una cosina simpatica, tanto per farsi due risate, trovata sul sito del Naima Club di Forlì:
Casa del Blues e del Jazz
LE 20 REGOLE DEL BLUES
Il blues in 20 regole
Un pratico manualetto sulla Musica del Diavolo
Un certo Bruce Fernandes ha messo su Internet le 20 Regole per scrivere un blues.
Ho pensato di tradurle, è roba che fa sempre comodo. Simone Rossi
1. Molti blues iniziano con “Woke up this morning”, cioè “Mi sono svegliato stamattina”.
2. “Sto insieme a una brava ragazza” è un modo sbagliato per iniziare un blues.
3. Il blues è fa-ci-le. Dopo aver trovato la prima frase, ripetila. Poi trova qualcosa che faccia più o meno rima. Tutto qui.
4. Nel blues non c’è mai la possibilità di una scelta: sei dentro a una fossa, ricordatelo, sei dentro a una fossa e non riesci a venirne fuori.
5. Le automobili del blues: Chevrolette e Cadillac. Oppure un furgone sfasciato. Il blues non viaggia in Bmw, né sul SUV, né niente del genere. Altri mezzi di locomozione piuttosto comuni sono il Greyhound Bus e il treno diretto a sud, specialmente sulla Highway 61 o sulla 49. Ah, molto spesso il blues va a piedi, con le scarpe bucate.
6. I giovani non possono cantare il blues, perché non hanno idea di cosa sia la morte. Per cantare il blues bisogna essere adulti, dove per “adulto” si intende l’età in cui ti mandano sulla sedia elettrica se spari a un uomo a Memphis.
7. Occhio alla geografia: c’è il blues a New York, a Chicago, a St. Louis e nel Kansas. Alle Hawaii, no.
8. Un uomo calvo non è blues per niente. Una donna calva, sì. Una gamba rotta sciando non è blues per niente. Una gamba divorata da un coccodrillo, sì.
9. Non si può avere il blues in un ufficio o in un supermercato, essenzialmente per una questione di (troppa) illuminazione: se vuoi cantare il blues vai in strada, vicino al bidone, lontano dal lampione.
10. Luoghi in cui di solito si manifesta il blues: l’autostrada, la prigione, un letto vuoto, il fondo di un bicchiere di whisky. Luoghi in cui non troverai mai il blues: monasteri, mostre d’arte, festicciole universitarie, partite di golf.
11. Nessuno ti starà a sentire se canti il blues in giacca e cravatta, a meno che tu non sia un negro di ottantacinque anni e quei vestiti siano il tuo pigiama.
12. Puoi cantare il blues se sei vecchio stronco, se sei cieco, se hai sparato a un uomo a Memphis, se non sei mai contento. Non puoi cantare il blues se hai tutti i denti in bocca, se eri cieco (ma ora ci vedi), se il tizio di Memphis è sopravvissuto, se puoi contare sulla pensione.
13. Il blues non è una questione di colore della pelle, è una questione di sfiga: Tiger Woods non può cantare il blues, Gary Coleman sì. Anche i bianchi, quando sono brutti, possono cantare il blues.
14. Se hai sete d’acqua e ti danno da bere la benzina, questo è il blues. Altri drink accettabili per il blues sono: vino, whiskey, acqua di fogna, caffè nero. Assolutamente vietati i cocktail, la birra analcolica, il succo d’arancia e il cappuccino decaffeinato.
15. Se muori in un motel o ti sparano con un fucile, è una morte blues. Altri modi blues di morire sono: la coltellata di un amante geloso, la sedia elettrica, l’overdose di qualsiasi cosa e in generale una morte solitaria in un posto di merda. Non puoi avere il blues se muori d’infarto durante una partita di tennis.
16. Nomi blues da donna: Sadie, Big Mama, Bessie.
17. Nomi blues da uomo: Joe, Willie, Little Willie, Big Willie.
18. Se hai un nome allegro e colorato non puoi cantare il blues, indipendentemente da quanti uomini tu abbia ammazzato a Memphis.
19. Un buon trucco per costruirsi un soprannonome blues è unire un’infermità fisica (Blind che vuol dire cieco, Cripple che vuol dire zoppo), un nome proprio (vedi sopra), il nome di un frutto e il cognome di un presidente americano (Jefferson, Johnson, Fillmore, eccetera). Tipo: Blind Lemon Jefferson, o Cripple Kiwi Johnson, o Deaf Banana Obama (ehm).
20. Non importa quanto faccia schifo la tua vita: se hai un computer, non puoi cantare il blues. Dagli fuoco con una bottiglia di whiskey, poi ne riparliamo.