Italian Trumpet Forum
Didattica => Jazz ed oltre => : fcoltrane August 19, 2023, 02:35:50 PM
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https://www.youtube.com/watch?v=26rhyF5xh5A&list=PLKAuWw6qqo0hqY9cLM2wy4t7ysZIE_OgK&index=10
il primo esempio è su Mi- .(per lui in Re-)
poi suona un II V I
E- (Mi minore )
A7 (La settima)
D (Re maggiore)
ma sempre in maniera diatonica senza altro
e qui due esempi di come si possa creare un brano utilizzando solo le note della tonalità.
https://www.youtube.com/watch?v=HkuS7LhTn8c
Si (quindi anche costruendo delle frasi in Do#-
https://www.youtube.com/watch?v=Z9ofWODuLGY
Fa-
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pollices
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Mi intriga molto l'argomento. In bigband il mio compagno di fila mi dice suona de core quando improvvisi che viene da sé. Effettivamente delle volte mi escono assoli memorabili altre volte amenità inascoltabili.
Sarebbe un sogno riuscire ad entrare nel Mood giusto.
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per me è stato lo stesso con il sax .
per anni mi dicevano cerca di giocare con le note della tonalità , suona col cuore... ecc ecc..
poi ho conosciuto degli insegnanti che hanno aggiunto alcuni piccoli consigli che sono diventati fondanti rispetto alla mia tecnica improvvisativa.
il primo passo è conoscere le note degli accordi e delle scale .
Su E- mi sol si re
su A7 la do#mi sol
si D re fa# la do
io ad esempio le note le conosco bene e so cosa rappresentano su ogni accordo
(ad esempio sei sulla nota sol sull'accordo di E7 so bene che sei sulla sua terza minore)
ma il primo passo è suonare l'accordo su tutta la nostra estensione dello strumento .
(con la tromba quindi sono in mutande e non ho la stessa facilità )
il secondo passo è creare delle melodie costruite sulle note dell'accordo .
la scala di E- dorico è mi fa# sol la si do# re
da questa scala quante pentatoniche minori si possono costruire ?
chi sa già la risposta può evitare di leggere il seguito
3 quella di E- mi sol la si re
quella di Fa#- fa# la si do#mi
quella di B- si re mi fa# la si
quindi con una sola scala abbiamo davvero tanto materiale.
proviamo a sentire cosa suona John Raymond nel primo esempio
un frammento di scala partendo dal do # salendo sino al fa#
poi mi la fa# do#si proprio la nostra pentatonica,
poi un altro frammento di scala partendo dal si salendo sino al mi e scendendo sul re .
un altro frammento dal fa diesis .
questa frase è importante non tanto per le note che sono sempre le stesse di Mi-
ma per l'andamento
fa# sol fa#mi
ed è una risposta alla frase precedente che era costruita verso l'alto.
forse la lezione più importante , quando pensiamo alle nostre frasi dobbiamo immaginare un discorso.
quindi una frase apparentemente più complessa
dal fa# scala sino al mi poi un accordo di D maggiore ossia do# re fa# la quindi E- sol si re fa# mi do# re do#
quindi si parte dal do# diesis centrale per arrivare sempre con la scala a quello sopra .
poi intervalli più ampi la la do# mi mi
e continua cosi suonando frammenti di scala accordi e qualche pentatonica e nulla più
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Vorrei aggiungere qualcosa di costruttivo e/o utile in questo thread, ma non è così facile senza andare anche indirettamente ad intaccare i vari "luoghi comuni" del fare musica.
Posso solo dire che l'attribuzione di un valore all'utilizzo selettivo di uno specifico organo interno mentre si suona è, a mio parere, un mito e una sorta di appropriazione indebita che ha poco a che fare con la qualità in uscita.
L'armonia, le scale, le tonalità, le modalità, sono fatti noti, ampiamente studiati e codificati, non sono quelli a rappresentare la difficoltà dell'essere significativi quando si improvvisa.
Suonare le note "giuste" può essere una difficoltà tecnica, che necessita uno studio specifico, ma non è in alcun modo una difficoltà di tipo estetico e artistico.
Si può non dire nulla suonando tutte le note "giuste", così come essere molto comunicativi emotivamente ed essere gradevoli all'ascolto suonando anche note "sbagliate" secondo qualche ennesimo trattato di armonia jazz.
E dunque ? :)
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Minchia Ciccio, che invidia per quanto ne sai di armonia! Per me è come se parlassi di fisica quantistica... 😔
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Beh, Ciccio non è che la sa perché un giorno si è alzato
E la sapeva. Basta studiare. Se studi vedrai che non ti sembrerà più arabo.