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Il Mercatino Dell'Usato (o anche del nuovo...) / Re: Tromba Martin Imperial
« Last post by trumpet1 on November 20, 2024, 03:19:13 PM »
Venduta si può chiudere
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Bocchini / Re: Sui ricevitori dei flicorni
« Last post by Karamazov on November 17, 2024, 04:59:34 PM »
Ritorno sull'argomento solo per confermare quanto già riportato più volte sul forum, Denis Wick F per per ricevitori Bach, FL per Yamaha. Penso che la guida Curry sia molto affidabile nel caso di dubbi, indicava il mio Holton tra i "Bach style" e così è stato.
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Mi piacerebbe che qualcun altro, che prova a cercare di esprimere la "sua" musica , intervenisse in questo dibattito....
Ad es. E' indubbio che per esprimere qualcosa devi avere esperienza di ascolti, per cogliere le sfumature di suono , utilizzate da un'artista, nella sua esposizione, come le ha usate , perchè le ha usate, per rimarcare cosa e come, come suonano in relazione alla melodia, all'armonia, come anche  il poter padroneggiare decentemente lo strumento, è un percorso di apprendimento che secondo me non avrà mai fine e non terminerà mai, ...e poi quando inizi a capirlo negli altri , inizi/imparari a cercarlo, a scoprirlo per te , dentro di te, e  piano piano poco per volta, scopri e ti si apre un mondo dentro di te...
ad es. Certe frasi, o un certo pezzo ( anche tuoi ), non è detto che nascano o abbiano bisogno già degli accordi. Magari definisci l'esposizione (musicale emotiva) senza neanche gli  accordi, poi inizi ad avvertire/immaginarti/ a cercare  i suoni dell'accordo/sequenza di accordi che pensi siano adatti (e qui è importante avere immagazzinato i suoni che certi accordi hanno....), o anche / oppure..., consideriamo un'interpretazione di un brano che ti piace, inizi prima a riarrangiartelo melodicamente, secondo il tuo sentire, e poi una volta che lo hai inquadrato ed esposto in questo ottica, inizia a inquadrarlo e memorizzarlo secondo  lo sviluppo dell'armonia , (anche qui eventualmente cambiando degli accordi dove ritieni essa debba essere adattata al tuo sentire ), poi quando senti che il pezzo è inquadrato anche armonicamente, come vuoi tu ( come senti che ti "appartiene") , inizi finalmente a sentirti libero di inziare a cercare un'interpretazione più profonda dentro te stesso , che a volte ti lascia stupito per le pieghe musicali che prende , per  le pieghe che  si aprono e che senti  ti appartengono,  sono lì, e chiedono solo di essere esplorate, ascoltate,  come una scatola che si apre per farti vedere cosa c'è, dentro te stesso.
Perchè certi passaggi di un altro artista ci piacciono, ci colpiscono ? eppure l'artista sta' solo esprimendo se stesso !
..Ma in fondo, a ben guardare,  ha dato luce solo ad una cosa che è già dentro di noi , è del nostro "sentire"....
Secondo me, ognuno di noi , ha un "tesoro" dentro di sè, ed è la nostra individualità , ...e mettersi il " cuore in pace " secondo me significa tenere " la scatola chiusa  " , non permettere che tutte le cose belle che abbiamo in noi, dentro di noi  ( comprese le sofferenze) , vedano la luce... e possano esprimersi ...anche musicalmente...
E' una visione un po' romantica, ma è quello che vedo e che sento quando ascolto un Grande artista che ha saputo mettre in luce se stesso.. :)   ;)
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E' non facile ed è un campo vasto rispondere a tutte le implicazioni del suonare in maniera "propria"( intesa più "come suonare la musica che  ti appartiene" che suonarla in maniera "appropriata" :) .
Ad es. nell'intervento precedente mi riferivo specificatamente al Be Bop, dove penso che sia indubbio che per suonarlo "bene" devi possedere tecnica da vendere (che sicuramente non l'acquisisci così dall'oggi al domani, credo che ci vogliano ragionevolmente anni,..... poi saperci pure improvvisare sopra esprimendoci qualcosa  ( ...non sciorinando tecnica e fraseggi ).... è un ulteriore (GRAN ) passo da fare.
Da ascoltatore mi verrebbe da dire che spesso ascolto delle improvvisazioni decenti Be Bop , ma l'impressione che spesso ne ho è che appena uno riesce a destreggiarsi nella tecnica , poi non si "sforzi " più di tanto nello scendere a guardare se stesso, per produrre e sviluppare (anche nel tempo) un qualcosa che poi (se si fa caso/ si guarda ai Grandi ) finisce proprio coll'identificare lo "stile", il "modo di parlare musicale", "l'intimo musicale" dell'individuo. Un po' ingenerosamente ,( tenuto presente invece la difficoltà reale (di cui parlavo )  di tirare giù qualcosa di bello, di caratteristico ,di profondo )  (ed in questo momento non mi riferisco a chi vuole iniziare ) , dicevo sembra , in genere che dopo aver raggiunto i primi (e concreti ) traguardi, si " galleggi "....
Tolto il Be Bop per le sue oggettive difficoltà tecniche poco raggiungibili (realisticamente ) per chi non ha sufficente tempo per affrontare uno stile così impegnativo, rimangono le interpretazioni, (intese sia come esposizione "studiata" che come improvvisazione "più riflessiva" .(prendendo spunto da questa bella osservazione che hai presentato).
In tutto questo trovo che un ruolo un po'"castrante " sia costituito anche dalle basi, perchè , secondo me , non sempre le basi vanno nella direzione del "tuo" sentire musicale, di chi vuole ricercare un "proprio" modo di sentire la musica.
E' per questo che tanto tempo fa avevo iniziato a mettere sotto la lente di ingrandimento l'armonia, il mettere nelle orecchie i suoni che un accordo produce. Esempio banale un accordo m7 o diminuito settima o a volte a un b9 od un m6 hanno suoni simili, ma non sono uguali, se tu hai in mente una frase musicale che ha delle specifiche  note che rappresentano un tuo stato d'animo, quelle note hanno bisogno di quello specifico suono che è individuato proprio e solamente da uno di quegli accordi , e non da quello simile.... e  spesso, nelle basi, si trova un accordo che differisce da quello che tu senti sia adatto alla tua frase....
....La moglie chiama..... riprendo pù tardi..... :)   :D
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a ben guardare tutti i metodi che si trovano in commercio di introduzione all'improvvisazione, a come improvvisare , come suonare be bop, ecc. ecc, ovviamente di vario livello come qualità e difficoltà, "vendono" l'idea che con quei libri si possa "fare " improvvisazione. Sarebbe più corretto dire che sono metodi che ti "introducono" (anche tecnicamente ) all'improvvisazione, ma nessuno ti dice ( e se ne guardano bene ?) che l'idea musicale, il "sentire musicale" ce lo devi mettere tu . Coloro vendono tali metodi potrebbero obiettare che è ovvio che sia così, quello che non è ovvio a chi si avvicina all'improvvisazione invece è che imparare a esprimere/tirare  fuori il tuo sentire musicale non è dietro l'angolo, ed inoltre c'è una grossa differenza fra essere ascoltatore (anche esperto ) e pronto a dire :" mah , si bravo ...., ma non tanto quanto ....(ed in questo gruppo, mi ci metto anch'io...) e "fare musica" (nel senso migliore del termine)....
Essere musicista ti fa comprendere meglio quanta e quale distanza c'è  tra l'essere ascoltatore (come detto,anche esperto ( per chi lo è) ed essere invece . "...capace di ..."

Capisco questo tipo di problema, ma credo che occorra mettersi il cuore in pace e spostare le proprie aspettative, anche perché penso sia un problema che riguarda tutte le attività dell'uomo che hanno poi nel prodotto finale una componente artistica e di vocazione.

Anche un libro di architettura, di scultura, pittura, ti analizza e ti insegna degli aspetti tecnici, ma non può guidare la tua mano cambiandole il tocco.   :)

Fare delle pubblicazioni che insegnino a coltivare il proprio lato artistico è molto difficile perché si tratta di una questione estremamente personale, non credo sia possibile semplificare e indicare dei percorsi uguali per tutti.

Da un lato questo potrebbe essere un aspetto scoraggiante, come a dire che allora l'improvvisazione possa e debba essere studiata solo da chi ha da una certa quantità di talento in sù, o che addirittura sia una pratica sconsigliabile per il musicista amatoriale, ma io credo si tratti invece solo di trovare un giusto equilibrio tra 1) la comprensione della reale complessità di ciò che si vorrebbe imparare, e 2) definire delle ragionevoli aspettative e obiettivi che ognuno possa raggiungere nella propria condizione di vita, tempo a disposizione, livello complessivo di confidenza con lo strumento, sensibilità personale e percentuale di talento.   :)
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....Ma chi suona be bop, suona un'idea musicale ?, oppure un pattern, o riempe con un fluire di scale, di note  ?

Io penso che faccia un po' tutte e due le cose, e che parallelamente il be bop, come (sotto)genere, come periodo storico del jazz, come approccio all'improvvisazione sia forse quello meno riflessivo e quello che offre meno spazi in cui l'ascoltatore può cogliere una comunicazione emotiva diretta da parte del solista, perché quest'ultimo molto spesso è impegnato in un serrato interplay con gli altri musicisti.   :)

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Lascio un link a questo attinente ragionamento

Why do modern Jazz musicians all sound the same?    O0
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@iMaurizio, sottoscrivo pienamente ogni cosa che hai evidenziato. :)
In particolare l'osservazione relativa allo sciorinare pattern e frasi jazzistiche con velocità e padronanza tecnica che esercitano fascino sugli ascoltatori.  ;) e l'altra , quella  che tanti musicisti contemporanei, anche di successo, basino la loro cifra stilistica sulle loro abilità tecniche unite alla conoscenza e uso frequente della grammatica e dei fraseggi più tipici del jazz e del proprio strumento.

Ma tornando a Noi (comuni musicisti mortali ), a ben guardare tutti i metodi che si trovano in commercio di introduzione all'improvvisazione, a come improvvisare , come suonare be bop, ecc. ecc, ovviamente di vario livello come qualità e difficoltà, "vendono" l'idea che con quei libri si possa "fare " improvvisazione. Sarebbe più corretto dire che sono metodi che ti "introducono" (anche tecnicamente ) all'improvvisazione, ma nessuno ti dice ( e se ne guardano bene ?) che l'idea musicale, il "sentire musicale" ce lo devi mettere tu . Coloro vendono tali metodi potrebbero obiettare che è ovvio che sia così, quello che non è ovvio a chi si avvicina all'improvvisazione invece è che imparare a esprimere/tirare  fuori il tuo sentire musicale non è dietro l'angolo, ed inoltre c'è una grossa differenza fra essere ascoltatore (anche esperto ) e pronto a dire :" mah , si bravo ...., ma non tanto quanto ....(ed in questo gruppo, mi ci metto anch'io...) e "fare musica" (nel senso migliore del termine)....
Essere musicista ti fa comprendere meglio quanta e quale distanza c'è  tra l'essere ascoltatore (come detto,anche esperto ( per chi lo è) ed essere invece . "...capace di ..."
Perchè  poi, quando ci provi in prima persona, tocchi con mano quanto sia difficile tirare giù un idea che sia valida, che funzioni , che trasmetta qualcosa.
Io sto' provando, da qualche mese, a fare un esperimento : vedere se sono capace , su un brano che mi piace ( lento tipo The Nearness of you) , a tirare fuori una interpretazione che sia accettabile e che possa sostenere il "giudizio", (ovvero che l'interpretazione "dica" qualcosa) , con un giudizio utilizzante lo stesso metro giudizio che ho usato  ascoltando altri interpreti.....(prendendomi tutto il tempo per migliorarla di volta in volta )..... Risultato (.. e working in progress ): ...Come è difficile tirare fuori qualcosa di tuo che sia accettabile ! Eppure ...so riconoscere ascoltando altre interpretazioni, la qualità dell'interpretazione , le idee , la tecnica , il trasmettere con le note delle emozioni... ma.... riconoscerle è una cosa, essere su un livello valido di comunicazione, avere delle cose, delle note, da "trasmettere come emozioni" (musicalmente parlando), è un viaggio dentro te stesso, non facile, (semprechè dentro te stesso trovi qualcosa di interessante  da comunicare , a te stesso o agli altri....) , per imparare a tirare fuori qualcosa , devi imparare ad ascoltarti... ad ascoltare cosa produci, a migliorarti , imparare a distinguere se la frase che hai tirato fuori è banale o se ha un pezzettino che è buono, che funziona,...perchè è buona in quel punto e continuare a lavorarci su , in quella direzione... piano piano scopri te stesso...e cosa devi tirare fuori.. cosa cercare.
Sicuramente ci sono persone più dotate, come in altre parti del thread hai detto tu, che non hanno bisogno di fare tutto sto' lavoro, ...Certo è così....ma tu,alla fine devi fare i conti con te stesso, per come sei tu , non per come sono gli altri, e da sta' cosa non scappi, accettare i tuoi limiti e (continuare a)  lavorarci sù , se vuoi provare a dire qualcosa di tuo e non essere ... solo "ascoltatore ".
Mohhh! Che PALLE ! Che pillola ! ! !  :D  Pardon ! :D !
Prendendola con più leggerezza...   Ma a Voi viene tutto così naturale ?    ;)
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