Author Topic: Free Jazz  (Read 263 times)

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Offline Zosimo

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Free Jazz
« on: September 22, 2023, 09:39:37 AM »
Vi consiglio questo libro per capire qualcosa di Free
è in sconto per non so quanti giorni. Accattatevill'


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Offline eugeniovi

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Re: Free Jazz
« Reply #1 on: September 22, 2023, 11:07:19 AM »
Grazie Zosimo. Approfitto del post per segnalare la ristampa del testo di Giampiero Cane del 1973 'Canto Nero' appunto sul Free Jazz. Testo interessante vista la figura autorevole dell'autore. Purtroppo quello che considero il miglior testo ancora sul tema e cioe' Free Jazz e Black Power è sempre fuori catalogo.  Ciao a tutti

Offline Zosimo

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Re: Free Jazz
« Reply #2 on: September 22, 2023, 06:37:18 PM »
Ce l'ho . Se non erro me lo regalasti tu.
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Offline eugeniovi

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Re: Free Jazz
« Reply #3 on: September 25, 2023, 10:02:33 AM »
Ne avevo due  :). Ciao

Offline Zosimo

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Re: Free Jazz
« Reply #4 on: September 25, 2023, 11:58:02 AM »
ora varrà una fortuna ;D
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Offline iMaurizio

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Re: Free Jazz
« Reply #5 on: August 23, 2024, 08:32:18 PM »
E quindi detto in due parole il Free cosa sarebbe ?   O0

Offline eugeniovi

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Re: Free Jazz
« Reply #6 on: August 26, 2024, 09:48:16 AM »
Azz...bella domanda! Direi che è stato uno 'sviluppo' del linguaggio jazzistico che ha portato i musicisti a 'rompere' schemi armonici e melodici per suonare appunto 'liberi'. Il manifesto è l'album di Ornette Coleman del 1961. Naturalmente spalanco'  la strada a moltissimi imitatori che si sviluppo' moltissimo vista poi l'aprirsi di un'epoca  dove aveva anche significati piu' ampi presso un pubblico sempre ben disposto ad ascoltare musica di 'rottura' (mi si perdoni il termine)  senza dimenticare l'importanza politica per gli afroamericani . Purtroppo il genere si prestava ,data la materia sonora, ad  infiammare le platee da parte anche di 'imitatori'. Ricordo concerti ai quali assistevo convinto ed entusiasta che se li ascoltassi ora non durerei neanche 5 minuti. Comunque passata l'epoca contribui' ad un approccio diverso nell'improvvisazione, a scelte armoniche ardite ed a 'scoprire ' sonorità diverse .  Ecco fatto un super Bignami del riassunto  :). Io consiglio sempre il bellissimo libro Free Jazz e Black Power di Philippe Carles e  Jean-Louis Comolli che tra l'altro dovrebbe essere stato ristampato e naturalmente armarsi di buona volontà  :) ed ascoltare . Buona giornata a tutti

Offline iMaurizio

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Re: Free Jazz
« Reply #7 on: August 27, 2024, 03:22:24 PM »
Mi sembra un ottimo riassunto  pollices

Viene da chiedersi se oggi sussistano ancora le istanze socio-politico-culturali che spinsero a cercare delle strade dirompenti o se negli anni si sia consolidata una sorta di grammatica di fondo che possa essere utilizzata anche senza quelle istanze.

Personalmente nella contemporaneità mi capita talvolta di verificare come il "free" non sia più un genere a sé stante ma una modalità esecutiva, una "spezia" che ad un certo punto decidi di aggiungere ad un brano per dargli un sapore differente. I risultati non sono sempre convincenti.

Offline eugeniovi

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Re: Free Jazz
« Reply #8 on: August 27, 2024, 04:23:26 PM »
D'accordissimo, le condizioni che hanno dato origine ai cambiamenti 'storici' del linguaggio Jazzistico non ci sono piu'. Il Jazz ha contaminato pero' il mondo musicale e cosi' anche il Free lo ha fatto.  Trovo l'esempio della spezia calzatissimo, mi piace molto. Ciao