Prima di fermarmi la mia routine comprendeva
- I libri di Harold Mitchell per lo studio dello strumento, perché mi piaceva il fatto che fosse diviso per lezioni (82), che ogni lezione contenesse tutto il necessario, e che la progressione di difficoltà fosse dolce ma ambiziosa.
- il libro di John La Porta - A guide to jazz improvvisation, che è uno di quei libri troppo semplici per poter essere presi in considerazione (io l'ho trovato illuminante)
- i 2 libri blow the trumpets di Piana e Brusco, che tratta gli elementi essenziali per suonare in big band (ritmo, swing, etc)
- i libri Jazz Conception di Snidero per imparare a memoria qualche brano divertente e pronto all'uso, cantare sulle basi, imparare le progressioni armoniche e sperimentare quello che stavo imparando sugli altri libri.
Il tutto condito dal libro di Aiello per pianoforte complementare.
Secondo me la strada era giusta (per quelle che sono le mie ambizioni).
Spero di poter ricominciare presto, altrimenti troverete in vendita anche questi libri insieme a decine di bocchini