Ed ecco che un vecchio quesito si ripresenta nella mia mente. L’emissione di due note così vicine non è la stessa? Sarà un impercettibile movimento del labbro?
Cose come questa sono oggetto di interminabili discussioni... Chi dice che è il labbro, chi dice che è l’aria, chi dice che è la lingua... Come sia esattamente io non lo so, posso immaginare che sia l’insieme di tutte e tre le cose, ma oltre questo non mi sento di andare. La mia personale esperienza mi ha insegnato che cercare di stare dietro a ragionamenti del genere è solo una perdita di tempo, nella migliore delle ipotesi. Anche io ho sbattuto per anni contro sta storia dei gradini, ma la questione si è risolta semplicemente lavorando sulla tecnica di base, e ad un certo punto il gradino ha cominciato a smussarsi, e se faccio una scala o normali melodie il passaggio è esattamente come quello tra qualunque altra nota. Certo, farci un trillo non è facile, ed anche molti professionisti (per esempio nel finale del concerto di Hummel) usano false posizioni o lo fanno col trillo di labbro (in 6a posizione, per esempio), ma comunque in queste cose se cerchi un meccanismo che funzioni come una “leva” od un interruttore che ti permetta di passare da una nota all’altra ti incasini solamente.