Sai, secondo me ha ragione Tony, più che il metallo è la densità dell'aria dentro lo strumento, per il resto condivido, e penso che un po' a tutti sarà capitato di soffiare dentro lo strumento per scaldarlo, effettivamente ci vuole un po'.
Anche perché più si scalda un materiale e più si allunga, e più lo si raffredda e più si accorcia. Quindi se fosse la temperatura del metallo ad influire sulla tonalità questa dovrebbe essere tanto più bassa tanto più è caldo (lungo) lo strumento e tanto più alta tanto più è freddo (corto) lo strumento. Il comportamento è invece opposto: uno strumento freddo (corto) è sperimentalmente calante.
La legge che regola la velocità di propagazione delle onde nei solidi non la ricordo ma la si può ricavare sperimentalmente: se parlo dopo aver respirato l'elio (peso specifico bassissimo, quindi densità bassissima) la mia voce sembra quella di Paperino (più acuta). Se respiro il fumo di sigaretta (molto più denso) la voce si fa più bassa.
Seguendo questa legge l'aria più densa (quella fredda) dovrebbe portarmi ad avere un suono più calante rispetto all'aria calda (meno densa).
Effettivamente i conti tornano!