Italian Trumpet Forum
Didattica => Scuole trombettistiche => : Michtrumpet89 May 08, 2016, 06:58:22 PM
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Ultimamente sono andato a Lezione da Piergiuseppe Doldi prima tromba del teatro la Fenice di Venezia.
Questi sono i miei appunti della lezione (non è ovviamente tutta la lezione). Ho il piacere di condividere questo materiale con il forum, contando che io ho pagato per portarmi a casa una lezione veramente producente.
Non voglio aprire nessuna polemica, a chi può servire lo posto ben volentieri.
Molte sono delle cose che si sentono spesso in masterclass e corsi magari con termini o parole diverse.
° Quando studi non avere mai fretta
° Prendi respiri lentamente in inspirazione e respira pienamente prendendoti il tuo tempo (in studio)
°Il ritmo è tuo amico. Respira, suona in un tempo rigorosamente a metronomo. Pretendi il rigore ritmico.
° Cerca Omogeneità nei suoni.
° Non forzare all'inizio nelle prime note. Per iniziare usa il bocchino senza forzare lasciando che le labbra inizino a vibrare e si scaldino nel modo più naturale possibile)
°Pensa sempre alla musica. Alla frase musicale anche quando fai tecnica
° Quando studi un passo d'orchestra studialo rigorosamente a Metronomo
°Ascolta una buona registrazione e riascolta il passo d'orchestra più volte al giorno
° Avere in mente prima dell'esecuzione il ritmo, la scansione ritmica e cosa c'è sotto il nostro solo/passo d'orchestra.
° Usare il tipo di suono adeguato a seconda di cosa si sta suonando, per Ravel un tipo di suono, per Bruckner un altro ed etcc..
° La flessibilità va fatta come ginnastica giornaliera ma senza sacrificare la musica e il suono.
° Se può aiutare, Pensare a Mordere il bocchino sull'aria l'asciando che quest'ultima fuoriesca libera senza tensioni e mai stirare le labbra.
° Registrarsi tutti i giorni ed essere molto esigenti su tutto.
° Cercare la morbidezza su tutti i registri per fare meno fatica
° Il piano deve avere la stessa qualità del forte. Non pensare di suonare piano sacrificando intonazione, suono e qualità. Pensa a un forte anche quando suoni piano semplicemente riducendo la sonorità senza cambiare qualcosa all'interno e modificando colore e qualità del suono.
° In studio lascia perdere l'istinto ma usa la pazienza, la volontà e la consapevolezza. Istinto, fretta e aggressività non sempre servono o aiutano.
° Fare cicowitz con l'obiettivo di suonarlo lento ma con fraseggio e mai nota per nota. omogeneità e frase musicale.
° Lo stamp non va mai forzato e suonalo a tempo, non libero o a caso. Possibilmente sul mezzo piano e senza mai forzare. Tenendo conto che Stamp lo usò per rimettersi a posto dopo l'incidente per riprendere a suonare. ( lo ha anche detto con cognizione di causa perché in Fenice hanno fatto un corso/masterclass con Michael Sachs che è stato allievo diretto di Stamp)
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Grazie per la condivisione! Ho chattato solo un paio di volte con Piergiuseppe tramite Facebook quindi non posso dire di conoscerlo ma ho sentito parlare bene di lui da tante persone, incluso Roman Rindberger...
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Grazie, una raccolta di consigli veramente preziosi anche per i principianti come me.
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° Prendi respiri lentamente in inspirazione e respira pienamente prendendoti il tuo tempo (in studio)
°Il ritmo è tuo amico. Respira, suona in un tempo rigorosamente a metronomo. Pretendi il rigore ritmico.
Ottimi consigli! Ti ringrazio di averli postati.
L'unica cosa, per ridere, vorrei dire che in realtà il ritmo non è affatto il mio amico, ma è il più grande nemico della inspirazione lenta e completa.
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Ottimi consigli! Ti ringrazio di averli postati.
L'unica cosa, per ridere, vorrei dire che in realtà il ritmo non è affatto il mio amico, ma è il più grande nemico della inspirazione lenta e completa.
Dipende dal ritmo, o meglio, dal tempo! E' importantissimo studiare ad un tempo che permetta di curare al massimo la qualità di quello che si fa, aumentando gradualmente la velocità, perché quest'ultima migliora naturalmente se si cura la qualità, mentre invece non è vero il contrario. Quindi studia ad un tempo "comodo", e vedrai che il ritmo sarà amico anche tuo! Credo che quello che intende Doldi è che studiare sempre con un riferimento ritmico aiuti a "sincronizzare" i meccanismi fisici che servono per suonare. Non è tanto importante andare veloci, quanto imparare a fare andare insieme tutti i diversi meccanismi, la respirazione, l'articolazione, lingua, labbra... Tutto deve andare a sincrono.
Non ho mai avuto il piacere di conoscere Doldi, ma ne ho sentito parlare sempre molto bene, e da questi appunti mi sembra che anche come insegnante sappia decisamente il fatto suo.
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Dipende dal ritmo, o meglio, dal tempo! E' importantissimo studiare ad un tempo che permetta di curare al massimo la qualità di quello che si fa, aumentando gradualmente la velocità, perché quest'ultima migliora naturalmente se si cura la qualità, mentre invece non è vero il contrario. Quindi studia ad un tempo "comodo", e vedrai che il ritmo sarà amico anche tuo!
D'accordissimo, ma solo quando si studia.
Molto significativamente, al secondo punto, Doldi ha sentito il bisogno di aggiungere tra parentesi: in studio.
Quando si suona sopra una base, il tempo è sempre maledettamente nemico della respirazione.
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D'accordissimo, ma solo quando si studia.
Molto significativamente, al secondo punto, Doldi ha sentito il bisogno di aggiungere tra parentesi: in studio.
Quando si suona sopra una base, il tempo è sempre maledettamente nemico della respirazione.
Evidentemente quel tempo è ancora al di sopra delle tue possibilità. Per questo sono utilissimi per studiare quei programmi che permettono di rallentare la base a piacimento, come band in a box o il meraviglioso Irealb per iPhone.
Poi bisogna anche praticare la respirazione veloce! Ma io sono convinto che quando arrivi in affanno alla pausa è molto probabile che sia perché non si ha ancora la necessaria padronanza del pezzo. Ed allora l'unica cosa da fare è rallentare, se puoi farlo con la base meglio, se no c'è sempre il caro vecchio metronomo.