Grazie ad entrambi per i consigli ,nel mio caso,ma credo anche per tutti gli altri,il problema fondamentale e' sempre lo stesso:la mancanza di un insegnante giusto che ti indichi la giusta via per evitare di addentrarti nei soliti e pericolosissimi "fai da te" di cui sono esperto
Concordo. Leggendo questa discussione ne ho avuto ulteriore conferma. Quella sensazione di lontananza la conosco benissimo, perché l'ho provata anche io. Ed i consigli che ho letto li avevo letti anche io ai tempi. Ma li ho capiti veramente solo facendo un percorso didattico con insegnanti bravi. Potremmo scrivere pagine e pagine parlando di come soffiare, di immaginare le note una dopo l'altra, di suonarle tutte sullo stesso soffio... Ma queste cose le si comprende un pezzo alla volta, lavorandoci su e, soprattutto, ascoltando e vedendo suonare un trombettista che le sa fare bene...
E secondo me questa discussione è strettamente legata a quella sull'uso del diaframma... Il consiglio che darei io a Dario è, quando fai gli armonici legati o le scale, di fare tanta, tanta attenzione a non irrigidire l'addome, a non dare 'spinte', ma di fare un soffio continuo, come se la nota in realtà fosse sempre la stessa. Io sono convinto che nel momento in cui tu tenti di prendere quel La, ti irrigidisci per dare la spinta per arrivarci. Invece non serve nessuna spinta! Canta la nota e continua a tenere lo stesso soffio che ti ha fatto fare le note sotto! E sono anche convinto che l'irrigidimento comincia anche prima di quel La. Quindi procedi passo per passo, comincia dall'armonico Do-Sol, e fallo più rilassato che puoi, senza interrompere né alterare il soffio a livello addominale, vedrai che più ti rilassi, più il gradino sparisce, e diventa un passaggio morbidissimo e brevissimo. Quanco capisci quella sensazione, devi solo trasferirla anche agli armonici superiori. Sicuramente c'è un armonico dove cominciano le difficoltà, che è istintivo cercare di superare con la forza bruta. Solo che il giochino funziona fino ad un certo punto, poi diventa una fatica improba!