Italian Trumpet Forum
Didattica => Jazz ed oltre => : Cesco January 21, 2010, 05:43:03 PM
-
Su richiesta di alcuni forumisti (vedi Miles74), inizio l'analisi dei dischi (chiamiamoli ancora così) che, secondo ME, non dovrebbero assolutamete mancare nella discografia di un musicista jazz, nello specifico di un trombettista jazz.
Mi permetto di aggiungere delle note storico-tecniche su ciascun disco, per i meno informati.
Non seguirò un ordine prestabilito, né per autore, né per "genere" (bop, hard bop, mainstream, west coast jazz, ecc.), ma andrò "a braccio", indicando quelli che, sempre secondo il mio parere, sono dei veri propri gioielli, per l'appunto ... IMPERDIBILI!
N.B.: mi scuso sin d'ora, e ciò valga anche per il thread "Assoli imperdibili", per eventuali errori ortografici dovuti alla fretta ed alla mancata rilettura dei post, creati nei ritagli di tempo...
CLIFFORD BROWN
Complete Paris Sessions VOLUMI 1, 2 & 3
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/51E61KEKTCL._SL500_AA240_.jpg)
Tre volumi, registrati a Parigi durante una tourné della big band di Lionel Hampton.
I vari musicisti, di notte, scapparono letteralmente dall'albergo per produrre queste session (con ritmiche francesi compiacenti: Renaud, Gourly, Michelot, Viale), che uscirono qualche tempo dopo a nome dei vari Gigi Gryce, Clifford Brown, Art Farmer, ecc..
Hampton, infatti, aveva negato l'autorizzazione (ed un tanto era riportato nei vari contratti dei musicisti!) a registrazioni che non fossero della Big Band del leader.
Clifford era giovanissimo e la session è addirittura precedente al primo incidente d'auto che lo vide ad un passo dalla morte e che lo tenne immobile (e fuori dal giro discografico) per circa un anno, prima del rientro, alla grande, avvenuto con i Messengers (il mitico Live at Birdland!!).
Le formazioni variano dal quartetto (a nome di Brown), all'ottetto (a nome di Gigi Gryce) all'orchestra (sempre a nome di Gryce), ma lo strumento solista principale è sempre e comunque quello di Clifford.
I volumi presentano il più delle volte diverse take di uno stesso brano e questo è fondamentale per comprendere l'arte improvvisativa di un giovanissimo Clifford, mai uguale a sé stesso.
Dei dischi stupiscono il suono - fat, sporco e graffiato - e lo splendido fraseggio, già articolatissimo e "maturo".
All'epoca era proprio un "ragazzo di campagna", lo si vede anche dal cappello che portava, ed era già amato e rispettato da tutti come "quello che spaccherà il cxxxo a tutti al rientro in USA". E così fu... anche se l'incidente d'auto (il primo) non fece che rinviare la fulgida (ma purtroppo breve) carriera del giovane "farmer" Clifford....
Buon acquisto (per chi non ce li ha) e buon ascolto!!!
Bye e alla prossima!
Francesco
salut
-
ah grande cesco grazi
mi ci butto a pesce
(ti metto anche un punticino guarda un pò ;D)
-
ah per il prossimo vai su kind of blue
(con dedica particolare a tu sai chi ;D)
-
A questo punto dovresti anche comprarli e regalarli ai gentili utenti del forum smil
-
A questo punto dovresti anche comprarli e regalarli ai gentili utenti del forum smil
sfacciata ma ottima idea fenomen
-
Ovviamente, consegna personale a domicilio con immissione del CD nel lettore ed analisi condivisa traccia per traccia...
fondell
;D
-
Grande Clifford!!! io ne prenoto una copia! O0 ;D
-
TOM HARRELL
These Rooms (Jimm Hall Trio featuring Tom Harrell)
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/51SRQF1HVpL._SL500_AA240_.jpg)
Straordinario esempio di classe. Jazz suonato in punta di piedi ed a bassa voce.
La formazione stabile era il trio di Jim Hall, con Steve La Spina (contrabbasso) e Joey Baron (batteria).
Nel disco suonano anche due brani in trio, tra cui una versione strepitosa di My Funny Valentine (un vertice assoluto di interpretazione della ballad, questo, simile solamente alla nota versione contenuta in Undercurrent a firma Jim Hall/Bill Evans http://ecx.images-amazon.com/images/I/410MAAP9DKL._SL160_AA115_.jpg).
Harrell fu chiamato in occasione della session, perché ritenuto dal leader assolutamente compatibile con l'idea del suono e del mood che avrebbe dovuto avere la registrazione.
In effetti, Harrell si cala a meraviglia nel mondo di Jim Hall e lo integra con assoli fantastici, sempre a bassa voce e sussurrati (con un filo sottile che lo lega a Chet...).
La track list contiene originali (come Bimini, noto calypso intricatissimo a firma di Hall suonato egregiamente all'unisono flicorno-chitarra, o Cross Court ) e standard (Where or When o With a Song in My Heart ).
Joey Baron è incredibilmente discreto ed usa moltissimo le spazzole... un sogno per ogni trombettista!
L'accoppiata Hall-Harrell (riproposta in seguito solo in un altro frangente [due brani nel disco Dialogues sempre a firma Jim Hall http://ecx.images-amazon.com/images/I/5193Q1Q01GL._SL160_AA115_.jpg]) è in forma smagliante (i due si rincorrono continuamente con controcanti e improvvisazioni intrecciate che sembrano scritte...) ed il mood del combo richiama un po' lo storico quartetto a nome di Art Farmer con Swallow e La Roca (in titoli quali Live at the half Note o To Sweden With Love http://ecx.images-amazon.com/images/I/31CRfhrB2nL._SL160_AA115_.jpg).
Disco di musica sopraffina e di gran classe. Imperdibile.
Buon ascolto!
Francesco
salut
-
Confermo. Disco di una bellezza rara, a mio avviso potrebbe piacere anche a chi il jazz annoia.(ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale) smil
-
ma e' una orrenda registrazione digitale...... ;D :D
-
No, c'è anche l'edizione per vecchi babbioni che amano il grammofono.
-
Confermo. Disco di una bellezza rara, a mio avviso potrebbe piacere anche a chi il jazz annoia.(ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale) smil
A nessuno è permesso, su questo forum, annoiarsi col Jazz...... bastonat
-
MILES DAVIS
Cookin' – Relaxin' – Steamin' - Workin'
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/51ELIB94bGL._SL500_AA240_.jpg) (http://ecx.images-amazon.com/images/I/5133SF5YH8L._SL500_AA240_.jpg)
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/41qHERfqoNL._SL500_AA240_.jpg) (http://ecx.images-amazon.com/images/I/4173YXGAEZL._SL500_AA240_.jpg)
Questi quattro dischi non hanno bisogno di presentazione né di commenti.
Rappresentano la storia del jazz, nulla più di questo.
Registrati nel salotto di Rudy Van Gelder, celeberrimo ingegnere del suono della Prestige, poi approdato alla ben più nota Blue Note, in due torrenziali session nel 1956, allorquando Miles aveva già firmato un contratto con la Columbia, ove sarebbe approdato per sfornare capolavori assoluti, con la stessa formazione (via via leggermente rivista in qualche componente).
Per vero, tra una session e l'altra, il quintetto (il primo storico quintetto di Davis, quello con Coltrane), ebbe modo di registrare il disco 'Round Midnight, che uscì, per motivi contrattuali, solo successivamente alla sfornata dei Prestige di cui si parla.
Proprio per vincolo contrattuale, che legava il leader ancora per quattro dischi alla Prestige, Miles & C. si recarono ad Hackensack per registrare materiale per riempire quattro vinili.
La cosa straordinaria è che non fecero nessuna alternate take, né false start, tutto buono alla prima... a quanto racconta Van Gelder.
Il materiale musicale è straordinario: si va dalle struggenti ballad (My Funny Valentine, You're My Everything – dove si sente Miles che, dopo l'intro di Garland a single notes, gli fischia e gli chiede di attaccare a block chords...), a brani dai tempi medi medi (come The Theme, Trane's Blues, Surrey the Fringe on top) a indiavolati temi be-bop o post be-bop (Airegin, Weel You needn't, Salts Peanuts, Woody 'N You) a temi lanciati con la sordina Harmon, che divenne, in seguito, il tratto identificativo e "marchio di fabbrica" di Miles (Oleo, If I Were a Bell).
Il suono di Davis (tanto libero quanto sordinato) è quanto di più “jazzy” si possa sentire ancor oggi in qualsivoglia registrazione (analogica o digitale) ed ha creato ed inventato un modo di suonare imitato, dopo l'uscita di questi quattro capolavori, da centinaia e centinaia di trombettisti.
Il combo è quanto di più vicino alla perfezione si sia mai sentito.
Garland (che lavora sui medio alti del piano, tralasciando i suoni bassi) si fonde perfettamente con Chambers (che, grazie alle tecniche di registrazione avanzate di Van Gelder, si sente benissimo).
Joe Jones incita i solisti con fill continui.
Coltrane esplode ogni volta dopo Miles e ne inventa sempre una (anche se all'epoca, non era, tanto come critica che come livello improvvisativo, IL Coltrane del post Giant Steps...).
E Miles... è Miles, punto. Suono scuro, brunito con la campana aperta e sibilante con la sordina. Il timing di Miles spiazza in continuazione: è il trombettista jazz, a mio parere, con il timing più perfetto mai sentito.
Pensare questi cinque miti della musica jazz riuniti in un salottino nel Jersey a scartabellare gli spartiti per tentare di “far su musica” per riempire quattro vinili, macinare jazz senza mai sbagliare una nota (o anche se di sbagli ne sono stati fatti, l'aspetto storico delle session li giustifica), è ancor oggi un'emozione unica...
Vi lascio con una rivelazione: quando metto My Funny Valentine, dopo centinaia di volte che l'ho ascoltata, quando Miles, che distilla note con la Harmon mute ricamando intorno al tema quasi a volerlo solo sottointendere, molla il primo chorus con quella hip note acuta fantastica presa per un pelo, e attacca Garland e il combo va in quattro, mi commuovo... come la prima volta!
Averli assolutamente, questi, mi raccomando!!
Bye bye!
Francesco
salut
-
Non vedevo l'ora che publicassi la quatrologia ;)
-
Come mai io nei miei dischi o false start e alternate take?
-
Come mai io nei miei dischi o false start e alternate take?
impaurit
Sei sicuro di aver preso quelli giusti?
Queste le track list:
WORKIN'
1.It Never Entered My Mind (R.Rodgers, L.Hart) - 5:22
2.Four (Miles Davis) - 7:10
3.In Your Own Sweet Way (Dave Brubeck) - 5:41
4.The Theme [take 1] (Miles Davis) - 1:57
5.Trane's Blues (Miles Davis) - 8:31
6.Ahmad's Blues (Ahmad Jamal) - 7:22
7.Half Nelson (Miles Davis) - 4:44
8.The Theme [take 2] (Miles Davis) - 1:02
N.B.: la 4 e la 8 sono due take della sigletta del quintetto, che utilizzavano alla fine dei set dal vivo. L'hanno suonata due volte ed inserita a metà ed alla fine del disco come se fossero due set di una serata live...
STEAMIN'
1.Surrey with the Fringe on Top (R.Rodgers, O.Hammerstein) - 9:02
2.Salt Peanuts (Dizzy Gillespie, Kenny Clarke) - 6:05
3.Something I Dreamed Last Night (J.Yellen, S.Fain, H.Magidson) - 6:11
4.Diane (E.Rapee, L.Pollack) - 7:44
5.Well, You Needn't (Thelonious Monk) - 6:15
6.When I Fall in Love (E.Heyman, V.Young) - 4:20
COOKIN'
1.My Funny Valentine (R.Rodgers, L.Hart) - 5:58
2.Blues By Five (Red Garland) - 9:55
3.Airegin (Sonny Rollins) - 4:24
4.Tune Up (Miles Davis) - 5:41
5.When Lights Are Low (B. Carter, C. Williams) - 7:27
RELAXIN'
1.If I Were a Bell (Frank Loesser) - 8:20
2.You're My Everything (M.Dixon, J.Young, H.Warren) - 5:21
3.I Could Write a Book (R.Rodgers, L.Hart) - 5:13
4.Oleo (Sonny Rollins) - 6:28
5.It Could Happen to You (J.Burke, J.Van Heusen) - 6:40
6.Woody 'n' You (Dizzy Gillespie) - 5:02
Se TU hai versioni con alternate take, sicuramente sono versioni di contrabbando mai entrate in commercio(*)!!! smil
(*) ...se non fosse così, fammi sapere immediatamente cos'hai in mano!! ;D
-
allora io ho a Cookin' il false start di blues by five. A relaxin alla traccia 3 e 6 ho studio Chatter ;)
-
allora io ho a Cookin' il false start di blues by five. A relaxin alla traccia 3 e 6 ho studio Chatter ;)
Studio chatter cosa sono, le ciàcole in studio tra Van Gelder e i musicisti?
Dell'esistenza di un false start di Blues by Five, ti dico la verità, non ne sapevo nulla...
Fatto sta che non sono emersi alternate (a parte The Theme) ed è una cosa grandiosa se sol si pensa al materiale registrato (e alla qualità dello stesso)!!!
-
Si, studio chatter è Van Gelder che parla e quella voce da usignolo di Miles risponde.
Uno come te non sapeva nulla della false start di blues five ahi ahi ahi zio cescu mi cadi sui fondamentali smil
Ps: ora tutti inizieranno a chiamarti zio mi raccomando diffida dai false nipoti smil
-
Zio cescu spero di farti cosa gradita linkandoti sto sito. sicuramente lo conosci ma non si sa mai.
http://www.kind-of-blue.de/seiten/bio.htm
-
Zio cescu spero di farti cosa gradita linkandoti sto sito. sicuramente lo conosci ma non si sa mai.
http://www.kind-of-blue.de/seiten/bio.htm
Thanks, non conoscevo... ;)
-
Come mai io nei miei dischi o false start e alternate take?
dovresti evitare di scaricarli da you porn irrid
-
sia i dischi di clifford che quello di tom non li trovo in nessun sito italiano piang
cesco che mi dici di "miles ahead" lo sto ascoltando in questi giorni e lo trovo fantastico
-
sia i dischi di clifford che quello di tom non li trovo in nessun sito italiano piang
Per Harrell, guarda qua:
http://www.jazzos.com/detail0.php?cat=CDNEW&search_type=title&search_string=these+rooms&module=products&pager_size=0&pager_start=0&order_by=&order_sort=&prod=CJ2297
Io ho acquistato molto da questo sito, quindi garantisco per celerità e serietà.
cesco che mi dici di "miles ahead" lo sto ascoltando in questi giorni e lo trovo fantastico
E' un disco fantastico ed imperdibile.
Non anticipo le prossime indicazioni, ma non ho esaurito né Clifford, né Tom e né Miles, ovviamente (ne hanno fatti di dischi imperdibili...).
Nel senso che, nel prosieguo del thread, andrò a "pescare" un disco storico, uno moderno ed ogni tanto anche uno italiano...
Miles Ahead è un disco imperdibile che indicherò in seguito, quindi... tempo al tempo!! ;D
-
bel sito lo metto nei preferiti grazie mille cesco
-
NICHOLAS PAYTON
Into the Blue
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/51CAYgFNRSL._SL500_AA280_.jpg)
Questo è un disco molto particolare.
Al primo ascolto mi ha attratto, ma non ne ho capito bene il motivo.
Non c'é swing (tranne il primo brano, Drucilla, nel quale la batteria spezza il 4/4 swing mentre il basso rimane ancorato e non “parte” mai in walking) e i ritmi sono prevalentemente binari (funky e latin), il che avrebbe dovuto spingermi ad inserire il disco in libreria e limitarmi ad ascoltarlo senza impegno “in sottofondo”.
Epperò, non è stato così.
Il disco ti “chiama”, quasi, e si fa ascoltare e poi riascoltare e poi ancora, ancora ed ancora.
I brani sono di una bellezza rara (da notare il coraggio di Payton, che parte con Drucilla, una ballad che si trasforma nel brano più jazzy della session), alcuni semplici (o meglio “sembrano” semplici, ma armonicamente sono impegnativi), altri molto complessi (nella struttura melodica).
Non c'é il Payton dei primi Verve (suono pieno e tagliente, grosso in ogni registro, hard bop granitico, ecc.), ma si sente un trombettista con un sound brunito, sporco, ma incredibilmente espressivo: il suono che ogni trombettista jazz vorrebbe avere...
Niente salti mortali, note acute, voli pindarici: musica dalla terra, dal basso, dalle radici di New Orleans (dove è stato registrato il disco).
Insomma, un disco veramente con i controfiocchi, da assaporare pian piano e da scoprire ascolto dopo ascolto.
Assolutamente I M P E R D I B I L E.
Buon acquisto e ascolto!!!
Francesco
salut
-
è un mese che ho questo disco nel lettore...
nicholas payton è un grandissimo !!
sempre suo consiglio vivamente :
'fingerpainting'
tromba : nicholas payton
chitarra : mark withfield
contrabbasso : christian mcbride
fanno solo musiche scritte da herbie hancock, un disco bellissimo! nicholas payton in questa incisione ha un suono che più jazz non si può...
-
Sono un ammiratore della prima ora di Nicholas Peyton.
Ma lo avete mai visto nel Film ''Kansan City'' ?
Nello stesso film c'è anche McBride al basso
-
NICHOLAS PAYTON
Into the Blue
Non c'é swing (tranne il primo brano, Drucilla, nel quale la batteria spezza il 4/4 swing mentre il basso rimane ancorato e non “parte” mai in walking)
Non c'è anche un bel 5/4 a metà circa? o sbaglio?
-
Non c'è anche un bel 5/4 a metà circa? o sbaglio?
In realtà, il tema è in 3/4... e l'impro in 4/4
La battuta/parte in 5/4 non la sento, ma probabile che mi sbagli io... ;)
-
FLAVIO BOLTRO
40°(Fourty degree)
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/31HRWYTAFAL._SL500_AA180_.jpg)
Il primo disco imperdibile italiano ci tengo sia 40° di Flavio Boltro.
Una session eccezionale, in cui tutti i musicisti coinvolti (la ritmica tutta francese Lenigni, Vignolo, Agulhon) hanno una resa incredibile.
Boltro non ha una copiosa discografia, ma quel poco a suo nome che ha inciso merita attenzione.
Questo è la seconda uscita per Blue Note (la prima, Road Runner, era più fusion-oriented) e la sessione è completamente acustica (in quartetto) ed integralmente jazz-oriented.
Nel suono e nel fraseggio di Boltro, in questo disco, si sentono echi di Miles (If I were a bell e Idea) e di Wynton (Doctor X e Magic Boltro), ma il più delle volte il tutto è riconducibile esclusivamente a Flavio Boltro, ormai identificabilissimo e riconoscibile miglior trombettista italiano (secondo il mio parere).
Due standard (If I were a bell e You're My Everything) a voler omaggiare Miles e Freddie Hubbard (che ne fece una versione spettacolare in Hub Tones: http://ecx.images-amazon.com/images/I/51YSc5Y7C9L._SL500_AA280_.jpg) e poi tutti originali (del leader e dei compagni), che denotano una capacità di scrittura, nonché strumentale, invidiabile.
In molti brani le strutture esulano dallo schema tema-assolo-tema, ma hanno una costruzione più elaborata e moderna (bellissimo il tema di Les Amis, con echi arabeggianti).
Il suono del leader è fantastico (ritengo sia pre Monette perché seppur nella foto di copertina si vede Flavio con il Monette e la sua Bach, nelle foto della session si vede la Bach con il bocchino Bach (size a me sconosciuta) e il booster Dennis Wick) ed è migliore, secondo me, del suono che si sente in successive uscite discografiche (ad esempio in Anything Else a firma di Rosario Giuliani: http://ecx.images-amazon.com/images/I/511zTrXaWuL._SL500_AA240_.jpg).
La registrazione del combo è perfetta e tutti suonano alla grande!
Assolutamente da avere... CONSIGLIATISSIMO!!
Ciao!
Francesco
salut
-
Se non è stato già segnalato mi permetto di consigliare a tutti il disco Doc Cheatam & Nicholas Payton (si chiama proprio così).
Definirlo un gioiello è dire poco. Uno dei più piacevoli dischi Jazz che abbia mai ascoltato.
-
FREDDIE HUBBARD
Above & Beyond
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/51IWi9hzg1L._SL500_AA280_.jpg)
Fantastico live di Freddie Hubbard, nel quale il mitico trombettista fa letteralmente fuoco e fiamme!!
Serata a San Francisco, con il combo che all'epoca Freddie divideva, come leadership, con Joe Henderson.
Alla serata Henderson non partecipò a causa di un ritardo aereo, per cui Hubbard, forse liberato dall'ingombrante (musicalmente parlando) co-presenza in palcoscenico, diede veramente il meglio di sé esclusivamente in quartetto.
Purtroppo, la serata non è registrata benissimo (la ritmica è un po' in secondo piano), ma il disco è sicuramente quanto di meglio abbia registrato Hubbard dal vivo (lo dichiara lui stesso nelle liner notes).
Brani selvaggiamente veloci (Softly as in a murning sunrise, Birdlike, I Love You, Thermo) e assoli chilometrici (quasi 8 minuti [!!!!] nel brano di apertura Softly), sempre con una chiarezza di idee unica ed un'inarrivabile fantasia ritmico-melodico.
Anche i partners sono sicuramente all'altezza (un giovane Billy Childs ed i grandissimi Lou Haynes e Herb Lewis), ma in primo piano (non solamente dal punto di vista di ripresa sonora) c'é solo ed esclusivamente Freddie Hubbard.
Unica e sola nota dolente, la mancanza di una ballad a calmare gli animi: se avesse incluso nella track list anche un Body and Soul, eseguita come solo lui sapeva eseguire una ballad, il disco sarebbe stato tra i fatidici tre da portare sull'isola deserta.
Per chi vuole sentire e godersi Hubbard suonare al meglio delle proprie forze su tempi fast (Softly as in a murning sunrise, Birdlike, I Love You, Thermo) e su un cavallo di battaglia originale (Little Sunflower), anch'esso eseguito a tempo up. Da non lasciarselo sfuggire: SANGUE E SUDORE!!
Ciaooooo!!!
Francesco
salut
-
ART BLAKEY JAZZ MESSANGERS
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/418DCN49S9L._SL500_AA240_.jpg) (http://ecx.images-amazon.com/images/I/51K6RZHXZ9L._SL500_AA240_.jpg)
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/410ERVE18GL._SL500_AA240_.jpg) (http://ecx.images-amazon.com/images/I/41FT0XJTNDL._SL500_AA240_.jpg)
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/31ZVBAY1A3L._SL500_AA180_.jpg)
I Messangers di Art Blakey hanno annoverato i più grandi trombettisti bop e hard bop (Clifford, Dorham, Morgan, Hubbard, Hardman, Shaw, Marsalis, Blanchard , Ponomariev, Lynch e molti altri).
Sopra indico 5 degli album (molti dei quali doppi) più significativi dei Messangers colti dal vivo.
Nell'ordine vi si può sentire le trombe di Kenny Dorham (Live at Cafè Bohemia), Lee Morgan (At the jazz corner of the world), Freddie Hubbard (Three Blind Mice), Wynton Marsalis (Keynstone Corner).Clifford Brown (Live at Birdland).
L'energia è ai massimi livelli per tutti i dischi, Blakey ordina da dietro e le front line rispondono al meglio.
Tra tutti, storicamente, il Live at Birdland con Clifford, prima formazione dei Messangers e prima registrazione live in assoluto (con Van Gelder a sudare freddo dietro ai microfoni...): Clifford è in gran spolvero e si narra che Miles si recò ad assistere alle prove della serata e disse al giovane e spaurito Brown (all'incirca) “guarda che se continui così ti distruggi il labbro e suonerai che è uno schifo!”... Clifford ha provato alla grande e poi ha fatto la serata... le bobine di Van Gelder l'hanno consegnato alla STORIA!
Gli atri live vedono i vari Dorham, Morgan e Hubbard al meglio delle loro capacità espressive e spronati da Blakey a soffiare a più non posso nei loro strumenti.
L'ultimo disco, quello in cui trovate Marsalis alla tomba, risente un po' delle riverberazioni anni 80... ma il livello artistico è molto alto. Wynton suona un po' troppo “perfettino” per i miei gusti ed anche il suono non è propriamente “jazzy”, in confronto ai capolavori dei maestri precedenti.
Lo segnalo perché, nonostante tutto, è un buon album dove potete ascoltare un Marsalis imberbe alle prese con un maestro-gigante alle spalle.
I dischi dei Messangers andrebbero comprati tutti, nessuno escluso, perché rappresentano la storia del jazz.
A parte analizzerò altri capolavori (Like someone in Love e Free for All tra tutti) perché meritano sicuramente un'attenzione particolare.
In questo post mi sono limitato a sugerirvi l'ascolto dei live più rappresentativi, tralasciandone molti (Ugetsu, Caravan, Live in Paris, ecc.) per soli motivi di tempo e spazio.
Buon ascolto!
Francesco
salut
-
Minchia, DEVO avere i dischi!!!!
Dai, appena trovo un attimo facciamo quella cosetta che sappiamo noi due... ;)
-
Minchia, DEVO avere i dischi!!!!
Dai, appena trovo un attimo facciamo quella cosetta che sappiamo noi due... ;)
Minchia QUALCUNO l'ho già...
per gli altri c'è MASTERCARD smil
-
Qui mettiamo d'accordo zio cescu e il buon masaniello:
http://www.youtube.com/watch?v=50zchLnE1r8
-
pollices W Nicholas!!!
P.S.: gli Airmen sono quelli vestiti in blu che lo disturbano mentre suona? ;D
-
Qui mettiamo d'accordo zio cescu e il buon masaniello:
Ci vuole un miracolo...
-
Disco straultra jazzy.
Alle trombe: Maynard Clifford e CLark
Alla batteria:Ritchie Powell
Sax Tenore: HArold Land
Alto sax:Herb Geller
Sono quattro tracce. La prima è brivido puro in soli intrecciati tra i 3 trombettieri. Poi c'è una versione di Darn that dream cantata da Dinah Washinghton ed è l'unico pezzo cantato del disco. Gli altri sono pirotecnici specialmente quando suonano all'unisono. What is this thing called love è un pezzo che vi farà restare a bocca aperta per poi chiudere con il classicone my funny valentine. Insomma non vi resta che ascoltarlo. DIsco da 6 stelle.
-
Zosimo dammi qualche indicazione in più, se cerco jam session nei vari negozi mi viene fuori di tutto di più.
Tipo: titolo esatto, etichetta (e non guasterebbe l'indirizzo dove trovarlo online) ...
-
Ecco qua:
http://www.amazon.com/Jam-Session/dp/B000VRST64/ref=sr_1_2?ie=UTF8&s=dmusic&qid=1267137528&sr=8-2
-
Ora non so se tutti i pezzi ma quella session c'è anche nel cofanetto EmArcy di Brown.
-
Spesso da noi dimenticato vi consiglio questo album del DIzzy:
A Musical Safari è un live del 1961 al festival di Monterey- E' swingante tropicaleggiante e ironico come tutti i dischi di DIzzy.
I musicisti sono:Dizzy Gillespie (trumpet, vocal)
Leo Wright (alto sax, flute)
Lalo Schifrin (piano)
Bob Cunningham (bass)
Chuck Lampkin (drums)
Joe Carroll (vocal)
-
Uno dei migliori Live della storia del jazz.
Live at Massey Hall 15 Maggio 1953- Canto del cigno del movimento bop. Con Mingus al basso Max Roach alla batteria Bud Powell al piano Dizzy alla tromba e Parker al sax che in quella occasione per problemi contrattuali suonò con lo pseudonimo di Charlie Chan
-
jj johnson The Eminent, 1 e 2
Ho ascoltato in questi giorni due cd (blue note) di J.J. Johnson: the Eminent 1 e 2. Secondo me vale veramente la pena ascoltare JJ al suo meglio perché è istruttivo e semplice da seguire, e soprattutto fa ottimo jazz. Nel primo è in sestetto con Clifford Brown alla tromba. Nel secondo cd, che preferisco, ci sono due formazioni diverse, una con il sax. I musicisti non c'è bisogno di elencarli, sono tutti di primissimo piano, in particolare alla batteria c'è Kenny Clarke e al piano si alternano nomi altisonanti (da john Lewis a Horace Silver).
il suono di J.J. la fa da padrone e sinceramente è un dominio piacevolissimo.
-
jj johnson The Eminent, 1 e 2
Ho ascoltato in questi giorni due cd (blue note) di J.J. Johnson: the Eminent 1 e 2. Secondo me vale veramente la pena ascoltare JJ al suo meglio perché è istruttivo e semplice da seguire, e soprattutto fa ottimo jazz. Nel primo è in sestetto con Clifford Brown alla tromba. Nel secondo cd, che preferisco, ci sono due formazioni diverse, una con il sax. I musicisti non c'è bisogno di elencarli, sono tutti di primissimo piano, in particolare alla batteria c'è Kenny Clarke e al piano si alternano nomi altisonanti (da john Lewis a Horace Silver).
il suono di J.J. la fa da padrone e sinceramente è un dominio piacevolissimo.
MAMMIA MIA!!!! finalmente qualcuno che cita un album veramente pazzesco.....tra l'altro, se nn sbaglio, il 1° volume è la prima incisione di Clifford!!! io sto album cell'ho!!! in privato fornisco..."info"
-
tra l'altro, se nn sbaglio, il 1° volume è la prima incisione di Clifford!!!
Credo... certo se ci fosse cesco potrebbe dircelo con assoluta certezza piang
-
Ciao Lucap, se ti può interessare, non sono queste le prime incisioni ma è già passato un anno (a memoria, controlla) Le prime incisioni pubblicate di Brownie mi sembra risalgano al 1952 e sono pubblicate nell'album Columbia (cito il mio vecchio vinile) 'The Beginning and the End'. Nell' album si trovano come da titolo le prime e le ultime incisioni. Particolare toccante è che ha suonato il 25 giugno 1956 per realizzarle ed è morto nell'incidente staradale il giorno dopo, il 26 mi sembra assieme alla moglie a al fratello di Bud Powell.
Per i componenti dei gruppi ti rimando alle discografie che penso tu possa trovare on-line. Ho ascoltato da un amico e lo devo trovare, un doppio album interessantedal punto di vista storico: 'The complete solo rehearsals' ,dove suona il piano, canta assieme alla moglie e 'udite udite' fa esercizi per tromba provando e riprovando. Il valore storico per me è notevole, ci regala un artista nella sua intimità. Ciao , sperando di esserti stato utile, eugeniovi
-
Ho ascoltato da un amico e lo devo trovare, un doppio album interessantedal punto di vista storico: 'The complete solo rehearsals' ,dove suona il piano, canta assieme alla moglie e 'udite udite' fa esercizi per tromba provando e riprovando. Il valore storico per me è notevole, ci regala un artista nella sua intimità.
io ce l'hooo e voi noo!!pappappero!!!
-
io ce l'hooo e voi noo!!pappappero!!!
Scusa, l'ho ascoltato un poco dal mio amico e deve ancora arrivarmi, Max Roach e George Morrow suonano assieme a Brownie? Ciao e grazie
-
purtroppo (per te) ho solo il file audio e quindi non ho informazioni dettagliate...
-
purtroppo (per te) ho solo il file audio e quindi non ho informazioni dettagliate...
Grazie comunque, io finalmente l'ho trovato ma mi arriverà penso tra due o tre giorni. Se poi ti interessa fammi sapere. Ciao, eugeniovi
-
Ciao Lucap, se ti può interessare, non sono queste le prime incisioni ma è già passato un anno (a memoria, controlla) Le prime incisioni pubblicate di Brownie mi sembra risalgano al 1952 e sono pubblicate nell'album Columbia (cito il mio vecchio vinile) 'The Beginning and the End'. Nell' album si trovano come da titolo le prime e le ultime incisioni. Particolare toccante è che ha suonato il 25 giugno 1956 per realizzarle ed è morto nell'incidente staradale il giorno dopo, il 26 mi sembra assieme alla moglie a al fratello di Bud Powell.
Per i componenti dei gruppi ti rimando alle discografie che penso tu possa trovare on-line. Ho ascoltato da un amico e lo devo trovare, un doppio album interessantedal punto di vista storico: 'The complete solo rehearsals' ,dove suona il piano, canta assieme alla moglie e 'udite udite' fa esercizi per tromba provando e riprovando. Il valore storico per me è notevole, ci regala un artista nella sua intimità. Ciao , sperando di esserti stato utile, eugeniovi
e' vero, grazie! Adesso che ci penso ne avevo sentito parlare, avevo anche sentito uno dei pezzi che rappresentano "the beginning", ma credo che il disco meriti soprattutto per quelli che mostrano "the end".
-
Non può mancare nella vostra discografia lo spumeggiante e frizzante Cape Verdean Blues del quintetto di Horace Silver. Il nome del disco è un omaggio al luogo di nascita del padre di Horace. Il quintetto è formato da mostri sacri e sentirli nello stesso cd è veramente un'esperienza elettrizzante.Horace Silver (piano)
Woody Shaw (tromba)
Joe Henderson (sax tenore)
J. J. Johnson (trombone)
Bob Cranshaw (basso)
Roger Humphries (batteria)
-
caro Zosimo...ovviamente cell'ho....e concordo per quanto riguarda il fatto di essere un disco imperdibile...mandami un mp con quello che ti serviva poichè, essendo nato il prox Chet (mio figlio), sono un pò in arretrato con te!!
-
Non ti preoccupare ci sentiremo presto ;)
-
Riprendo questo 3D caduto purtroppo nel dimenticatoio causa la prolungata assenza del grande Cesco e della sua grande cultura jazzistica che ha arricchito tutti noi e mi auguro riprenda a farlo al piu' presto,per annoverare tra i dischi imperdibili una piccola perla di Chet che io ho amato molto e continuo a farlo.
Lo faccio con molta,ma molta meno cognizione di Cesco,assolutamente innarrivabile per competenza e analisi recensoria,ma con la sola passione che mi sorregge da tanti anni.Amen
CHARLIE HADEN
SILENCE
(http://www.jazzworldcds.com/upload/data/item_168465831.bmp)
Silence pubblicato postumo nel 1989 dall'italiana Soul Note e registrato a Roma l'11 e 12 novembre 1987, pochi mesi prima della sua scomparsa.
L'album, pur essendo uscito a nome di Charlie Haden, è dedicato a Chet ed in realtà egli ne è il principale protagonista, sia pure accompagnato da tre altrettanto importanti musicisti: Haden al basso, il nostro Enrico Pieranunzi al piano e il grande Billy Higgins alla batteria.Questo disco è certamente uno dei migliori realizzati da Chet negli ultimi anni di vita, caratterizzati da una frenetica produzione, quasi tutta “live” e non sempre di elevata qualità, ma essenzialmente legata alle continue necessità economiche dell'artista, dovute all'uso della droga.
La straordinaria qualità dei suoi accompagnatori lo stimola e lo aiuta a dare il meglio di sé, nonostante le sue condizioni fisiche sempre più precarie ne riducano le qualità tecniche, compensate da ricchezza poetica e partecipazione emotiva.
Il lato A ci offre due eccellenti brani composti per l'occasione: lo struggente Silence, che da il titolo all'album, composto da Charlie Haden ed il brillante Echi di Enrico Pieranunzi, oltre al recupero di un poco noto brano di Charlie Parker: Visa, da lui inciso nel 1949 e mai più ripreso, almeno in disco.
Il lato B, invece, è dedicato agli standards, con l'immancabile My Funny Valentine, eseguita ad un ritmo insolito, con un lunghissimo 'Round Midnight che consente a tutti e quattro i membri del gruppo di esibirsi in pregevoli assolo ed in chiusura Conception, il brano di George Shearing, reso celebre dall'interpretazione di Miles Davis.
Un disco che non può mancare in una ideale discografia del trombettista.
salut
-
Si, vero, bel disco...
Allego, per chi si vuole cimentare, il solo di Silence che ho trascritto un po' di tempo fa.
Tecnicamente è semplice, ma comunque molto intenso: ed è anche un ottimo esempio dell'uso magistrale delle pause.
Buon divertimento.
-
bravo baudo ;)
voi che ascoltate e avete ascoltato il jass continuate questo interessantissimo 3D.
intanto aspettiamo il cesco
-
Un disco che non può mancare in una ideale discografia del trombettista
Sicuramente le valutazioni personali vanno tutte rispettate, concordo che è una bella incisione ( a parer mio più per i patners), ma penso che in una discografia ideale per il trombettista questo sarebbe verso il fondo classifica, sempre che ce lo vogliamo far entrare a meno che ,ripeto, la valutazione personale non valga come valore assoluto. Ciao a tutti, eugeniovi
-
valutazioni personali ...
Completamente daccordo Eugenio,valutazione estremamente personale e non "assolutistica",condivisa tutt'al piu' da qualche amico trombettista,ma niente di piu', anche perche' stiamo sempre parlando di musica e non di scienze matematiche,di conseguenza ogni singola recensione diventa giustamente opinabile.
Figurati che ho menzionato un disco con Chet,che tra l'altro non e' neanche uno dei miei trombettisti preferiti,perche' so che la schiera dei Bekeriani nel forum e'(a ragione) molto folta e, a mio avviso, questo disco e' uno di quelli meritevoli di menzione,magari non da primo in classifica,quindi il mio vuole essere un semplice suggerimento.
Porei aggiungere che diverse volte non condivido i gusti e le valutazioni di Cesco, davanti al quale mi inchino e spero torni a scrivere presto,ma e' talmente bravo nel recensire,suggerire,a cogliere aspetti e sfaccettature che a me sfuggono,che e' riuscito a farmo comprare CD (oltre ai quasi 500 che gia' possiedo) che fino al giorno prima non mi sarei sognato nemmeno.
Ciao
-
Scusa Baudo ma ho risposto d'istinto, era forse una cosa che covavo. Ho visto che date tanto spazio al Chet del 'rientro' dove a parer mio vale molto di più la struggente storia personale che l'effettivo apporto musicale.Prendiamo un Art Farmer del periodo (e non stiamo parlando di un Miles) e li vediamo ancora un percorso musicale, dei tentativi non un mero ripetersi di incisioni più o meno riuscite. Non fraintendermi, grandissimo e liricissimo, ma niente al confronto con il Chet di Mulligan dove dice la sua. Vedi, per me il Jazz è la più bella forma d'arte del '900 e se vogliamo trattarla come tale dobbiamo avere dei 'punti fissi' che ne evidenzino la storia e il valore artistico. Consiglio il bellissimo libro di F. Fayenz edito da Einaudi Jazz domani dove il grande critico analizza in parte questi temi. Ciao, eugeniovi
-
ririapro il topic che ormai puzza come un pesce vecchio di 3 giorni... horribl...proponendovi un live a dire poco meraviglioso. (http://ecx.images-amazon.com/images/I/51FKN4SW6KL._SS400_.jpg)
Ricordo, personalmente, che acquistai il cd nei primi anni di passione per il jazz e per la tromba,periodo che mi faceva vivere,purtroppo, solo il jazz molto ritmato e veloce (in futuro scoprirò le ballad) e questo disco è assolutamente da consigliare a chi abbia voglia di divertirsi con un B.Mitchell e un J.Cock in grande spolvero ed un Silver che, come al solito, lascia suonare molto i suoi sideman tenendoli,però, sempre sul vivo del pezzo coi suoi fraseggi...
Più che soffermarmi sugli aspetti tecnico/musicali dei quali non ho assolutamente la benchè minima competenza dico a tutti quelli che non lo possiedono, che ogni volta che non so se prendere in mano la tromba e mi ascolto il disco....scalpito e fremo dopo un solo minuto.....
n.b. credo, tra l'altro, che Doin the thing ci sia in uno dei Real Book...ciao e alla prox!!
-
Bravo Ringhio a tener vivo l'interesse per queste splendide incisioni. I miei scarni interventi sono sempre di fretta e si basano solo sulla memoria mentre una materia praticamente sconfinata come il Jazz meriterebbe una documentazione approfondita fatta di riferimenti appropriati. Pensavo, ma ci vuol tempo, di postare ogni tanto qualche disco però, non come ho visto fin d'ora sempre scelti tra i più conosciuti, ma incisioni particolari e curiose dove forse il valore musicale passa in secondo piano (forse) ma si pone in evidenza l'interesse dei musicisti per opere particolari o che abbiano qualche significato parallelo. Ciao, eugeniovi
-
Questo non so se qualcuno l'abbia già citato ma opus est!
-
Io con la ristampa dei CD con nuove copertine e 'alternative takes' mi perdo (rispetto ai miei vinile) ma penso sia la ristampa del concerto live ad Antibes del 1960. Uno dei momenti più creativi del grande Mingus, con il rinnovato gruppo dopo la 'rivoluzione' rispetto al precedente, ma del resto una prerogativa dei i grandi è quella di aver sempre avuto fiuto per i talenti dei quali circondarsi. Uno dei più bei lavori del bassista dove esprime grazie anche ai partners un bellissimo esempio della sua particolare e mai statica concezione musicale. Grandi i classici 'mingusiani' Wenesday night prayer e Better git in your soul. Bellissimo, ciao,eugeniovi
-
Cari jazzofili,spero vivamente che nella vostra discografia non manchino gli ultra-classici,le pietre miliari,i fondamentali della tromba ma direi del jazz in genere.
(http://p.dada.net/cspv/38-36-94-00-00-MetaPreview-Cover-JPEG256x256/louis-armstrong/the-complete-hot-five-and-hot-seven-recordings-volume-2.jpg) (http://jazzbluesclub.com/uploads/posts/thumbs/1260803098_cover_iv.jpg)
Sara' pure anacronistica ma la trilogia di Louis con gli Hot five e Hot seven piu' quello con Earl Hines resgistraro nel '28 e contenente il capolavoro assoluto della storia del jazz,quel West end Blues di King Oliver che cambiera' la storia della tromba e del jazz,e' un condesato di capolavori come Struttin' Whith Some Barbecue, Savoy Blues,Hotter Than That, Potato Head Blues e Ory's Creole Trombone.
Non dimentichiamo che a lui si deve senza dubbio l'intuizione dell'assolo,di cui per primo codifica la scrittura.Prima di lui gli assoli non erano che timide variazioni sul tema o al massimo stop chorus,che servivano a a rilanciare il tema del brano.Nessuno al mondo e' mai piu' riuscitio a suonare come lui nè ad avvicinarsi al suo livello.Anche dal punto di vista meramente trombettistico,Armstrong aveva controllo,estensione,fraseggio che si possono reputare inarrivabili.
Amen
Chi ne fosse sprovvissto provveda velocemente a riparare a tal mancanza pena il ritiro della tessera di jazzofilo salut
-
Ascoltiamo montagne di cd, analizziamo caterve di soli e ci interroghiamo sulla musica post-contemporanea-dodecafonica------- MA LUi è il migliore. ovazion
-
pollices
-
Ben vengano recensioni di questi dischi a volte dimenticati. L'assolo del grande Armstrong è stato il big bang del Jazz, la sua immensa energia ha dato il via alla nascita del nuovo universo musicale in un' espansione infinita ancora al giorno d'oggi. Gian Carlo Roncaglia nella sua 'Una storia del Jazz' edita da Marsilio 1979(volume interessante anche sull'argomento 'africanita' trattato in altra parte del forum) scrive: ....quel West end blues che ancor oggi , a mezzo secolo di distanza, rappresenta non solo per Armstrong uno dei momenti più sublimi della musica afroamericana..........sopratutto dimistrare come anche per il Jazz fosse venuto il momento di parlare a pieno diritto di arte sublime. Grazie Baudo, ciao, eugeniovi
-
Altro che anacronistiche: le incisioni con gli hot five e hot seven sono pura poesia.
Grazie Baudo per avercelo ricordato pollices
-
Grazie al mio amico Ringhio sto ascoltando Trumpet Legacy con Payton, Soloff, Henderson e Harrell. Che dire ascoltatelo è una summa di 4 stratosferici jassman che interpretano diversi classici da Miles a Pops.
-
Ahi ahi.che tristezza.....manco da qusi un anno e trovo uno dei 3D piu' stimolanti fermo allo stesso punto in cui lo avevo lasciato....no no no ragassuoli,queste cose non si fanno nondaccord,mi sa che qua bisogna ricontattare Cesco ;)
Nel frattempo,tanto per riprendere le buone vecchie abitudini proporrei un album(come li chiamavano una volta) di Hancock dell' '82 estremamente simbolico della sua disgografia in cui Herbie abbandona il funk,l'elettronica,la disco che magari hanno contribuito a dargli maggior popolarita',per tornare alle sue radici di pianista jazz con la sezione ritmica dei VSOP,col mitico Ron Carter al contrabbasso e il compianto Tony Williams alla batteria e con un giovanissimo ed impavido Winton,19enne desideroso di farsi notare,magari imitando talvolta Miles o Freddie Hubbard ma tenendo il passo alla grande con la sua classe gia' cristallina.
Si inizia con due standard di Monk,Well you needn't e 'Round midnight per poi proseguire con due brani post-bop stile Miles anni '60,Clear Ways e A quick sketch con Carter e Williams a trainare i soli di Winton e Herbie.
Nei successivi Parade,The sorcerer e Pee Wee Winton fa sfoggio di tecnica sopraffina pur concedendo spazio a momenti piu' lirici.Il CD si conclude con I fall in love too easily,una ballata malinconica con un Marsalis forse,a mio avviso, ancora un po' inesperto come interpretazione,non ancora il maestro di colori che diventera' di li' a poco.
Album,sempre a mio avviso,altamente raccomandabile e forse uno dei piu' interessanti degli anni '80,da non mancare nella collezione di ogni Marsal.....Marsaliss...insomma ogni amante di Winton :)
Alla prossima
(http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTo-bbEia0lHA4WjMMXWybeGQ5EfFxITs3mhZrB8BMpHOUjfKT3TQ)
-
Grazie per la recensione!
Inviato dal mio GT-I9000 usando Tapatalk
-
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/41Ann99RXZL._SL500_AA300_.jpg)(http://ecx.images-amazon.com/images/I/41kXiupXHbL._SL500_AA300_.jpg)
(http://ecx.images-amazon.com/images/I/415p%2BgGrbNL._SL500_AA300_.jpg)(http://ecx.images-amazon.com/images/I/41yci6WTTaL._SL500_AA300_.jpg)
fenomen
-
E la spiegazione? perché sono imperdibili?
-
E la spiegazione? perché sono imperdibili?
perche' qui Fresu ha uno swing che.... e poi sta' sul beat... ^-^
-
OK, mi basta, anzi è pure troppo 8)
-
p.a.r.t.e. l'ho comprato qualche tempo fa su amazon per 4 euri...acquisto azzeccato e cd molto bello
-
(http://p3.storage.canalblog.com/33/23/500408/29213279_p.jpg)
Don Sleet, "All Members"
Imperdibile!
Sia perché è un album davvero risuscito nel suo complesso (e, del resto, i nomi coinvolti - Sonny Stitt, Wynton Kelly, Ron Carter e Jimmy Cobb - sono senz'altro una garanzia), sia perché è praticamente l'unico prodotto discografico di Don Sleet.
E' un disco hard-bop oriented, molto ben suonato ed anche registrato (specie la ripresa della tromba).
Don mi ha letteralmente steso... non mi capacito che abbia fatto così poco e sia praticamente sparito dopo All Members (ora sono alla ricerca di altro...).
Suono brunito (tra Miles e Chet), silenzi, note piazzate al punto giusto, articolazione spettacolare e spunti ritmici davvero innovativi per l'epoca.
A suo agio nel registro medio, non disdegna qualche capatina in alto, ma sempre in maniera controllata e musicale.
Non lo conoscevo (nell'ultimo numero di Musica Jazz ho letto una monografia e mi ha incuriosito...) ed è stata una piacevole scoperta.
Assolutamente da ascoltare, più e più volte.
salut