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In quell'esercizio gli accordi iniziali Dm7 G7 Cmaj7  Am7 ( che prefigurano un  II  V  I  VI della tonalità di DO ) , nello sviluppo diatonico i successivi accordi dovrebbero cambiare in Em7 Am7 Dm7 Bm7/b5  e così via , quindi seguendo in maniera diatonica gli accordi successivi che si costruiscono sulla scala di DO ? (è così ? ( credo di sì ) , mi confermi ? )

Sì e no   :D

Teoricamente si potrebbe fare questo tipo di trasposizione diatonica anche delle armonie, ma in realtà lo scopo di questo tipo di esercizio è semplicemente quello di portare il modello di frase con i suoi intervalli su tutti i gradi della scala, indipendentemente dalle armonie che potrebbero stare sotto.

Non a caso la terza frase potrebbe anche stare sulla stessa armonizzazione della prima, e in generale questo ragionamento vale per tutte le frasi, non è che possono e devono stare per forza su un unica armonizzazione, sono suonabili anche su altri accordi, ma non è questo lo scopo dell'esercizio.

Più in generale direi che la trasformazione di una frase melodica in un pattern di studio non ha lo scopo di suggerire in modo rigido cosa suonare e dove,
ma principalmente quello di farci imparare e sviluppare una fraseologia generale che poi potremo utilizzare liberamente a seconda di quello che ci suggerisce l'orecchio, il gusto e la sensibilità.  :)
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come hai fatto ad inserire il pentagramma con gli esempi ?  :D

Nella risposta scegli la prima icona sulla sinistra sopra alle faccette, chiamata "Insert Image", e in mezzo ai codici (img)(/img) che ti verranno messi automaticamente ma con le parentesi quadre, metti il link all'immagine, che deve essere ovviamente pubblicata online su qualche sito. (ne esistono vari gratuiti che sono appositamente chiamati siti di image hosting)   :)
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Grazie iMaurizio, sempre molto gentile !   :)  :D
Era un po' come la terza soluzione che avevo paventato. Diciamo che una frase può diventare  un possibile  studio , come avevi detto.  :D
Toglimi una curiosità (anzi due...)
La prima è : come hai fatto ad inserire il pentagramma con gli esempi ?  :D
La seconda è legata allo sviluppo dell'armonia legata all'esempio dello studio diatonico che hai presentato, ed è questa:
In quell'esercizio gli accordi iniziali Dm7 G7 Cmaj7  Am7 ( che prefigurano un  II  V  I  VI della tonalità di DO ) , nello sviluppo diatonico i successivi accordi dovrebbero cambiare in Em7 Am7 Dm7 Bm7/b5  e così via , quindi seguendo in maniera diatonica gli accordi successivi che si costruiscono sulla scala di DO ? (è così ? ( credo di sì ) , mi confermi ? )
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Intendevo circa questo



La prima riga è l'ipotesi di una frase che uno ha suonato (in un brano qualsiasi) e che gli è piaciuta.

Le due righe successive sono un esempio di come sviluppare la frase nell'estensione dello strumento, mantenendosi nella stessa scala.

Le ultime due righe sono invece un esempio di sviluppo modulante, rifacendo la stessa frase in tutte le tonalità.

Ovviamente si potrebbero introdurre altre varianti, a seconda di come è la frase di partenza....

Inoltre io ho creato appositamente una frase breve e semplice; con una frase più lunga/elaborata la trasformazione in pattern di studio
diventa a sua volta più impegnativa ma anche più redditizia in termini di apprendimento.
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E'naturale che se una frase in particolare ci ha colpito e ha una sua valenza melodica anche al di fuori del contesto, allora potrebbe diventare un materiale di lavoro, un pattern che possiamo studiare sia in maniera diatonica (rimanendo sulla stessa scala) che riproducendolo in altre tonalità e punti dello strumento.
iMaurizio , potresti esplicitare meglio con un esempio quello che hai scritto?
Ad es. Mi è  chiaro il significato di trasporre la frase in altre tonalità, ma... suonata in un altro punto dello strumento ? ( cambiando l'ottava in alto od in basso ? )
Non mi risulta chiaro neanche: lo studiare il pattern in maniera diatonica...
Intendi la stessa frase ma suonata, invece che sull'accordo su cui è  stata pensata, su accordi di grado differenti che si formano dalla stessa scala che individua la/le battute sulla quale si esegue la frase oppure intendi che la frase invece che iniziarla a suonare dalla prima nota la inizi a suonare dalla seconda o ancora intendi che cambi le note della frase con le note diatoniche della scala utilizzata sulle battute della frase ( ammesso che la frase non suoni anche su un cambio di tonalità ed inoltre potrebbe  pure essere che la frase non  sia costituita " solo" dalle note della scala individuata nelle battute su cui la frase
 suona, bensì potrebbero esserci anche note differenti da quelle presenti nella scala.
Potresti chiarirmi il contesto?
Grazie.  :D Ciao. ;)   :)
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Spesso è meglio un incertezza/imprecisione in una frase suonata con l'emotività di quel momento,
piuttosto che magari una frase precisa/completa ma che suona come un compitino ben eseguito
In questa affermazione sono presenti ( e si presta ) a tante considerazioni:
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una frase suonata con l'emotività di quel momento

Qui si vedono/si esprimono due diverse concettualità.

- Se stai suonando una frase con una emotività , sicuramente stai esprimendo qualcosa di proprio. ;)
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suonata con l'emotività di quel momento
- Su questo si aprirebbe un dibattito, (che era anche un'aspetto che volevo sollevare nell'introduzione del post), relativo ad es. alle emotività che dovrebbero  essere "catturate" nell'istante in cui si producono... (...il dopo... potrebbe essere un compitino...).
...Ma soffermiamoci un attimo su questo aspetto...Spesso abbiamo letto (sui libri, nelle interviste) che quando si effettuano/si effettuavano le registrazioni, in particolar modo quelle dove sono/erano presenti delle improvvisazioni, le migliori, a detta degli addetti ai lavori, risultano/risultavano essere le prime, quelle più fresche, quelle della prima (o seconda ) improvvisazione registrata (il primo Take o il secondo Take )...E personalmente credo che ci sia del vero in questo... 
Qui mi riallaccio a quello che ho precedentemente scritto e che diceva il mio amico che si occupava di registrazioni. A volte le terze , le quarte registrazioni , perdono il filo emotivo , e ... allo stesso modo...  l'insistere con tempi di registrazione troppo prolungati dell'improvvisazione  in termini di tempo di ore o per l'intera nottata )  fa perdere il filo emotivo/emozionale nell'interpretazione..
Ma quanti di noi sono in grado di tradurre istantaneamente le emozioni in musica,...e anche chi ha la tecnica, a farlo bene ?.. E lungo tutto l'arco del brano ?...
Fissare istantaneamente le frasi belle che hanno un impatto emotivo, non è una cosa che la moltitudine/maggioranza dei musicisti ha sotto le dita...e lo stesso è per  " averla lungo tutta la durata dell'interpretazione"...... è dei grandi... e non sempre...  "
Qui forse bisognerebbe interrogarsi se sia invece più utile (a livello della moltitudine) :"lavorarci su" per "fissare" provare, cercare di "congelare ", l'istante delle emozioni , come quando si compone un brano..
Anche per capire dove la tua identità musicale ti sta portando...
Ed allora fare il " compitino " , ( se l'emozione è Tua e sai come farla vivere ),  ... è utile...
 Vorrei aggiungere un aspetto che spesso rilevo e che in generale , riguarda noi trombettisti...(Parlo per me, se qualcuno possa sentirsi offeso...) :
Come tutti, immagino, ho avuto/abbiamo avuto amici musicisti di altri strumenti : pianisti, chtarristi ..sassofonisti...
Spesso li vedi / li abbiamo visti "cercare" le note, perdere tempo a..."cercare.. il passaggio", "cercare la frase " , " cercare l'esposizione dell'intero brano"...( sassofonisti compresi )...
Devo dire che ho sotto gli occhi, pochi/pochissimmi esempi di trombettisti che si fermano a " parlare " con il proprio strumento, che si fermano a "cercare le note", a "cercare il passaggio"... a "cercare la tonalità nella quale lo strumento rende meglio".... a "cercare le emozioni da trasmettere"...
Tutti lì a cercare la tecnica o qualche bella frase....ma altrettanto importante è  ( o forse è anche più importante ) il Cuore e la vista d'assieme di come esso si realizza  ( aprendosi nel curare / nell'osservare anche quegli aspetti nei quali questo si realizza.
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Cercherò di spiegare in una maniera migliore quello che intendevo...provando a fare un parallelo con la pittura..
...i colori ( le note ) sono a disposizione di tutti... ogni autore/pittore ad es. Van Gogh, Renoir , Monet (Armstrong , Chet Baker, Davis  ecc..) ha, nel tempo, elaborato un proprio stile, una propria tecnica pittorica ( un proprio modo di suonare ) che si può riconoscere in quadri con soggetti differenti dello stesso autore ( differenti brani ). Prendiamo adesso ad es. una tela bianca  e consideriamo/scegliamo un soggetto : ad es una natura morta (potrei scelgliere un brano o comporne uno ) .
Potrei scegliere se riprodurre la natura morta cosi come la vedo ( ...suono facendo il compitino... )  ; se essere un copista (suono nello stile di...)  o essere personale ( suono con un mio proprio stile ). Se scegli una di queste ultime due opzioni , quando poi fai il quadro, devi "mantenere" lo  stile pittorico scelto, in tutta la tela, devi essere "coerente/mantenere la coerenza "  della scelta in tutto il quadro.
Ovviamente non è che puoi fare il quadro con due stili diversi...Mantenere/ cercare / trovare  la coerenza musicale, nella propria ( o altrui ), interpretazione, durante tutta l'esposizione del brano, non è così semplice a trovarsi / a farsi / o a ricercarsi... si rischia di perdere la coerenza espressiva ( propria o altrui ).
Mettevo l'accento sul fatto che il giudizio che si dà relativamente alla coerenza espressiva, "durante tutto l'arco del brano" ,  dell'idea iniziale che si ha/si aveva , e che si vuole/volreva trasmettere , possa ( il giudizio ) incontrare la necessità di essere rivalutato a posteriori.
Per quella che è la mia piccola esperienza (al momento ) è che mi sentirei di affermare che le interpretazioni/esecuzioni/composizioni/idee che ti vengono in testa, le affini (ed impari a migliorarle/a conoscerti) via via , facendo anche una valutazione "globale" a posteriori, in retrospettiva, e non solo nell'immediato , nella voglia di tirare giù l'idea ... :)
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Il Mercatino Dell'Usato (o anche del nuovo...) / Re: Conn 61B Superconnstellation
« Last post by trumpet1 on April 09, 2025, 04:36:23 PM »
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Che dire.....sono certamente d'accordo sul fatto che registrarsi quando si suona per potersi riascoltare in seguito sia una buona pratica.
Analizzare a freddo tutti gli aspetti del proprio modo di suonare e di stare sulla musica può essere utile per crescere, per capire come modificare o integrare il proprio modo di studiare, come lavorare su una specifica lacuna.


Allo stesso tempo credo che se si tratta di un assolo/improvvisazione non serve fare un esegesi molto approfondita di una singola versione,
può essere più utile secondo me registrare (anche in momenti differenti) più versioni dello stesso brano e poi si va a estrapolare il meglio dai vari take.

E' naturale che se una frase in particolare ci ha colpito e ha una sua valenza melodica anche al di fuori del contesto, allora potrebbe diventare un materiale di lavoro, un pattern che possiamo studiare sia in maniera diatonica (rimanendo sulla stessa scala) che riproducendolo in altre tonalità e punti dello strumento.

Trascrivere e/o imparare a memoria una singola frase per poterla poi ri-eseguire uguale nello stesso punto non dico che sia un operazione inutile, ma penso che abbia una bassa ricaduta dal punto di vista dell'autoapprendimento.
Per ricollegarsi anche agli altri thread dove abbiamo parlato di atmosfera/espressività, nell'approcciare un solo improvvisato possiamo sì avere un nostro bagaglio di frasi/grammatica che abbiamo studiato a parte, ma uno degli ingredienti più importanti rimarrà sempre l'estemporaneità.

Spesso è meglio un incertezza/imprecisione in una frase suonata con l'emotività di quel momento,
piuttosto che magari una frase precisa/completa ma che suona come un compitino ben eseguito.   :D
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Scuole trombettistiche / Re: Suonare molto veloci
« Last post by iMaurizio on April 08, 2025, 12:43:37 PM »
Ma volevo sapere se questa mia grande fatica nel suonare un pezzo impegnativo ad alta velocità  era solo un mio problema dovuto ai miei limiti, e lo è per tutti (anche per i più esperti).

Beh credo si possa dire che i passaggi/fraseggi impegnativi da un punto di vista tecnico più si eseguono veloci e più sono difficili per tutti, ognuno naturalmente al suo livello.

Ma la percezione di difficoltà di fronte ad un determinato brano/tipo_di_fraseggio generalmente segnala un mancato o insufficiente lavoro precedente con materiali di studio preparatori e risolutivi.

Faccio un esempio estremo ma non completamente estraneo a questo caso:
se uno ad un certo punto decide di approcciare lo studio de "il volo del calabrone" ma non ha mai praticato in modo adeguato la scala cromatica, incontrerà delle difficoltà apparentemente insormontabili. 
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