@iMaurizio, sottoscrivo pienamente ogni cosa che hai evidenziato.
In particolare l'osservazione relativa allo sciorinare pattern e frasi jazzistiche con velocità e padronanza tecnica che esercitano fascino sugli ascoltatori.
e l'altra , quella che tanti musicisti contemporanei, anche di successo, basino la loro cifra stilistica sulle loro abilità tecniche unite alla conoscenza e uso frequente della grammatica e dei fraseggi più tipici del jazz e del proprio strumento.
Ma tornando a Noi (comuni musicisti mortali ), a ben guardare tutti i metodi che si trovano in commercio di introduzione all'improvvisazione, a come improvvisare , come suonare be bop, ecc. ecc, ovviamente di vario livello come qualità e difficoltà, "vendono" l'idea che con quei libri si possa "fare " improvvisazione. Sarebbe più corretto dire che sono metodi che ti "introducono" (anche tecnicamente ) all'improvvisazione, ma nessuno ti dice ( e se ne guardano bene ?) che l'idea musicale, il "sentire musicale" ce lo devi mettere tu . Coloro vendono tali metodi potrebbero obiettare che è ovvio che sia così, quello che non è ovvio a chi si avvicina all'improvvisazione invece è che imparare a esprimere/tirare fuori il tuo sentire musicale non è dietro l'angolo, ed inoltre c'è una grossa differenza fra essere ascoltatore (anche esperto ) e pronto a dire :" mah , si bravo ...., ma non tanto quanto ....(ed in questo gruppo, mi ci metto anch'io...) e "fare musica" (nel senso migliore del termine)....
Essere musicista ti fa comprendere meglio quanta e quale distanza c'è tra l'essere ascoltatore (come detto,anche esperto ( per chi lo è) ed essere invece . "...capace di ..."
Perchè poi, quando ci provi in prima persona, tocchi con mano quanto sia difficile tirare giù un idea che sia valida, che funzioni , che trasmetta qualcosa.
Io sto' provando, da qualche mese, a fare un esperimento : vedere se sono capace , su un brano che mi piace ( lento tipo The Nearness of you) , a tirare fuori una interpretazione che sia accettabile e che possa sostenere il "giudizio", (ovvero che l'interpretazione "dica" qualcosa) , con un giudizio utilizzante lo stesso metro giudizio che ho usato ascoltando altri interpreti.....(prendendomi tutto il tempo per migliorarla di volta in volta )..... Risultato (.. e working in progress ): ...Come è difficile tirare fuori qualcosa di tuo che sia accettabile ! Eppure ...so riconoscere ascoltando altre interpretazioni, la qualità dell'interpretazione , le idee , la tecnica , il trasmettere con le note delle emozioni... ma.... riconoscerle è una cosa, essere su un livello valido di comunicazione, avere delle cose, delle note, da "trasmettere come emozioni" (musicalmente parlando), è un viaggio dentro te stesso, non facile, (semprechè dentro te stesso trovi qualcosa di interessante da comunicare , a te stesso o agli altri....) , per imparare a tirare fuori qualcosa , devi imparare ad ascoltarti... ad ascoltare cosa produci, a migliorarti , imparare a distinguere se la frase che hai tirato fuori è banale o se ha un pezzettino che è buono, che funziona,...perchè è buona in quel punto e continuare a lavorarci su , in quella direzione... piano piano scopri te stesso...e cosa devi tirare fuori.. cosa cercare.
Sicuramente ci sono persone più dotate, come in altre parti del thread hai detto tu, che non hanno bisogno di fare tutto sto' lavoro, ...Certo è così....ma tu,alla fine devi fare i conti con te stesso, per come sei tu , non per come sono gli altri, e da sta' cosa non scappi, accettare i tuoi limiti e (continuare a) lavorarci sù , se vuoi provare a dire qualcosa di tuo e non essere ... solo "ascoltatore ".
Mohhh! Che PALLE ! Che pillola ! ! !
Pardon !
!
Prendendola con più leggerezza... Ma a Voi viene tutto così naturale ?