Author Topic: Jazz e ingiustizia razziale  (Read 1242 times)

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Offline fcoltrane

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #30 on: June 13, 2020, 08:05:58 AM »
In effetti forse sarebbe dopo due o tre post di 'inquadramento' scrivere la/le domande da porre. Tipo:
Il jazz è arte?
Gli afroamericani sono stati influenzati dalla musica occidentale o il contrario?
E' importante il suono nella tromba?
Il piano serve allo studio e come?

Puri esempi e basta.  Idea del cavolo? :) Ciao a tutti

Per me alcune opere di musica jazz sono da considerarsi opere d'arte non diversamente dalla musica classica.
(pur riconoscendo valore artistico alla classica  poi la mia preferenza spiccata va al jazz)
Gli afroamericani sono stati influenzati dalla musica occidentale  e la musica occidentale  dagli afroamericani.
(per lo meno quella che oggi si considera musica occidentale )

per lungo tempo ho pensato che il suono dello strumento musicale rappresentasse l'elemento talmente predominante che se il musicista non aveva un "bel suono" per me non valeva niente (con livelli di fanatismo prossimi alla stupidaggine)
oggi con l'eta sono più aperto e ascolto con interesse anche suoni che non condivido.
(e recentemente ho pure acquistato una lezione di sax da parte di un sassofonista che ha un suono così cosi)

Il piano servirebbe allo studio , ma ciò che rileva più di ogni altra cosa è lo studio .
nel corso della mia vita musicale ho ascoltato moltissimi musicisti, ed alcuni avevano una dote naturale strepitosa, altri meno dotati ma con una volontà ferrea di studio, altri ancora l'uno e l'altro.
quelli che sono oggi i più grandi (se posso fare una classifica che comnque è un po una cazzata) sono quelli che passano la vita a studiare e suonare .
mi riferisco più ai sassofonisti che conosco meglio e a qualche trombettista

 

Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #31 on: June 14, 2020, 12:14:14 PM »
La terza via di Schuller ::)
Ascoltate “Perceptions” di Dizzy e fatemi sapere
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Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #32 on: June 14, 2020, 07:50:23 PM »
Poi ascoltate we insist! di MAx roach con alla tromba...scopritelo voi.
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Offline fcoltrane

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #33 on: June 14, 2020, 08:24:30 PM »
alle percussioni Michael Olatunji grande amico di Trane e che ha dato il titolo al suo  l'ultimo disco  ed il grande
Coleman Hawkins, non conoscevo né Walter Benton né Booker Little (Mantilla e Abbey Lincoln  si)
bel disco yeahhhhh


Offline Norman

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #34 on: June 15, 2020, 07:42:31 AM »
Ascoltati tutti e due, Perceptions non lo conoscevo proprio, l’altro si, ma non lo avevo mai ascoltato (ahimè...).

Sono tutti e due dischi molto belli, veramente, grazie mille per il consiglio.

In relazione a quanto stiamo discutendo, questi due dischi a mio parere rappresentano un curioso paradosso: sono contemporanei, hanno un tratto comune concettuale (quello di essere “suite”, ossia una serie di brani legati da una sorta di filo narrativo, quello che nel rock avrebbero poi chiamato “concept album”), ma stilisticamente sono come alfa e omega, sono agli antipodi.

Perceptions, come dice Zosimo, rappresenta la famosa terza via, il tentativo di trovare una strada di fusione tra il jazz e la classica. È un disco bellissimo, sofisticato, che mi ricorda a tratti il Porgy and Bess di Miles e Gil Evans (uno dei miei dischi preferiti in assoluto, che non a caso è dell’anno precedente), ma che mi evoca più Gershwin e Bernstein che non la vera e propria tradizione jazzistica.

Freedom Now! al contrario è un disco indiscutibilmente di jazz, dall’anima pura, sfacciatamente e dichiaratamente africana, in cui il radicamento nel contemporaneo è evidente e fortissimo, fin dal titolo.

Credo che la terza via abbia rappresentato un’esperimento molto importante dal punto di vista musicale ed intellettuale, ma che appartenga a quell’ambito di produzione jazzistica (o almeno in parte jazzistica) che ha inconsapevolmente minato quel famoso legame con la comunità contemporanea di cui parlavo in precedenza.

Al contrario Freedom Now! penso avrebbe potuto essere il trampolino ideale per il jazz per fare il salto verso una serie di collaborazioni con gli altri ambiti della musica afroamericana che chissà quali meraviglie avrebbero potuto produrre, un salto che però, fatto salvo il tentativo di Miles, non c’è mai stato. Perché? Abbozzo qualche possibile risposta: forse un disco del genere è arrivato troppo presto, il mondo del rock non era ancora pronto, il funk sarebbe nato di lì a poco con James Brown, l’esplosione globale del rock sarebbe pure avvenuta solo anni dopo, con il successo dei Beatles; forse anche il jazz non era pronto, così come non era pronto neanche quando Miles lo sconvolse con la sua svolta, che risultò clamorosa ben 9 anni dopo.

È un vero peccato, perché quello che ne sarebbe potuto venire fuori sarebbe potuto essere incredibile. È noto che ci fu un’ipotesi di collaborazione tra Miles e Jimi Hendrix, che non si concretizzò solo per la morte improvvisa di Jimi. Negli stessi anni si stava affermando un vero fenomeno come Stevie Wonder, negli anni ‘70 il funk decollò con band meravigliose come Sly Stone, Parliament, Kool & the Gang e via dicendo. La storia della musica nera sarebbe potuta essere molto diversa, e forse il jazz ne avrebbe tratto nuova linfa vitale. Ma la storia non si fa coi se e coi ma, non è andata così, e purtroppo Miles è rimasto per troppi anni il solo a percorrere quella strada, mentre il jazz si chiudeva in una sorta di torre d’avorio da cui non è mai più uscito.
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Offline eugeniovi

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #35 on: June 15, 2020, 09:30:14 AM »
Consiglio come ascolto di 'classica' con jazz  :) l'album: Bill Evans Trio with Symphony Orchestra. C'è un assolo di Evans in Pavane (se non ricordo male) di una bellezza incredibile per esposizione, struttura melodica etcc...che mi fa quasi pensare sia stato scritto prima, comunque la bellezza è notevole. Ciao a tutti

Offline bicho

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #36 on: June 15, 2020, 10:02:16 AM »
Consiglio come ascolto di 'classica' con jazz  :) l'album: Bill Evans Trio with Symphony Orchestra.

io rilancio con "Baroque Sketches" di Art Farmer & the Baroque Orchestra

https://youtu.be/h_b4hw04TJs
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Offline Zosimo

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #37 on: June 19, 2020, 03:41:55 PM »
C'è una nota di Piras sullo Schuller, (qui ammetto la mia ignoranza, non lo sapevo) dove rivaluterebbe la funzione della cultura islamica
come trait d'union storico culturale tra Africa, Europa e America
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Offline eugeniovi

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Re: Jazz e ingiustizia razziale
« Reply #38 on: June 19, 2020, 05:00:58 PM »
Infatti tanti musicisti e non solo hanno cambiato il loro nome Americano in uno Islamico. Non ho pero' mai letto niente per approffondire l'argomento. Ciao