Italian Trumpet Forum
Didattica => I Grandi Trombettisti e Jazzisti del Passato e del Presente => : Franceschet August 21, 2009, 04:57:43 PM
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pollices?
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polliceg?
Che dite Mancava nella lista, perchè?
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Dico la mia...
Rava l'ho amato alla follia (a dire il vero, è stato il suo suono, incorniciato dalla bellezza delle dolomiti, nel 1996, a farmi innamorare della tromba e ad abbandonare il precedente strumento suonato).
L'ho seguito molto acquistando TUTTI i suoi dischi (poi CD), guardandolo dal vivo svariatissime volte e partecipando anche ad un suo seminario (ero chitarrista, all'epoca...).
Ora, francamente, si sta ripetendo un po'...
Nel senso che, da quando è approdato in casa ECM, suona esattamente le stesse cose che suonava 10 anni fa, ma davanti ad un pubblico immensamente superiore (il volano della casa tedesca...).
Non c'é più la ricerca di un tempo (con gli Electric five, che, in realtà, denigra un po' nel suo libro "Note necessarie", si spaccava a fare qualcosa di nuovo ... bei tempi!).
Si contorna di signori musicisti (Turner, Bollani, Motian, Petrella, ecc.), ma sembra Elvis a Las Vegas...
Musica eccezionale, senza dubbio, - anche lui, trombettisticamente, da quando ha scoperto l'heim, sembra in gran spolvero - ma che non aggiunge assolutamente nulla al Rava degli anni '90.
Del resto, chi non lo conosceva ed oggi lo ascolta solo grazie ai CD ECM, ha di che ben ascoltare!
Sarò fuori dal coro, ma non posso che manifestare tutte le mie perplessità...
Quindi .... polliceg
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Anche per me all'inizio è stato un punto di riferimento , sono sempre stato affascinato dal suo suono , specie quando l'ho sentito dal vivo .
Ora lo ascolto di meno , ma sentirlo in concerto è sempre un'esperienza bellissima.
Insomma da un signore che ha superato i settanta , si puo' pretendere ancora innovazione e ricerca, quando dalla tromba riesce ancora a far uscire note che toccano l'anima?
Comunque per chi è in Veneto e d'intorni sabato Sabato 29 Aprile a Salgareda (Treviso) ,presso la casa di Goffredo Parise ci sara' Rava in quartetto , e' gratuito basta prenotarsi :
CASA SUL PIAVE GOFFREDO PARISE
Via Gonfo 4
Salgareda (TV)
Infoline: 0422 759995
Ora lo metto anche nell'apposita area del forum .
Vi garantisco che il posto e' magico , immerso nella campagna , si ascolta il concerto completamente al buio, sotto un cielo stellato :)
Daniele
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Anche io per Rava ho sentimenti contrastanti. Anche per me è stato il primo e principale riferimento italiano, quando ho cominciato ad interessarmi alla tromba. Ho davvero amato gli electric five, gruppo nel quale secondo me Rava ha trovato un equilibrio straordinario tra musicalità e sperimentazione. Considero Rava un musicista dotato di grande lirismo, sa tessere melodie di rara bellezza e piene di sentimento, ma non ne amo le improvvisazioni, né tantomeno l'anima 'avanguardista' che ogni tanto viene fuori. L'ho visto al Milano Jazzin' Festival due anni fa, e non mi ha emozionato granché, anche io l'ho trovato un po' ripetitivo. Rimane comunque un grande, uno che ha dato tantissimo, ed il solo fatto che tanti tra di noi sono stati da lui ispirati la dice lunga su quanto sia stato influente.
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http://tv.repubblica.it/rubriche/darkroom/enrico-rava/39009?video (http://tv.repubblica.it/rubriche/darkroom/enrico-rava/39009?video)
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http://tv.repubblica.it/rubriche/darkroom/enrico-rava/39009?video (http://tv.repubblica.it/rubriche/darkroom/enrico-rava/39009?video)
Bello... grazie Ataru!
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Visto che in questo periodo il mio passatempo preferito è portare su vecchi topic, Rava & Petrella:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FLLAfSVDUV4&feature=player_embedded#[/youtube] smil
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...e Pat Metheny alla chitarra!!!!! :o
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Non sono un Ravista, ma sto ascoltando The third man con Bollani e devo dire che me gusta. Un bel disco con un Rava in forma e molto lirico. Se vi capita ascoltatelo ;)
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Anche per me Rava è stato un mito. L'ho seguito dagli inizi, quando erano in pochi ad apprezzarlo, sino ai primi anni 90. Poi ... meno tempo, meno soldi pwer dischi e concerti e ... il grande Enrico che effettivamente si riperte un pò. Certo non è più all'avanguardia, ma a tanti grandi è successo così, con l'età ci si ferma un pò. Sempre zampate da leone, ma in un atmosfera più rilassata, più di routine. Bisogna prenderne atto, ma per questo non svalutarlo , ha dato tanto e fa ancora un gran piacere ascoltarlo anche se non è più il gigante di allora. Per Dizzy è stato lo stesso. L'ho sentito almeno una ventina di volte in concerto (anni 70.80) grandissimo, bravissimo, simpaticissimo, ma non era più l'ariete sfonda tutto assieme a Bird.
Quindi si alla critica, ma non pensando solo all'oggi.
pollices polliceg pollices
Gino
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Io ho avuto il piacere di assistere ad un suo concerto a Belluno due settimane fa. Era in duo con Bollani e dal mio punto di vista sono stati superlativi..si completavano l'uno con l'altro come una coppia innamorata :)
e poi ha suonato due ballad da lacrimoni..un suono meraviglioso!
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Anche per me Rava è stato un mito. L'ho seguito dagli inizi, quando erano in pochi ad apprezzarlo, sino ai primi anni 90.
Ciao Gino, eri per caso anche tu ad assistere al seminario che ha tenuto a Mestre? Eri al concerto finale? Ciao, eugeniovi
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A molti di voi è sfuggito questo post. Visto che siamo su di giri in questo periodo lo riapriamo.
Rava è un incognita. Chi lo ama e lo giudica uno dei più importanti jazzisti italiani ed europei e chi crede
che in realtà sia stato pompato ingiustamente dai critici, e alla fine sia un bluff.
Voi cosa pensate?
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quello che penso di rava l'avevo già scritto nell'altro topic dove si parla degli pseudo-pari di miles e quindi mi ripeto
ho sempre ritenuto rava uno molto bravo a friggere l'aria (termine rubato al ct del napoli) piu che a suonare. rava non ha scritto la storia del jazz ne in italia e ne a livello internazionale. viene spesso ingigantito ma in realtà rappresenta il nulla.
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Provate ad ascoltare il pezzo Versace nell'album Quatre.
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Una volta a casa di un amico che tra l'altro suonava, a momenti veniamo alle 'mani' per una disputa su Miles, lui sosteneva che era banale, che i suoi assoli erano prevedibili e triti e ritriti e che le sue frasi le poteva 'cantare' chiunque. Io sostenevo il contrario, ma niente da fare, ad un certo punto lancio la sfida: mettiamo sul piatto un LP ed io interrompo l'assolo dopo un po' di battute e vediamo se sei in grado di continuare con l'assolo visto che sono tutti banali e prevedibili. Ebbene non riuscì a proseguire con un fil di logica nessun assolo. Voi pensate che anche davanti all'evidenza si sia arreso? Ma neanche per sogno, continua ad avere la stessa idea anche ai giorni nostri. Allora direte voi? Non mi sembra sia cambiata di molto la situazione, le dispute sul Jazz sono bellissime ma poi ognuno si tiene invariate le sue convinzioni :) Torniamo a noi, Rava ha vinto premi internazionali, lavora moltissimo, ha scoperto diversi musicisti italiani, ha suonato con nomi pazzeschi, è sulle scene da una vita, non avrà il sound di Payton ma va rispettato (ed ascoltato) . Ciao a tutti
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Rava è certamente uno dei jazzisti italiani più importanti in assoluto, non scherziamo. Ora è un po' "seduto", ma all'età che ha glie lo si può anche concedere! Gli electric five sono uno dei motivi per cui suono la tromba.
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ciao,
in seguito ho fatto un copia incolla di un estratto di una tesina che avevo scritto proprio su Enrico Rava.
Bisogna ricordarsi che in Italia negli anni 60 non era facile “inventarsi”
jazzisti, mancava la didattica e tutto il resto che oggi facilmente possiamo trovre per avvicinarci e studiare questa musica.
Rava è stato un pioniere della musica jazz in Italia.
Buona lettura a chi ha voglia di leggerlo
(io non l’ho riletto, chissà cosa ho scritto…)
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Tutti i solisti all’ inizio della propria carriera si ispirano ad un proprio idolo che cercano di imitare e di “derubare” dei fraseggi e dello stesso modo di suonare.
Per Freddie Hubbard il punto di riferimento fu Chet Baker del quale studiò attentamente gli spartiti dei brani scritti con Mulligan.
Più tardi il trombettista di Indianapolis scoprì Clifford Brown che cercò di imitare nel suono brillante e pieno, caratterizzato da un attacco veloce e pronunciato.
Clifford Brown sarebbe rimasto la fonte principale e sempre riconoscibile dello stile di Hubbard, anche se a Freddie va riconosciuta la nota caratteristica di una maggiore esuberanza unita ad una tecnica incredibile, giocata spesso su effetti sonori del tutto particolari come i trilli di labbro (o meglio di lingua).
Miles Davis, ancora giovanissimo, era attratto dall’allora nuova musica di Charlie Parker e Dizzy Gillespie, tanto è vero che spesso e volentieri si scatenava in frasi vertiginose per cercare di imitare quest’ultimo.
In tale tentativo di emulazione Miles eccedeva anche negli acuti, in verità con esiti non sempre convincenti, soprattutto perché usava il bocchino con la tazza molto conica allo scopo di ottenere un suono profondo e caldo.
Solo più tardi svilluppò un proprio stile divenendo il punto di riferimento per ogni trombettista e più in generale per ogni musicista.
Anche Enrico Rava agli inizi della propria esperienza musicale ha il suo modello. Tuttavia, nel corso della sua intensa carriera, da tale modello si è affrancato elaborando uno stile diverso e del tutto originale.
Rava studia il piano sin dall’età di sei anni sotto la direzione della madre.
Scopre il Jazz a dieci anni, grazie alla raccolta di dischi del fratello e inizia a suonare il trombone in una formazione dixieland
C’è poca musica in Italia all’ inizio degli anni Sessanta e il rapporto con i grandi del Jazz avviene attraverso i dischi, spesso non facili da trovare.
La “svolta” risale al 1957.
In quell’anno Rava assiste ad un concerto di Miles Davis e si innamora subito della tromba. Qualche tempo dopo, la scoperta di Chet Baker lo conferma nella scelta.
Incomincia quindi a prendere parte a jam session nei club Torinesi, in particolare con il batterista Franco Mondini e il pianista Maurizio Lama con i quali fa la sua prima registrazione il 30.3.1960 ( ).
Subito dopo, nonostante le proteste dei famigliari, fa le valige e si trasferisce a Roma dove da un anno si era stabilito un grande musicista stimatissimo da Rava: Gato Barbieri.
Trascorsi un paio di mesi nella capitale, suona nel quintetto di Gato dove rimane per otto mesi facendo una grande esperienza, cimentandosi sopratutto in pezzi tratti dal repertorio di Miles Davis.
E’ questo il periodo in cui cominciano a circolare i dischi della nuova musica, il Free Jazz di Ornette Coleman, Albert Ayler, Cecil Taylor che provoca violente discussioni tra gli appassionati. Pochissimi sembrano infatti accettare la necessità di scoprire nuovi suoni e di adottare nuovi codici.
Quanto a Enrico Rava , rimane sempre più affascinato dalla musica di Ornette, Shepp, ecc. Tanto che, quando ascolta il meraviglioso concerto del quintetto di Don Cherry al festival di Bologna, si rende conto definitivamente del bisogno di operare un’apertura decisiva nel proprio modo di suonare.
Qualche mese dopo Steve Lacy gli chiede di far parte del suo quartetto. Steve sta infatti cercando di uscire dalla sua fase “Monkiana”.
All’inizio i due suonano temi di Monk e di Carla Bley, cercando poi, nel corso dell’improvvisazione, di abbandonare il giro armonico ed il ritmo, pur conservando l’idea melodica ed una qualche reminiscenza ritmica del tema iniziale.
In breve tempo però le improvvisazioni si dissociano così decisamente dal tema che i due decidono di non eseguire più nessun brano prestabilito e di improvvisare totalmente la propria musica.
La prima serata in cui suonano in questo modo è allo Swing Club di Torino nel dicembre del ‘65. All’inizio del secondo set il pubblico uscì in massa, ma comunque per loro fu un’esperienza determinante e fantastica. Si era aperto di colpo un mondo sonoro completamente nuovo che rappresentava la materializazzione di anni di intuizioni e di desiderio di trasgressione.
La fuga del pubblico sarebbe divenuta una costante delle loro apparizioni.
Qualche mese più tardi si uniscono Johnny Dyani e Louis Moholo aggiungendo al gruppo la libertà e la violenza del loro rapporto con la musica.
Con questa formazione si esibiscono al festival del Jazz a Sanremo ed è uno degli esodi più notevoli che si siano mai visti, per non parlare di come vengono completamente distrutti da quasi tutti i critici Italiani e non.
Questo festival provoca come conseguenza la cancellazione di numerosi concerti e l’impossibilità per i nostri di trovare lavoro.
Il Jazz di Rava e Lacy si differenziava dal Free Jazz, che tra gli appassionati già cominciava ad essere accettato. Infatti, mentre i musicisti identificati come jazzmen lavoravano sui poliritmi e in qualche modo si riferivano ad un concetto armonico, i due puntavano sulla improvvisazione assoluta senza nessun riferimento ritmico armonico o melodico.
Nel ‘66 per mancanza di lavoro in Europa, Rava e Lacy partirono per Buenos Aires dove avevano in precedenza ottenuto una scrittura di un mese in un teatro.
Al debutto c’era una quantità di gente tale che i nostri non riuscivano a raggiungere i camerini.
Il successo ci fu. Il pubblico restò fino alla fine e le loro fatiche furono premiate con scroscianti applausi.
La loro musica portò in teatro tutti: scrittori, psicanalisti, compositori contemporanei, attori pittori e musicisti. Peraltro, ogni sera, al termine dello spettacolo c’erano gruppi di persone che mettevano in discussione rabbiosamente la validità della musica dei due, persone che evidentemente si sentivano offese e prese in giro dalla mancanza di riferimenti.
Così dopo i primi fortunati concerti, la gente non li aspettava più, né fuori né dentro il teatro. Tanto che la direzione li protestò per mancanza di pubblico.
Non avendo soldi per partire si fermarono un anno in Argentina. Per fortuna ebbero nuovi contratti in un club chiamato Gotan dove cominciarono ad esibirsi influenzando dei giovani musicisti.
Prima di lasciare il paese sudamericano si esibirono in un concerto memorabile del quale, un anno più tardi, cedettero il nastro registrato alla ESP che ne fece un disco: The Forest and the Zoo. Quindi il gruppo si sciolse.
Con pochi soldi e qualche indirizzo Rava partì per New York dove alcuni mesi dopo lo raggiunse Steve Lacy. Il luogo di incontro per i musicisti era la casa di Elisabeth Van der Mei, segretaria di Nesuhi Ertegun (Atlantic) e critica di Jazz, ma sopratutto grande amante della musica e amica dei musicisti che cercava di aiutare in tutte le maniere.
Da lei conobbe a più riprese tutti gli artisti con i quali aveva da sempre desiderato di venire in contatto, tra i quali Albert Ayler, Pharoah Sanders e sopratutto Cecil Taylor.
Proprio con quest’ultimo si instaurò un rapporto discepolo-maestro che più tardi si trasformò in un’amicizia profonda che dura ancor oggi.
Fu proprio Taylor che aprì a Rava le porte di un mondo bellissimo sino ad allora trascurato dal musicista italiano: il mondo della Soul Music, che negli anni sessanta attraversava un momento estremamente ricco d’invenzione e di freschezza.
Taylor gli fece capire l’importanza che per i neri americani poteva avere allora una cantante come Aretha Franklin o un musicista come Steve Wonder, e come quella musica fosse un altro aspetto della loro cultura e non un fatto meramente commerciale.
Quell’estate del ‘67 morì John Coltrane. Al suo funerale c’erano quasi tutti i musicisti di New York. Vecchi e giovani, boppers e free, proprio tutti.
Fu una grave perdita, perché, al di là della sua grandezza, Coltrane, che non era un musicista free e che anche nelle sue escursioni più avanzate conservava la logica ed il fraseggio della musica pre-Cecil Taylor, era l’unico grande maestro che capiva quella nuova corrente musicale e le dava credibilità, facendo suonare i nuovi musicisti nel suo gruppo, aiutandoli ad ottenere contratti discografici e dichiarando agli scettici la sua grande ammirazione per Albert Ayler.
Difatti dopo la morte di Coltrane la situazione generale peggiorò rapidamente. I piccoli clubs dove c’era un po' di spazio per la nuova musica cominciarono a sparire uno alla volta, mentre i clubs più affermati chiusero le porte al free Jazz.
Nel corso del ‘67 Rava collabora ancora con Steve Lacy e partecipa a molte jam session, ma a causa della scarsità di lavoro e del visto in scadenza ritorna infine in Italia .
Lo stesso anno, il nostro, sentendosi pronto per la nuova musica, termina la sua collaborazione con Steve Lacy, chiama in aiuto Brotzmann e Schlippenbach, scoprendo con essi un linguaggio comune, e fa una turnée in Germania dove conosce altri giovani musicisti tra i quali Evan Parker, Derek Baylei, Manfred Schoof. Da allora con alcuni di questi, inizia una collaborazione che durerà a lungo.
Nel frattempo molte cose erano cambiate. Dopo anni di ricerca nel campo dell’improvvisazione pura, era stata avvertita la necessità di riesaminare, filtrandole attraverso l’esperienza del free, le possibilità del ritmo, degli accordi e della struttura. Inoltre Davis aveva portato il Jazz ai festival Rock, Tony Williams veniva messo in copertina dalla rivista Rolling Stone, e di colpo, dopo anni di lotta tremenda per la pura sopravvivenza, i jazzisti cominciarono a pensare che forse esisteva la possibilità di condurre un’esistenza economica meno precaria, pur suonando la musica che piaceva.
In questo periodo Rava comincia a scrivere molta musica ed a mettere su un gruppo per suonarla. La neccessità di innovazioni frequenti lo portava a cambiare spesso gli elementi del gruppo. Difatti molti sono i musicisti che collaborano con lui tra i quali Yack De Johnette, John Abercrombie, Dave Barrel e molti altri.
Ci fu anche la grande emozione di suonare al Club Angano di New York dove c’era Miles Davis seduto in prima fila ad ascoltare e manifestare le proprie impressioni.
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Ci fu anche la grande emozione di suonare al Club Angano di New York dove c’era Miles Davis seduto in prima fila ad ascoltare e manifestare le proprie impressioni.
... che non sarebbe male conoscere ... così, giusto per curiosità :)
Si sa cosa disse MIles a Rava (sempre che lo abbia fatto)?
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un giorno parlai con Rava di questo concerto.
Mi raccontò che dopo il concerto Miles si avvicinò e gli diede un bel cartone sulla spalla!!(un segno che gli era piaciuto)
all'epoca Miles era anche pugile..
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http://www.youtube.com/watch?v=1YOv1bBaE_A&feature=related
Bel video rava-urbani
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Io l'ho sentito dal vivo tre volte negli untimi 20 anni, suonare anche con Fresu, mi piaceva più Fresu... L'ho trovato un pò senz'anima. La mia è un opinione di un semplice amante della musica, non sono certo un esperto ne di tromba ne di Jazz. Ma amo le sonorità alla Chet Baker. ^-^
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http://books.google.it/books/about/Incontri_con_musicisti_straordinari.html?id=cjzlaDms6wwC&redir_esc=y
l'ho appena finito di leggere, bellissimo.
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Io ho appena finito di leggere 'note necessarie', l'ho trovato molto interessante, e Rava dice molte cose giuste e condivisibili, soprattutto sul jazz italiano degli anni '70... Altre cose invece le trovo meno condivisibili, tipo come possa non piacere il suono di Maurice André... Mi ha molto sorpreso poi scoprire che il suo giudizio sul Miles "elettrico" è molto simile a quello di Marsalis.
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Per chiudere la diatriba, se lo dice da solo smil
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Ol7pcO9Rt_k#!
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Urbani pero' forse esagera, ma non di molto.... :)
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.....
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Per me Enrico Rava é un grandissimo.
Hats Off e pollice in alto
pollices
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ieri sera ho visto Rava su Rai 3 insieme a Bollani e a Concato.
Ha fatto un assolo finale da pelle doca.
lasciando stare l'intonazione che assolutamente non ne ha azzeccata una , ha fatto qualcosa di veramente brutto e antimusicale.
saranno state 50 note in tutto. Non ne ha azzeccata una. se trovo il video ve lo posto
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Mi hai tolto le parole di bocca, anche io sono rimasto basito :o
(per carità lungo da me il volere fare polemica,è solo mio personale personalissimo parere, da signor nessuno quale sono)
Inviato dal mio Galaxy Nexus con Tapatalk 2
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Con Concato dal 59:10 ma la parte incriminata e' dal 1:04:28,comunque abbiamo sentito di peggio ;)
http://www.youtube.com/watch?v=7Kk0Abpqt-Y (http://www.youtube.com/watch?v=7Kk0Abpqt-Y)
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Terribile. Eh... Si, abbiamo sentito cose molto peggiori.
Quello che mi domando io è: ma se certe perle le tirasse fuori un sassofonista, o un pianista, o un chitarrista... non saremmo tutti concordi nel definire quella roba imbarazzante? Perché con i trombettisti no?
I MUSICISTI che lo accompagnano vengono eclissati da questa esecuzione, purtroppo. Secondo me Concato avrebbe fatto meglio a continuare a canticchiare qualche fra setta come prima dell'ingresso della tromba.
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Perché con i trombettisti no?
Forse perche' gli altri sanno che la tromba e' "difficile" e chiudono un occhio ;). Rava non e' uno dei miei favoriti , anzi , pero' bisogna riconoscergli la "carriera" e una cattiva giornata puo' capitare a tutti ! e poi penso che i musicisti sono tolleranti .Se si pensa alla storia del jazz ,Charie Parker era quasi sempre drogato o ubriaco eppure tutti volevano suonare con lui
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Forse perche' gli altri sanno che la tromba e' "difficile" e chiudono un occhio ;). Rava non e' uno dei miei favoriti , anzi , pero' bisogna riconoscergli la "carriera" e una cattiva giornata puo' capitare a tutti ! e poi penso che i musicisti sono tolleranti .Se si pensa alla storia del jazz ,Charie Parker era quasi sempre drogato o ubriaco eppure tutti volevano suonare con lui
Grazie Baudo per aver inserito il link!
Posso capire il fatto che Rava possa aver avuto una carriera di tutto rispetto , ma fare un paragone con colui che ha inventato il jazz insieme a dizzy lo,trovo assurdo.
Poi chalrie parker si drogava , Rava no.
La tromba sarà anche difficilie ma nel mondo esistono una marea di allievi che suonano meglio di lui.
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Grazie Baudo per aver inserito il link!
Posso capire il fatto che Rava possa aver avuto una carriera di tutto rispetto , ma fare un paragone con colui che ha inventato il jazz insieme a dizzy lo,trovo assurdo.
Poi chalrie parker si drogava , Rava no.
La tromba sarà anche difficilie ma nel mondo esistono una marea di allievi che suonano meglio di lui.
Hai interpretato male il senso della mia frase, non ho paragonato Rava a Bird......questa e' una tua deduzione! Ho solo rafforzato il concetto della tolleranza usando il paragone di un musicista che benche' non in condizione veniva cmq rispettato dai suoi colleghi .
la frase suona cosi........ e poi penso che i musicisti sono tolleranti .Se si pensa alla storia del jazz ,Charie Parker era quasi sempre drogato o ubriaco eppure tutti volevano suonare con lui .
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Ho visto ieri sera il video. Innanzitutto grazie, perché finalmente ho avuto l'occasione di vedere la trasmissione di Bollani, che è veramente bella. Bravissimo lui e bravissimi i due danesi. Ospiti di livello (chi non conoscesse Bobo Rondelli si procuri IMMEDIATAMENTE il disco che ha fatto con Bollani, è un piccolo capolavoro, così come il documentario che Virzì ha fatto su di lui) e contenuti di qualità.
Su Rava che dire? Si, mi sembra un po' giù di forma, l'età d'altronde è quella che è, ma a livello musicale quello che ha suonato mi sembra né più né meno quello che ha sempre fatto. Non mi sembra particolarmente peggiorato, suona così da sempre. Più che altro ho avuto l'impressione che con Concato non sia riuscito ad entrare in contesto, anche se devo dire che non mi è piaciuto neanche come ha suonato il pezzo con Bollani. Ma è da diversi anni che lo stesso Rava che fu tra le mie principali ispirazioni quando presi in mano la tromba per la prima volta non riesco più ad ascoltarlo.
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... chissà che mi aspettavo, confermo che abbiamo sentito di peggio. Ricordo un assolo di Rava con Gino Paoli (mi sembra fosse la gatta) che ...
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Si, infatti mi sembra in puro stile Rava, degli ultimi anni, niente di scandaloso
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Ancora a questo siamo.....
Premetto che Rava non è stato mai il mio trombettista (anzi diciamo pure che non mi è mai piaciuto).....
ma non sarebbe meglio dire "mi piace" o "non mi piace" piuttosto che dire "giusto" o "sbagliato", note "azzeccate " o "note non azzeccate"......
note non azzeccate in base a cosa....addirittura una parte incriminata o terribile.....in base a cosa.....
ripeto la premessa: a me Rava non piace,ma........
lui continua alla sua età a fare musica (che piaccia o no) non chiacchiere.....e cio io lo trovo (per un musicista) piu che apprezzabile.....
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Io pago il canone e mi piacerebbe se i soldi venissero spesi in modi più utili. Penso che abbia avuto qualche decennio di tempo per farci capire che lui sa suonare in quel modo. Se il Papa è riuscito a tirarsi indietro penso che c'è la possa fare anche lui.
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Che risposta profonda......da vero GURU. pollices
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È la risposta di chi vede sempre le stesse facce in tv, di chi è stufo delle sovvenzioni politiche, del livellamento verso il basso, del dobbiamo lavorare tutti etc etc.
Ma forse io la penso così perché non devo difendere il mio piccolo feudo con la tromba e non ho bisogno di lisciare il padrone per raccogliere gli avanzi sotto al tavolo.
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Ancora a questo siamo.....
Premetto che Rava non è stato mai il mio trombettista (anzi diciamo pure che non mi è mai piaciuto).....
ma non sarebbe meglio dire "mi piace" o "non mi piace" piuttosto che dire "giusto" o "sbagliato", note "azzeccate " o "note non azzeccate"......
note non azzeccate in base a cosa....addirittura una parte incriminata o terribile.....in base a cosa.....
ripeto la premessa: a me Rava non piace,ma........
lui continua alla sua età a fare musica (che piaccia o no) non chiacchiere.....e cio io lo trovo (per un musicista) piu che apprezzabile.....
Beh Pino, dai, con tutte le concessioni che possiamo fare ad un'estetica non accademica, uno scrocco è uno scrocco, e diciamo che per essere un professionista che va in televisione siamo un po' oltre i livelli di guardia... Una cosa è il giudizio musicale, ma quando uno vorrebbe fare una roba e non gli esce quello è un errore, è sbagliato, punto. E quando gli errori diventano tanti questo non aiuta certo la musicalità. Poi per carità, lui fa bene ad andare a suonare, è il suo mestiere, e finché lo chiamano e lo pagano è giusto che vada, in fondo se lo è guadagnato con mezzo secolo di carriera. Però vediamo di chiamare le cose con il loro nome. ;-)
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ciao Pino,
in un libro ho letto che nel jazz non esistono note sbagliate ma solo " scelte povere ",
Be' secondo me Rava ( oltre che fuori tempo ) fa delle scelte poverissime.
Secondo me non e' Rava ad essere SBagliato ma il sistema. Il Sistema Italia
in politica ,nello sport ,nella musica, ed in mille altri contesti. Ha molo piu spazio il vecchio famoso che il giovane emergente.
La prossima settimana torna in tv la Carra ( quest anno fa 70 anni ). 10 a 1 che ce la ritroveremo che fa il balletto mezza scosciata insieme ( a rischio coccolone ) a tutti giovani. Ecco trovo Rava in mezzo a quel conteso esattamente nello stesso modo
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ciao Pino,
in un libro ho letto che nel jazz non esistono note sbagliate ma solo " scelte povere ",
Be' secondo me Rava ( oltre che fuori tempo ) fa delle scelte poverissime ( sicuramente interpretate da dio ).
Secondo me non e' Rava ad essere SBagliato ma il sistema. Il Sistema Italia
in politica ,nello sport ,nella musica, ed in mille altri contesti. Ha molo piu spazio il vecchio famoso che il giovane emergente.
La prossima settimana torna in tv la Carra ( quest anno fa 70 anni ). 10 a 1 che ce la ritroveremo che fa il balletto mezza scosciata insieme ( a rischio coccolone ) a tutti giovani. Ecco trovo Rava in mezzo a quel conteso esattamente nello stesso modo
ho sbagliato tasto
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Io non contesto il vostro modo di vedere la cosa, io stesso ho anticipato che non sono un ammiratore di Rava, ne come musicista ne come trombettista. Ma forse riconoscergli alcuni meriti sarebbe doveroso:
se uno che non azzecca le note e che suona lo strumento, come voi dite ,in maniera abbastanza precaria, avrà pure qualcosa che lo ha portato parecchi metri sopra di noi....alla fine, come Norman stesso ha ricordato ha una carriera indiscutibile alle spalle. È solo questo il motivo per il quale io preferisco dire "non mi piace" piuttosto che bacchettare chi è arrivato dove io non sono ( e sicuramente non sarò).
Inoltre se mi è consentito , per quel poco che mi compete, Rava nel suo modo di fare musica si è sempre preoccupato di altro, non dimentichiamoci che nei suoi anni migliori si è molto avvicinato al Free, costruendo il suo stile influenzato molto da quel movimento. Io non so se per lui, suonare le note giuste, pulite, a tempo, è stata mai una priorità.
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No, ripeto, non è mai stato un precisino, lo sappiamo. Ma se quando faceva free poteva anche andare, se ti metti a suonare in quella maniera accompagnando un cantautore fai una brutta figura. Ed in quel contesto gli scrocchi vanno chiamati col loro nome. Ha suonato un brutto solo (e qui siamo nell'ambito del gusto) e pure pieno di evidenti errori (e qui non si discute: voleva fare delle robe che non gli venivano, punto). Mi piace chiamare le cose con il loro nome.
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Ok.
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http://www.youtube.com/watch?v=ayMWxolwd7s
si intitola Nausicaa
consiglio questo cd di Enrico pieranunzi e Rava,
molto molto bello salut salut
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Non è solo bello.....c'è musica la dentro....tanta musica.....
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Non è solo bello.....c'è musica la dentro....tanta musica.....
vero
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Mi hanno appenna passato un CD di Gino Paoli con Rava. Non si può ascoltare!!! polliceg
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Quoto. Avevo un dvd di quel concerto, gli assoli di Rava erano a dir poco sconcertanti (in negativo). Magari una giornata particolarmente no.
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http://video.repubblica.it/rubriche/webnotte/webnotte-enrico-rava-dedicato-a-don-cherry/183877/182730
sempre il migliore
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Domanda...
La maggior parte dei trombettisti di questo forum ha mai suonato in un jazz festival?ha mai fatto mezzo turno in sala?ha mai fatto 2 note davanti una telecamera???
Volevo solo sapere. .perché a parole mi sembrate veramente forti... felicissim
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Secondo te, se avessimo fatto 'ste cose, stavamo sul forum?
io ho fatto un solo alla 4 sagra di rutti e porchetta
ad Ariccia.
Comunque non ho capito cosa c'entra con il post.
Non è che se uno non ha mai giocato in serie A o in nazionale non può
parlare di calcio. Poi tra di noi ci sono tanti bravi musicisti, che magari non lo fanno
per lavoro , ma comunque hanno una grande passione e magari a gratis
sacrificano tempo a lavoro e famiglia.
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Lo state a massacrà quel povero Rava...
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Su questo hai ragione. comunque il post è vecchio
è risalito su perchè ho messo il video.
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Comunque visto che sei un ottimo musicista, ci interesserebbe un tuo parere.
Non è che puoi veni' qua solo pe vende felicissim
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Veramente é tanto tempo che non vendo una mazza sul forum..in compenso compro diverse cosette!
Comunque
Enrico Rava ci ho suonato insieme molte volte..l'ultima quest'estate a Umbria jazz,quella sera purtroppo non ha suonato benissimo...a me é dispiaciuto molto,mi chiedeva si interessava sul mio riscaldamento,mi chiedeva sulle note lunghe ecc, é molto curioso e anche simpatico,mi fa sempre una cifra di complimenti. .si é scusato con me per come aveva suonato quella sera.
É sicuramente un trombettista autodidatta in parte,anche se ha preso lezioni anche da Caruso,
Ha scritto dei brani meravigliosi!
Così come dei dischi meravigliosi altri meno ovviamente. .
Leggevo:é fermo nella ricerca..ma perché marsalis?sono 15 anni che fa dixe..
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Quali album reputi meravigliosi?
Beh Marsalis il discorso è diverso lui non si vuole
evolvere gli interessa la riscoperta del jazz tradizionale detto alla carlona
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https://play.spotify.com/album/5wKI5CrWyo7KyiRn9f6QL9
questo e' bellissimo .
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Bella,Certi angoli segreti, Diva..altri che non ricordo il nome dovrei andare a vedere i cd
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Certi angoli segreti è bellissimo, l'altro che mi piace molto è Electric Five, uno dei dischi che mi ha portato a suonare la tromba. Molto bello anche Noir.
Non concordo sul fatto che Marsalis sarebbero 15 anni che fa dixieland, semplicemente non è vero. Basti un disco come "From the plantation to the penitentiary", per me molto più "avanti" di tanti dischi di sedicente avanguardia. E con la JALC Orchestra fa progetti dedicati a grandi jazzisti di tutte le epoche, sempre rivisitati con arrangiamenti originali e mai in maniera puramente revival. Quello del Marsalis mero rievocatore del passato è uno dei luoghi comuni più duri a morire...
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Premesso che di Marsalis ho tanti cd...ho pure quello,
Io di così moderno (purtroppo)Non ci sento niente! Cassa in 4,vibrato del combo strettissimi anni 20,soli relativi ..Non si sente un 11# manco a pagarla,tamburello, i voicing del piano quasi sempre chiusi,,,vogliamo parlare di modernità?tornassero ai tempi di hot house flowers cavolo!
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Sarà, ma definirlo dixieland è un tantino azzardato... E comunque se la mettiamo su questo piano allora tutti i jazzisti ormai da tempo stanno ripercorrendo le strade di, per bene che vada, 40 anni fa. Il "problema" di Marsalis è che lui gli stili li conosce tutti, li sa suonare tutti benissimo, e li utilizza a piacimento, ma a mio modesto parere mai in maniera meramente rievocativa. Quel disco per me come composizione e come sound è un disco di jazz del XXI secolo. E non è facile, considerando che parliamo di una musica i cui giorni migliori dal punto di vista creativo ormai risalgono ad oltre 40 anni fa...
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Sarà, ma definirlo dixieland è un tantino azzardato... E comunque se la mettiamo su questo piano allora tutti i jazzisti ormai da tempo stanno ripercorrendo le strade di, per bene che vada, 40 anni fa. Il "problema" di Marsalis è che lui gli stili li conosce tutti, li sa suonare tutti benissimo, e li utilizza a piacimento, ma a mio modesto parere mai in maniera meramente rievocativa. Quel disco per me come composizione e come sound è un disco di jazz del XXI secolo. E non è facile, considerando che parliamo di una musica i cui giorni migliori dal punto di vista creativo ormai risalgono ad oltre 40 anni fa...
Quindi la pensi come me..
pollices
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Se dici che "fa solo dixieland da 15 anni" no! Trovo molto più creativo e "nuovo" Marsalis di tanti sedicenti avanguardisti che in realtà fanno l'avanguardia di 40 anni fa. Fermo restando che, come ho detto altrove, purtroppo è tutto il jazz è che "fuori tempo".
Sono d'accordo con te sul fatto che non è giusto infierire sul povero Rava, che il suo l'ha fatto in altri tempi, ed ora da ultrasettantenne può anche permettersi di vivere di rendita su quello che ha fatto.
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Comunque quel disco di moderno ha veramente poco..sempre secondo me, la visione che ho ascoltando é sempre sul old style. .mia opinione
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effettivamente di innovativo non c'è un gran che ...
detto questo a me Marsalis piace davvero tanto e per tornare it ho sentito Rava suonare l'anno scorso ed ancora è in grado di esprimere il suo punto di vista.
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Infatti, sappiamo la difficoltà degli strumenti a fiato
e rava se nn erro ha 75 anni
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Un pò lo stesso discorso che si faceva nel topic su Chris Botti... questi sono musicisti che è una vita che suonano, sono apprezzati, richiesti e vendono e sinceramente mette un pò tristezza vederli sminuiti... di chris botti addirittura qualcuno ha detto che va avanti solo per l'aspetto... io suono in banda, faccio schifo e sono l'ultimo degli ultimi e non mi permetterei mai di giudicare nessuno, ma credo che ad un certo livello si possa solo ascoltare e dire "mi piace" o " non mi piace"... per quanto mi riguarda non mi permetto di criticare nemmeno Laura Pausini ( per fare un esempio stupido...) di certo non comprerei mai un suo cd ma anche lei merita il rispetto di chi ha una carriera musicale alle spalle e nella vita campa alla grande facendo ciò che le piace... altrimenti saremmo tutti al posto loro o sbaglio?
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Fac ha scritto:..di chris botti addirittura qualcuno ha detto che va avanti solo per l'aspetto..
E' certo che Chris botti non è il trombettista di strada,ma credo che nel topic in questione si sia fatto più un confronto con altri trombettisti di fama mondiale che nonostante abbiano a mio avviso una qualità superiore non possono vantare i guadagni del biondo trombettista.
A mio avviso,e per quello che può valere la mia opinione,il biondo trombettista e' sopravalutato ,ma devo riconoscere che la sua operazione di marketing è di notevole fattura,e ha pure una cura dell'immagine che non guasta mai quando si tratta di vendere e incassare.Fac ha scritto:per quanto mi riguarda non mi permetto di criticare nemmeno Laura Pausini
Credo si sia capito che a me chris botti non piace e direi che preferisco la Pausini...soprattutto quando gli si apre volutamente l'accappattaio sul palcoscenico mostrando la patacca smil
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sbellicars sbellicars
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Toro, provo a risponderti anche se siamo in evidente off topic...
Credo si sia capito che a me chris botti non piace
Ovviamente i gusti personali non sono in discussione... anche io dico che non è certo il mio trombettista preferito.
...altri trombettisti di fama mondiale che nonostante abbiano a mio avviso una qualità superiore non possono vantare i guadagni del biondo trombettista.
Ecco, su questo non sono d'accordo... chi o cosa stabilisce questa relazione d'ordine? Questa "qualità superiore" come si valuta? Sappiamo bene che la musica non è certamente un campo oggettivo, come si verifica quando qualcuno è "più bravo"? A volte si leggono alcuni commenti sotto i video di trombettisti jazz del tipo "vorrei proprio sentire come suona Hummel"... Le sensazioni e le emozioni che un trombettista trasmette con il suo suono (chiunque esso sia) secondo me non si possono valutare, non mi sembra una gara di corsa dove vince chi arriva primo... Oppure dovrebbero lavorare solo Marsalis, Sandoval e Hardenberger e tutti gli altri a casa....
Sia chiaro che non voglio convincere nessuno, tanto più che Chris Botti non mi paga una lira ahahahaha hey Chris se stai leggendo mandami un mp e ti invio il mio iban felicissim
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Fac ha scritto:Ecco, su questo non sono d'accordo... chi o cosa stabilisce questa relazione d'ordine? Questa "qualità superiore" come si valuta?
Quando una persona scrive "a mio avviso",come ho fatto nel post sopra ,ha già stabilito con le conoscenze che porta con se',che possono essere ottime,buone o scarse ,che un trombettista e' sopravalutato o sottovalutato.
Non ne sarei così sicuro che le mie capacità possano essere in grado di valutare il chris botti ,in ogni caso con il bagaglio che mi porto appresso in questo preciso momento e suscettibile di cambiamento,ribadisco ,a mio avviso,che tal trombettista e' sopravalutato.
Un opinione e' pur sempre un opinione,niente di più ,però spero di cuore che l'inno americano,lo lasci suonare a qualcun altro. smil
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è vero è tutto soggettivo, anche io sono sottovalutato e non so perché! irrid sbellicars
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è vero è tutto soggettivo, anche io sono sottovalutato e non so perché! irrid sbellicars
Qui ,mi faccio serio,e dico che con le mie conoscenze attuali,Fabio e' davvero un gran trombettista,e spero che l'inno americano alla finale di football lo facciano suonare a lui mica a quello stonato di Chris botti! sbellicars
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Qui ,mi faccio serio,e dico che con le mie conoscenze attuali,Fabio e' davvero un gran trombettista,e spero che l'inno americano alla finale di football lo facciano suonare a lui mica a quello stonato di Chris botti! sbellicars
sbellicars sbellicars sei incommentabile!! smil
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Stasera lo vedrò per la prima volta ...(in quartetto) ...sono molto contento perchè lui mi mancava (ho visto Bosso, Fresu, Boltro, Aquino ..)
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http://www.ovo.com/think-enrico-rava/
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http://www.ovo.com/think-enrico-rava/
Certo che Rava sembra fare dichiarazioni apposta per farsi criticare dagli altri trombettisti ...
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Beh, ma lo dice chiaramente che per certi versi non si sente neanche un trombettista, e la ragione risiede nel suo essere autodidatta. Come molti autodidatti, e come molti non autodidatti che non hanno potuto fruire di una didattica all'altezza, il rapporto con lo strumento è tormentato, dominato dalla fatica e da questa sensazione di dover lottare quotidianamente con lo strumento. Penso che sia molto difficile dire quanto il suo gusto abbia influenzato il suo percorso tecnico, e quanto invece non sia stato il suo percorso tecnico ad influenzare le sue scelte artistiche. Molto probabilmente è un mix delle due cose.
Io so solo che per anni mi sono riconosciuto nelle parole di Rava, ma sono anni che, trombettisticamente parlando, rimpiango molto poco. Da quando ho imboccato la strada giusta ho scoperto invece che la tromba può essere (DEVE essere!) relax, divertimento, che non è vero che esige queste ore di faticosa pratica quotidiana, che esige più qualità del lavoro che quantità. Ma soprattutto la tromba non mi fa più paura. Non vivo più nella paura di sbagliare perché tutto è appeso ad un filo e magari sei in uno di quei giorni in cui, come diceva Dizzy, vince la tromba. Oggi vivo anche l'errore in maniera più serena, perché invece quello che mi viene bene non mi costa sforzi sovrumani, non è frutto di una lotta con la tromba ed è molto migliore di quanto avrei potuto anche solo sognare anni fa. Io e la tromba o vinciamo insieme, o perdiamo insieme. Ma quasi sempre si vince...
Enrico Rava è stato un grande protagonista del panorama jazzistico italiano, ma dal punto di vista trombettistico a mio parere è un esempio di come NON si deve suonare la tromba. Non perché quello che ha fatto non sia bello (io ho consumato alcuni suoi dischi, e devo in buona parte alla sua musica il fatto di aver cominciato), ma perché il suo percorso tecnico (e sottolineo percorso tecnico!) non è quello ideale, a mio modesto parere, per potersi veramente innamorare della tromba e, soprattutto, esserne ricambiati.
Oggi fortunatamente le possibilità di studiare con maestri qualificati sono sempre maggiori, e quindi ci sono tutte le possibilità per chiunque di diventare dei trombettisti completi. Poi sarà la sensibilità di ciascuno a determinare quale musica si vorrà fare, se sarà la musica intimista e sommessa di un Rava o quella torrenziale di un Bosso, o quella scintillante e gioiosa di Maynard Ferguson o altro, ma sarà allora senz'altro una libera scelta artistica dettata appunto dalla sensibilità, e non dai limiti tecnici. Forse invece, ed è la mia opinione, si scoprirà che si può essere più cose allo stesso tempo. Che un giorno ti metti lì a suonare gli standard bebop, il giorno dopo suoni canzoni melodiche latin, il giorno dopo ancora fai Morricone! Beh, non è fantascienza. E' quello a cui anche uno studente senza particolare talento come me può arrivare, a divertirsi suonando decentemente più o meno di tutto.
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Beh, ma lo dice chiaramente che per certi versi non si sente neanche un trombettista, e la ragione risiede nel suo essere autodidatta. Come molti autodidatti, e come molti non autodidatti che non hanno potuto fruire di una didattica all'altezza, il rapporto con lo strumento è tormentato, dominato dalla fatica e da questa sensazione di dover lottare quotidianamente con lo strumento. Penso che sia molto difficile dire quanto il suo gusto abbia influenzato il suo percorso tecnico, e quanto invece non sia stato il suo percorso tecnico ad influenzare le sue scelte artistiche. Molto probabilmente è un mix delle due cose.
Io so solo che per anni mi sono riconosciuto nelle parole di Rava, ma sono anni che, trombettisticamente parlando, rimpiango molto poco. Da quando ho imboccato la strada giusta ho scoperto invece che la tromba può essere (DEVE essere!) relax, divertimento, che non è vero che esige queste ore di faticosa pratica quotidiana, che esige più qualità del lavoro che quantità. Ma soprattutto la tromba non mi fa più paura. Non vivo più nella paura di sbagliare perché tutto è appeso ad un filo e magari sei in uno di quei giorni in cui, come diceva Dizzy, vince la tromba. Oggi vivo anche l'errore in maniera più serena, perché invece quello che mi viene bene non mi costa sforzi sovrumani, non è frutto di una lotta con la tromba ed è molto migliore di quanto avrei potuto anche solo sognare anni fa. Io e la tromba o vinciamo insieme, o perdiamo insieme. Ma quasi sempre si vince...
Enrico Rava è stato un grande protagonista del panorama jazzistico italiano, ma dal punto di vista trombettistico a mio parere è un esempio di come NON si deve suonare la tromba. Non perché quello che ha fatto non sia bello (io ho consumato alcuni suoi dischi, e devo in buona parte alla sua musica il fatto di aver cominciato), ma perché il suo percorso tecnico (e sottolineo percorso tecnico!) non è quello ideale, a mio modesto parere, per potersi veramente innamorare della tromba e, soprattutto, esserne ricambiati.
Oggi fortunatamente le possibilità di studiare con maestri qualificati sono sempre maggiori, e quindi ci sono tutte le possibilità per chiunque di diventare dei trombettisti completi. Poi sarà la sensibilità di ciascuno a determinare quale musica si vorrà fare, se sarà la musica intimista e sommessa di un Rava o quella torrenziale di un Bosso, o quella scintillante e gioiosa di Maynard Ferguson o altro, ma sarà allora senz'altro una libera scelta artistica dettata appunto dalla sensibilità, e non dai limiti tecnici. Forse invece, ed è la mia opinione, si scoprirà che si può essere più cose allo stesso tempo. Che un giorno ti metti lì a suonare gli standard bebop, il giorno dopo suoni canzoni melodiche latin, il giorno dopo ancora fai Morricone! Beh, non è fantascienza. E' quello a cui anche uno studente senza particolare talento come me può arrivare, a divertirsi suonando decentemente più o meno di tutto.
Chapeau!! pollices
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Io ho avuto il piacere di ascoltarlo più volte, al festival Jazz di Roccella Jonica e nonostante non sia più un ragazzino, mi ha regalato forti emozioni.
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beh dite quello che vi pare: per me è un grande musicista.
E dico apposta musicista cosa ben diversa da strumentista ( e quindi nello specifico trombettista ).
E ci sono strumentisti bravissimi, tecnicamente mostruosi e sicuramente migliori di Rava.
Avrei poi desiderio di sentire il resto dell'intervista.
Aggiungo che ha avuto la fortuna di andare in America dove il talento vale , punto. In Italia, dopo aver subito anni di spocchia e pippe mentali, oggi starebbe col cappello in mano alla Stazione Termini o al massimo ad elemosinare le solite seratine da 50 euro
Godiamoci un grande musicista italiano finché possiamo !!!!
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Mi permetto di aggiungere qualcosa a questo topic, avendo la fortuna di vivere nella stessa città dove vive Enrico Rava (Chiavari) e conoscendolo personalmente da circa venti anni per motivi del mio lavoro e poi ovviamente per motivi musicali.
Sul musicista e sul suo stile è giusto avere pareri diversi ci mancherebbe, nemmeno a me tutte le cose che ha suonato piacciono incondizionatamente (ed ho perfino il vinile dei Gas Mask, gruppo jazz-rock del suo periodo a New York, percui un bel po' di cose sue le ho ascoltate).
Quello che vorrei raccontare è il suo lato umano, che ho la fortuna di apprezzare ed approfondire sempre... quello di un artista/artigiano vero, che incidentalmente ha scelto la tromba come mezzo espressivo, ma soprattutto provvisto in modo quasi inesauribile di alcune doti che ogni vero musicista dovrebbe avere: passione, curiosità, rigore verso se stesso e chi suona con lui, disponibilità incredibile verso i giovani di talento e verso chi ama la musica.
Nel 2012 ho organizzato un corso-masterclass con lui come docente a Chiavari, grazie alla associazione musicale di cui faccio parte e lo ho visto trascorrere tre giorni intensissimi suonando in continuo insieme agli allievi del corso, raccontando ogni sua esperienza utile e ascoltando tutti, i più bravi e i meno bravi, con la stessa attenzione continua, con suggerimenti, consigli e critiche costruttive senza risparmio... il tutto per un rimborso spese che perfino un turnista di infima sala d'incisione avrebbe trovato ridicolo per un giorno di lavoro.
Inoltre, come racconta sopra Mirko Rinaldi, è sempre curioso riguardo allo strumento, alla tecnica trombettistica, agli esercizi da fare quotidianamente... e lo stesso atteggiamento curioso lo ha verso la musica, i generi che non conosce, i giovani che sente suonare bene, che sa riconoscere subito e cui non risparmia i complimenti e da cui soprattutto cerca a 77 anni ancora nuovi stimoli... riuscendo poi a valorizzare e a lanciare nel mondo professionale alcuni di essi come pochi altri hanno saputo fare.
Insomma una bella persona da conoscere, onesta e chiara intellettualmente: giudicarlo per come suona o ha suonato "tecnicamente" la tromba è decisamente inutile... meglio farsi un giro su You Tube e scoprire che tra le cose che ha suonato in cinquanta e più anni di carriera ci sono musiche che possono piacere ai gusti più diversi ed esigenti e gioielli davvero preziosi!