Nel momento in cui tu cliente diventi "intermediario di commercio" su mandato di una azienda per promuovere e portare a termine transazioni commerciali,esegui una prestazione remunerata e ricevi un premio in denaro oppure un premio di diversa natura,su questo premio dovresti pagarci le tasse,e la meta' dei contributi, come un qualsiasi agente di commercio e cosi' anche l'azienda che lo elargisce dovrebbe versarti la meta' dei contributi per la tua prestazione.
E' un bel giochetto per aggirare tutto questo:attenzione pero', perche' nei casi accertati di raggiro,chi ci smena e il cliente/agente perche' la remunerazione finale parte da li' e non va a rivalsa sull'erogante.
Tu ricopri due figure ,cliente ed intermediario e sei remunerato solo per una di queste,mentre l'azienda usufruisce in toto di due figure(tu come cliente e tu come agente di commercio)e non paga per questa seconda prestazione.
L'azienda non ha costi di pubblicita'(quale migliore pubblicita' potrebbe avere se non un cliente soddisfatto di un premio...aggiungo misero),costi di rete vendita che comunque ha acquisito sfruttando il cliente e non ha pure i costi di dismissione quando questa rete e' inefficiente.....insomma si capisce chi ci guadagna vero?...dalle mie parti si dice che l'acqua va sempre al mare,ma toccherebbe a noi ogni tanto costruire qualche diga!
saluti
Innanzitutto grazie a tutti per le risposte, è stato molto interessante leggere la vostra opinione e molto interessante anche il link postato da Norman.
Penso però che fra di voi qualcuno abbia un po' il dente avvelenato da un conoscente, o altri di cui si è sentito parlare magari che hanno agito in maniera stressante, forse anche irresponsabile e truffaldina, magari con promesse incredibili o vere fregature (non conoscevo neanche il tubo tucker!)
Quella storia dell'aereo non la conoscevo, ma è ovvio che non è stato qualcosa di legale, o almeno oggi non lo sarebbe: nel network marketing vero non potrebbe succedere che uno rimanga "fregato", non ci può perdere soldi. Questa voglio sia una distinzione importante molto chiara: mal che vada non guadagni nulla (verissimo) ma ti ritrovi semplicemente con il prodotto che hai comprato e stava a te valutare se era conveniente o meno.
Esempio: compro 1 kg di patate
-se il sistema è truffaldino i primi che entrano usciranno con 10 kg di patate, gli ultimi rimarranno bloccati dentro quando il meccanismo si interromperà e non vedranno neanche il primo kg di patate
-se è network marketing o simili, se sono bravo più mi impegno e più kg di patate mi porto a casa (difficilmente tante quante ne ha mangiate il tizio qui sopra) se non sono bravo torno a casa con il mio kg di patate che giustamente ho pagato. In questo caso non importa effettivamente se sono primo, secondo o cosa, importa quanto lavoro. Anzi: più tardi entro e più sono certo della solidità dell'agricoltore e dei suoi campi
In questo modo la differenza è molto chiara, rimane il dubbio se il lavoro è retribuito bene o meno: è vero che senza impegno non si fa nulla, ma se questo impegno è sottovalutato è meglio metterlo da un'altra parte!
Purtroppo come qualcuno ha già accennnato la legislazione italiana parla di questo genere di attività, ma ne parla in maniera molto "vaga", è possibile che qualche piramide o ponzi sfugga al controllo ma difficilmente avrà vita lunga...
ringrazio anche toro, mi hai messo molta curiosità e voglio approfondire questo aspetto!