Io, lo sapete, non sono tanto d'accordo.
Anch'io ritengo il suono la cosa più importante, ma ritengo che sia un obiettivo da raggiungere, un fine, una cosà su cui lavorare, continuando a prestarci la dovuta attenzione e aggiustando, di volta in volta, a seconda del proprio sviluppo, le varie abilità richieste per suonare bene la tromba.
Provo a fare un paragone per spiegarmi meglio:
il fine di un imprenditore è il successo (inteso anche e soprattutto come guadagno), ma non può pensare di partire con l'idea di guadagnare da subito.
Deve prima fare investimenti, magari a debito, deve fidelizzare i clienti, proporre prodotti o servizi di buona qualità, scegliere i collaboratori giusti, investire tempo e denaro in formazione e sviluppo.
Se uno volesse guadagnare subito potrebbe comprare materie prime scadenti, sottopagare il personale, fregare le prime 200 persone e mettersi in tasca i soldi. E poi?
Credo che non sia giusta ne percorribile la strada di "partire" dal suono, perché il suono è una conseguenza di una serie di cose fatte bene. Prestarci attenzione fin dalla prima nota del primo giorno è cosa buona e giusta, ma affidarsi a fori enormi, tazze orchestrali e canneggi xxl per me equivale a barare come comprare un bocchino lead per suonare Fra Martino.
Chi sviluppa nel tempo e con il lavoro un bel suono ce l'ha con qualsiasi bocchino e con qualsiasi tromba. Poi (e solo dopo) è vero che ci sono bocchini e trombe che possono aiutarci ad arrivare ad ottenere il suono che ognuno di noi ha in testa.