Author Topic: Metodo Bergonzi per l'improvvisazione  (Read 1564 times)

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Offline joxy10

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Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« on: March 11, 2016, 11:10:11 AM »
Ultimamente sto dando un'occhiata al metodo Bergonzi per l'improvvisazione; precisamente il Vol.1. Come metodo mi sembra interessante.
Lo avete utilizzato per lo studio e la pratica dell'improvvisazione?

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Offline eugeniovi

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Re:Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« Reply #1 on: March 14, 2016, 11:11:16 AM »
Per mia esperienza da dilettante che l'ha seguito è un metodo valido. L'importante è farlo sempre a tempo e non in modo 'automatico', con la pronuncia giusta (c'è un post dove un amico di Zosimo fa degli esempi di pronuncia con delle semplici scale) e concentrati sugli accordi e le varie successioni in modo da 'visualizzarli' e soprattutto studiando come avviene la loro costruzione. Comunque è molto valido perché puoi fare anche flessibilità ma studiando gli accordi e loro successioni. Ciao

Offline joxy10

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Re:Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« Reply #2 on: March 14, 2016, 12:57:09 PM »
Per mia esperienza da dilettante che l'ha seguito è un metodo valido. L'importante è farlo sempre a tempo e non in modo 'automatico', con la pronuncia giusta (c'è un post dove un amico di Zosimo fa degli esempi di pronuncia con delle semplici scale) e concentrati sugli accordi e le varie successioni in modo da 'visualizzarli' e soprattutto studiando come avviene la loro costruzione. Comunque è molto valido perché puoi fare anche flessibilità ma studiando gli accordi e loro successioni. Ciao
Grazie per i consigli.
Ho visto che per ogni gruppo di 4 note ci sono degli esempi con relativo file audio; immagino che sia più utile suonare i vari gruppi e le loro permutazioni con la base ed evitando di scriverli e leggerli mentre si suonano ma suonarli come se si stesse improvvisando.
Un altra domanda: il passaggio dal suonare in sequenza i gruppi di quattro note a quella che Bergonzi chiama editing (che da origine ad un solo vero e proprio) é una cosa che avviene in modo naturale con il tempo e lo studio dei vari gruppi di note o c'è un metodo da seguire anche per questa fase?
Spero non sia una domanda stupida ;D

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Offline eugeniovi

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Re:Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« Reply #3 on: March 14, 2016, 01:18:07 PM »
..................... é una cosa che avviene in modo naturale con il tempo e lo studio dei vari gruppi di note o c'è un metodo da seguire anche per questa fase?
Spero non sia una domanda stupida ;D

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Non saprei risponderti, ma penso che piu' ti eserciti e prendi confidenza poi puoi anche varisre a tuo piacere (tempo, pronuncia etc..) e rendere personale l'esercizio, avvicinarti ad una 'improvvisazione'. Ciao

Offline Norman

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Re:Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« Reply #4 on: March 17, 2016, 11:17:51 AM »
A mio parere l'improvvisazione cambia nel momento in cui si comincia a pensare musica invece di scale ed accordi. I metodi di improvvisazione insegnano le regole, ma la cosa veramente importante è capire come suona quello che funziona ed interiorizzarlo. E' per questo motivo che di solito si consiglia di iniziare con piccole variazioni sul tema (per esempio aggiungendo arpeggi o note di passaggio nella melodia), per avere un riferimento musicale forte ed educarsi a creare l'improvvisazione in maniera musicale e non "tecnica". Meglio fare poco, ma con un senso musicale, piuttosto che fare mille pattern buttati lì solo perché sai che su quell'accordo funzioneranno bene.
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Offline joxy10

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Re:Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« Reply #5 on: March 17, 2016, 11:47:28 AM »
A mio parere l'improvvisazione cambia nel momento in cui si comincia a pensare musica invece di scale ed accordi. I metodi di improvvisazione insegnano le regole, ma la cosa veramente importante è capire come suona quello che funziona ed interiorizzarlo. E' per questo motivo che di solito si consiglia di iniziare con piccole variazioni sul tema (per esempio aggiungendo arpeggi o note di passaggio nella melodia), per avere un riferimento musicale forte ed educarsi a creare l'improvvisazione in maniera musicale e non "tecnica". Meglio fare poco, ma con un senso musicale, piuttosto che fare mille pattern buttati lì solo perché sai che su quell'accordo funzioneranno bene.
Quello che dici è vero; infatti a volte si sentono improvvisazioni piene di scale e  patterns che pur essendo assoli molto belli non hanno però nessun riferimento al tema del brano. Secondo me una cosa molto importante è conoscere bene il tema (magari a memoria).

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Offline Norman

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Re:Metodo Bergonzi per l'improvvisazione
« Reply #6 on: March 17, 2016, 12:20:37 PM »
Quello che dici è vero; infatti a volte si sentono improvvisazioni piene di scale e  patterns che pur essendo assoli molto belli non hanno però nessun riferimento al tema del brano. Secondo me una cosa molto importante è conoscere bene il tema (magari a memoria).

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Verissimo, anche perché le progressioni di accordi si ripetono molto, e se uno finisce per suonare tutti gli anatole nella stessa maniera il senso del brano muore. I jazzisti veramente bravi anche quando fanno le cose più complesse hanno sempre in testa il tema. Per chi grande jazzista non è a mio parere questa è una lezione importantissima: non bisognerebbe mai perdere "contatto" con il tema, e bisogna stare sempre molto attenti a non farsi prendere la mano dalla tecnica, perché è molto facile che la tecnica vada "al di là" della padronanza musicale. Spesso capita che ci si faccia portare dalla tecnica, e si facciano dei pattern imparati a memoria perché si sa che su quegli accordi suonerà "bene", ma se l'uso di quel pattern non è partito da quello che il pattern è dal punto di vista musicale, è molto probabile che ne esca un risultato sterile. E siccome seguire un'improvvisazione per il pubblico è difficile, se lo strumentista non sta attento a tenere "vivo" il discorso musicale il pubblico finisce per annoiarsi, così come si annoierebbe ascoltando un discorso grammaticalmente corretto, ma privo di contenuto.

Di questa cosa mi resi conto in maniera evidente con la chitarra, che più facilmente ti porta a suonare "con le mani" invece che con la testa, ma anche con gli strumenti a fiato può capitare questa cosa, quando impariamo degli automatismi tecnici e li utilizziamo in quanto tali. Ed è assolutamente normale che ci si "entusiasmi" per la tecnica quando si sta imparando, la voglia di far vedere quello che si è imparato è naturale, ma va tenuta a bada! Prima deve venire sempre la musica.
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