Author Topic: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)  (Read 3550 times)

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Offline Norman

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Riporto la mia traduzione di questo interessante testo, tratto dal prologo al metodo di Saint Jacome, pubblicato in inglese da Jeff Purtle sul suo sito. Per la serie: ne è passata di acqua sotto i ponti della pedagogia della tromba...

Quote
Metodo Saint Jacome – Testo originale del 1894

Istruzioni.

La Cornetta è senza dubbio uno degli strumenti più semplici dal punto di vista della diteggiatura, ma anche uno dei più complessi da quello dell'imboccatura.

Presenta analogie con la voce umana in quanto all'estensione ed al modo in cui la respirazione è effettuata. E' per questi motivi che in varie occasioni è stata definita il Tenore dell'Orchestra.

Si impara a suonarla con un metodo che è sostanzialmente diverso rispetto a qualsiasi altro strumento.

E' necessario in primo luogo imparare ad emettere i suoni, in secondo luogo a renderli puri ed uniformi, quindi a modularli attraverso l'uso delle labbra o dell'aria (dando per scontato che non è possibile suonare senza denti) per renderli morbidi e chiari, oppure decisi e forti, secondo che la melodia sia tenue od impetuosa, facendo tutto ciò con facilità, grazia e leggerezza.

Per ottenere tutto ciò non dovete cercare di suonare arie o passaggi difficili che le labbra non siano in grado di sostenere, perchè facendo ciò rischierete di rovinarle del tutto o, quantomeno, di assumere cattive abitudini nel ritmo, nell'emissione del suono, nello stile, ecc. alle quali è molto difficile porre rimedio in seguito.

Mediante lo studio coscenzioso delle 12 lezioni con le quali inizia quest'opera, e che riguardano il modo in cui emettere suoni, le diteggiature con diesis e bemolli, intervalli diatonici e cromatici, diteggiature alternative e duetti molto facili che usano le note, i ritmi e le tonalità più comuni nella musica, mi auguro che le labbra acquisiscano forza sufficiente per permettere allo studente di continuare senza interruzioni con la pratica delle legature, delle scale, dei solfeggi, degli esercizi e degli studi e duetti che seguono.

La cornetta ha 3 pistoni: il primo è il più vicino alla bocca, e deve essere azionato con l'indice della mano destra, il secondo deve essere azionato con il medio, il terzo, quello più vicino alla campana, dall'anulare. Bisogna sempre fare attenzione a premere sempre i pistoni fino a fondo corsa, altrimenti il suono verrà alterato in modo sgradevole.

La mano sinistra sorregge lo strumento, con il pollice appoggiato sul primo pistone in modo che tocchi la pompa di intonazione; le altre dita devono essere posizionate nella maniera più conveniente possibile, il fatto che questi strumenti non siano costruiti con caratteristiche uniformi non permette di considerare migliore una posizione piuttosto che un'altra. Il gomito della destra deve rimanere completamente indipendente dalla sinistra, col pollice lievemente piegato sotto il cannello, in modo da opporre un sostegno alla pressione dei pistoni da parte delle altre dita.

Il bocchino deve essere posizionato più vicino possibile al centro della bocca; alcuni lo posizionano più a destra o a sinistra, il che non li rende cornettisti peggiori: ciò deriva senza dubbio da una certa debolezza nel centro delle labbra, ed a volte anche dalla posizione dei denti, che non permette di porvi sopra il bocchino senza causare lesioni. In ogni caso bisogna fare del proprio meglio per evitare uno stile così inelegante.

Le labbra nel bocchino sono divise in due parti ineguali: due terzi del labbro superiore, il resto del labbro inferiore, secondo la totalità dei professori, un terzo per il superiore e due terzi dell'inferiore secondo un solo personaggio, che non nominerò. Per quanto mi riguarda dipende da quale sia il labbro più spesso: una persona col labbro inferiore più spesso probabilmente troverà più comodo usare due terzi di questo, mentre il contrario avverrà per chi ha il labbro superiore più spesso.

La cosa importante è di avere un bel suono, puro e chiaro, con facilità di esecuzione, cosa sulla quale nessuno può avere da ridire, comunque le labbra siano posizionate nel bocchino.

Ognuno può esprimere la sua opinione sulla questione: è un problema perennemente in discussione, ma non ancora risolto, e probabilmente non lo sarà mai, poiché dipende dalla natura. Una volta che si è scelta una posizione, non è bene cambiarla. Lo studio e la pratica rimedieranno ai difetti, mentre con un cambio di posizione si deve ricominciare daccapo.

Tenendo la cornetta (è preferibile usare la pompa in Bb, con la possibilità di passare a quella in A quando ci si stanca, anche se sarebbe meglio riposarsi e continuare con la Bb) con la mano sinistra come mostrato sopra, posizionate il bocchino sulle labbra seguendo le indicazioni date in precedenza ed articolate la lettera T come spiegato di seguito. Questa articolazione è uno dei fattori che generano il suono, e costituisce ciò che sarà chiamato (giusto o sbagliato che sia) colpo di lingua (Coup de langue).

Nel posizionare il bocchino, in primo luogo le labbra devono appoggiare sui denti, e devono essere estese uniformemente come in un sorriso, in secondo luogo la lingua, resa più sottile possibile, deve essere introdotta tra i denti fino ad incontrare le labbra, tra le quali deve essere adeguatamente posta, in terzo luogo deve essere premuta leggermente o con forza (secondo che si desideri un suono piano o forte) sul labbro superiore, che supporta il bocchino con l'aiuto dei denti, quindi deve essere rapidamente tirata indietro mentre l'aria che avrete avuto cura di inspirare precedentemente, scorrendo attraverso lo spazio lasciato libero dalla lingua, scorrerà verso l'esterno e colpirà quella contenuta nello strumento. E' questa collisione che produce il suono, ed è chiamata 'colpo di lingua'. La lingua quindi funge da valvola che regola il flusso d'aria.

Respirazione

Plain Sounds e Sons Filés

Per respirare non è necessario togliere il bocchino dalle labbra; al contrario il bocchino deve essere tenuto in posizione, e l'aria deve essere inspirata attraverso l'apertura degli angoli della bocca, la qual cosa, se è fatta senza alterare la posizione del centro delle labbra, permette il passaggio della quantità d'aria desiderata (fate molta attenzione a non inspirare aria attraverso il bocchino. A volte capita di non utilizzare tutta l'aria inspirata: non permettete che scappi nello strumento, ma fatela uscire dal naso e inspirate nuovamente come spiegato. L'aria pura è quella che dà il suono migliore: notate come coloro che rendono lo strumento più caldo hanno un brutto suono. Per evitare di riscaldare lo strumento, evitate di soffiarci dentro tutta l'aria, trattenendola ne preserverete la freschezza, ed il vostro suono ne guadagnerà.

Nelle note lunghe la lingua non deve fermare il suono alla fine come molti pensano. L'aria, che all'attacco della nota è forte e tiene le labbra aperte, diminuisce di intensità, e gradualmente l'apertura delle labbra si chiude finchè il suono cessa con il flusso d'aria. La lingua quindi torna e viene pressata nuovamente sulle labbra, e quindi è riportata indietro per creare un nuovo suono, e così via finchè non si ottiene una certa rapidità di articolazione. Queste sono chiamate note lunghe. Finchè il suono è mantenuto, la lingua rimane come sospesa tra le fauci, e non dovrebbe fare alcun movimento.

Per i sons filés l'attacco è lo stesso, forse appena più debole, un'articolazione tra la T e la D. La differenza è che l'aria, diretta e controllata con perizia, esce aumentando gradualmente e poi diminuendo, finchè le labbra non si chiudono ed il soffio cessa insieme al suono.

“Mie osservazioni”: pressochè tutti i professori sono concordi nel sostenere che si deve pronunciare una sillaba come Tu, Ta o Ti insieme alla lettera T: finora ne ho trovato solo uno che ha spiegato come ciò che è chiamato colpo di lingua non è tale: infatti il modo in cui ho spiegato come articolare la lettera T somiglia più al Th che alla lettera T; per pronunciare la T la lingua batte sulla parte alta del palato, e per l'uso che a noi serve, deve toccare le labbra al di fuori dei denti. Per coloro che vogliono praticare l'articolazione senza il bocchino sulle labbra, io dico che l'unico suono utilizzabile a questo proposito è la e muta francese, che suona come la u inglese in 'sun'. Eliminate la s e la n, e mantenete solo la u. Io penso che questa sia la soluzione migliore.

Quando si studia con il bocchino sulle labbra e senza lo strumento, fatelo usando la mano sinistra e non la destra, perchè altrimenti rischiate di rovinare il bocchino e di abituarvi a premerlo sulle labbra con la mano destra, cosa che è da evitare. Userò la lettera T per indicare lo staccato singolo, TK per il doppio staccato, TTKT o TKTT per il triplo. C'è anche un'articolazione che può essere chiamata articolazione nel suono, ossia senza smettere di soffiare (immaginando che stiate suonando piano e lentamente) avvicinate la lingua alle labbra e pronunciate un'articolazione simile alla lettera D. Se osservate attentamente capirete che ho ragione. Provate ad articolare la T velocemente e per lungo tempo, e vedrete che vi stancherete così tanto che il movimento cambierà, e ben presto concorderete che generalmente si inizia con la T, ma si continua con la D.
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Offline DarioT

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #1 on: January 30, 2009, 02:28:48 PM »
Riporto la mia traduzione di questo interessante testo....

grazie, Norman !  pollices
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Offline CONFUSION51

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #2 on: January 30, 2009, 03:20:46 PM »
"Le labbra nel bocchino sono divise in due parti ineguali: due terzi del labbro superiore, il resto del labbro inferiore, secondo la totalità dei professori, un terzo per il superiore e due terzi dell'inferiore secondo un solo personaggio, che non nominerò."
E chissà chi era costui?? sono molto curioso..... nonconvint
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e quindi, Boh? La verità stà da un'altra parte!

Offline anrapa

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #3 on: January 30, 2009, 03:28:11 PM »
Arban...
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Offline mildav

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #4 on: January 30, 2009, 03:47:41 PM »
L'aria pura è quella che dà il suono migliore: notate come coloro che rendono lo strumento più caldo hanno un brutto suono. Per evitare di riscaldare lo strumento, evitate di soffiarci dentro tutta l'aria, trattenendola ne preserverete la freschezza, ed il vostro suono ne guadagnerà.

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Offline anrapa

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #5 on: January 30, 2009, 04:06:28 PM »
E' utile commentare questo testo, ci sono alcuni spunti secondo me interessantissimi e altri a dir poco superati. Grazie a Norman per il lavoro di traduzione!!!
A breve parto con i miei commenti...
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Offline simonejazz

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #6 on: January 30, 2009, 05:00:52 PM »
Arban...
Si... ma anche altri italiani, adesso provo a cercare tra i vari Caffarelli, i Peretti, i Cardoni.
Nessuno siam perfetti, ciascuno abbiamo i suoi difetti.

Offline DarioT

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #7 on: February 01, 2009, 05:05:22 PM »
L'aria pura è quella che dà il suono migliore.....

....anche l'alito pesante influira' ?  horribl
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Offline igor

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #8 on: February 01, 2009, 05:33:59 PM »
....anche l'alito pesante influira' ?  horribl

si, sulle prestazioni dei vicini di fila... horribl

Offline Luca Calabrese

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #9 on: February 01, 2009, 07:20:04 PM »
si, sulle prestazioni dei vicini di fila... horribl
Non serve avere l'alito pesante se c'è chi approfitta del movimento per prendere la sordina per infestare l'aria  irrid

Offline Asterix

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Re: Dal metodo S.Jacome, testo originale del 1894 (da www.purtle.com)
« Reply #10 on: February 01, 2009, 07:46:50 PM »
 sbellicars sbellicars sbellicars sbellicars sbellicars
L'INVIDIA E' UNA BRUTTA BESTIA!