Author Topic: L'improvvisazione sugli standard.  (Read 313 times)

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Offline fcoltrane

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L'improvvisazione sugli standard.
« on: April 03, 2021, 03:01:47 PM »
Questo trombettista  non è molto conosciuto , ma è un ottimo didatta e sa suonare quello che intende spiegare.
Per molti di voi i concetti che esprime sono semplici e già straconosciuti ma lo inserisco lo stesso perchè per alcuni potrebbero essere nuovi.
(soprattutto lo studio per imparare la struttura del brano non dal punto di vista teorico e mnemonico  ma dal punto di vista pratico: magari conosci le sigle ma poi ignori le terze e le settime sul tuo strumento e soprattutto come suonano e quali suonano ).

utilissimi i concetti di common tones e leading tones che sono necessari per sviluppare una frase musicale con significato melodico.....

se c'è qualcosa che non appare chiara potete chiedere .
https://www.youtube.com/watch?v=3iAhuTCnEM8



Offline fcoltrane

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Re: L'improvvisazione sugli standard.
« Reply #1 on: April 04, 2021, 11:50:08 AM »
una piccola correzione al minuto 5 e seguenti si affronta un argomento che è centrale per la comprensione della improvvisazione (nel jazz tradizionale)
gli ammmmmaricani li chiamano "gli angoli " credo si traduca così i corners.   per noi sono semplicemente terza e settima.

se desiderate improvvisare su uno standard jazz il primo passo sarà conoscere "intimamente " queste note.......la mia idea per raggiungere il nirvana improvvisativo la conoscete , potete arivarci anche in altra maniera  senza "teoria " ma il rischio è di perdere tanto tanto tempo .......ma questo è un altro discorso che abbiamo affrontato più volte ..
la piccola correzione è riferita alla seconda battuta.
troviamo scritto un si con il bemolle in chiave: non vi è dubbio che si tratti di dimenticanza quel si è senza alterazione (la terza di sol settima ).
(anche perché suonata in quella maniera quella nota modifica la qualità dell'accordo.......)

Offline Zosimo

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Re: L'improvvisazione sugli standard.
« Reply #2 on: April 04, 2021, 02:58:33 PM »
 Bravo fciccio e complimenti per
L'opera di divulgazione. Molti leggono
Anche se non postano. Ti faccio il regalo
Di Pasqua
https://m.youtube.com/watch?v=7hy-2Hw8jE4&feature=youtu.be
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline fcoltrane

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Re: L'improvvisazione sugli standard.
« Reply #3 on: April 04, 2021, 04:16:22 PM »
yeahhhhhhh  fa piacere doppiamente per il regalo e per il fatto che un grande musicista come Vizzutti faccia pratica su questi percorsi tortuosi.
(passare dal jazz al repertorio classico è davvero difficile).

tornando al video lezione di Chris Davis trovo che in pochi minuti spiega per punti come improvvisare e ogni singola parte della lezione merita un approfondimento.
faccio un esempio stupido: lo studio dell'accordo.
chi inizia a studiare l'accordo per imparare la sigla lo fa nel novanta per cento dei casi in maniera ascendente.
il musicista propone anche quella discendente.
sembra una stupidata ma  chi ci è passato sa che nella improvvisazione spesso si deve combattere con la propria abitudine.......
(poi nella tromba si aggiunge un problema tecnico perché in genere il registro acuto è quello più difficile e quindi suonare un accordo i senso ascendente a volte è più facile dell'inverso,)

a parte questi argomenti che sono basilari ma probabilmente conoscuiti da tutti ci sono gli altri argomenti meno conosciuti :Leading tone, utilizzo del cromatismo ,note comuni, improvvisazione basata sull'accordo, sulla melodia, ecc...che sono da alcuni ignorati anche a livello didattico.
Io sono dell'idea che per decidere di ignorare qualcosa , qualsiasi cosa  è necessario prima conoscerla , o ancora meglio conoscerne gli effetti.
Per questo motivo preferisco un  musicista che sa suonare un certo tipo di materiale e poi decide di non suonarlo...
(un esempio concreto è Liebamn in questa lezione dove suona solo " le regole "ad 1.06    https://www.youtube.com/watch?v=_IG_vHMSZyg    per poi fare ciò che gli pare ....1.27....)

all'inizio imparare a collegare i corners con delle note che abbiano un significato melodico non sarà facile perché siamo poco abituati a farlo e la lentezza della esecuzione apparirà frustrante ma quando ci riusciremo poi il piacere è assicurato e cominceremo ad improvvisare .....





Offline fcoltrane

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Re: L'improvvisazione sugli standard.
« Reply #4 on: October 12, 2022, 09:41:31 PM »
riprendo questa lezione perchè oggi sono ricapitato su questo video ed aggiungo dei passaggi.
per alcuni sembreranno limiti controproducenti ma al contrario nel mio caso ha rappresentato un punto di svolta perchè è vero che il pattern può essere la morte della improvvisazione ma è anche vero che se non hai metodo puoi perderti senza riuscire creare una singola frase che ti piaccia.

il musicista propone su uno standard di suonare solo due note la 3a e la 7a. il passaggio successivo è aggiungere a queste due note altre due a "piacere".
in maniera da avere 4 note per ogni battuta .
l'unica regola rispettare quelle già esistenti ed anche la posizione e farsi guidare dal proprio orecchio e dal gusto musicale, e udite udite " collegare gli accordi "

partiamo dalle prime 3 battute il più conosciuto II V I
D- G7 C

fa do       si re     mi si
all'inizio è utile procedere per intervalli non troppo distanti quindi tra la prima e la seconda battuta le note do e si distano mezzo tono e quindi va benissimo
tra seconda e terza battuta invece l'intervallo che in teoria potrebbe essere di un tono in questo caso non lo è perchè il mi è dell'ottava bassa.
una prima regola nella costruzione della frase è proprio questa , è meglio procedere con intervalli vicini , quando sia ha una buona conoscenza dei gradi congiunti e degli intervalli vicini si può fare quello che si vuole (per chi ci riesce)
il mio pensiero va a Harmon Mehari o a Mark Turner o a Liebman che hanno una tale conoscenza degli accordi e del linguaggio tradizionale che poi fanno davvero quello che gli pare innovando anche il linguaggio (ed è un bel sentire).
ma per noi comuni mortali o tendenti alla schiappa è imprescindibile conoscere il modo di collegare gli accordi in maniera che il nostro orecchio non gridi vendetta.
quindi una frase scolastica che avrete sentito mille volte
fa sol la do ascendendo    si la sol re discendo   mi sol si do ascendendo