Grazie Tony del feedback!
Grazie sopratutto per le spiegazioni che ci dai ..come allegati !
Solo 5 - 6 anni fa, i produttori quando, presentavano un nuovo bocchino, allegavano dei disegni in sezione degli stessi facendo vedere su cosa fossero intervenuti per ottenere le differenti caratteristiche dei nuovi modelli, (mi ricordo quelli dei Monette S ( Slap ), adesso si vedono solo tabelle comparative, e capire, per poter scegliere, è meno immediato.
Nelle tabelle comparative dei bocchini di adesso, c'è uno snocciolare di sigle dove a volte seguirle e capirne le differenze non è così semplice ed intuitivo ed orientarsi, anche a volte alla luce delle differenti penne che ad essi sono associate, se non si ha esperienza, non è così facile.
Alla luce dei tanti post scritti in questi anni, credo di aver capito, ragionevolmente , che il miglior bocchino sia sempre quello NON componibile, se non altro perchè penso che sia il miglior risultato, in termini di miglior bilanciamento fra i vari parametri che il produttore, con decine e decine di prove è andato a sperimentare.... e da li mi chiedo : ... che senso ha il bocchino componibile ?
Poi nella realtà ci sono ancora differenti problemi che si presentano praticamente: dai luoghi dove potersene approviggionare, dalle possibilità di scelta che questi luoghi sanno offrire per testare o consigliarti su quello che ti occorre, dalle note delle specifiche dei costruttori che ( abbiamo detto non sempre sono intellegibili per guidarti nella scelta, ed ultima ma non ultima per importanza, le review presenti su internet dalle quali si capisce che lo stesso bocchino su una tromba funziona e si sposa e con un'altra/e no, per non parlare infine del feedback che un certo bocchino produce e restituisce in termini di risonanza e appoggio ( rim contour ).
Su quest'ultimo aspetto, l'appoggio, apro una parentesi.
Ho letto recentemente( nelle traduzione sottotitolata in inglese) delle review di mouthpieces, che alcuni trombettisti ( fatte da professionisti o acclarati insegnanti in prestigiose scuole americane ), usano , prima di recensirli, provarli per 2 -3 settimane ed in differenti contesti (studio, concerti, ecc. e fin qui mi sembra tutto logico e corretto). Dalle loro recensioni, ho notato, che un aspetto che valutano ( o che utilizzano per dare una valutazione delle caratteristiche del bocchino) è che esso non debba arrivare a variare troppo il loro modo di appoggiare le labbra sul bocchino. Lo chiamano : "spot" . Con questo termine tecnico in genere si intende un'area ristretta di interesse. Questo spot è per loro importantissimo in quanto, se ho capito bene, è l'area delle labbra con la quale sono arrivati a gestire al meglio lo strumento, in definitiva ad essere quello che sono, ed in generale sono restii nella valutazione positiva del bocchino, se , a loro dire, modifica questo "spot".
Un altro aspetto che alcuni valutano, , è questo :
Valutano del bocchino , la capacità, di " produrre" risonanza nello strumento ""farla funzionare" oppure no, e questo lo valutano in questo modo : essi valutano la risonanza che lo strumento
restituisce quando, a loro dire il bocchino è in grado di farla produrre allo strumento, e sono in grado di distinguere anche da quale parte dello strumento viene restituita questa risonanza: Vedevo un video di Darren Barret ( credo che insegni alla Berkley se ho capito bene, dove faceva una recensione di un bocchino Monette Unity , non mi ricordo il modello.
Lo promuoveva in molti aspetti, ma secondo lui, il bocchino non gli restituiva il feedback della risonanza del blocco pistoni. Qui l'unica spiegazione che riesco a darmi è che con altri bocchini questo avvenisse.
In definitiva, per noi piccoli trombettisti amatoriali ci vorrebe proprio qualcuno che ci guidasse e ci aiutasse ( a capire) e a scegliere.
Grazie di tutto Tony.