e si quello che dici è vero (per lo meno per me) ma quel gradino successivo non so se in questa vita sarò in grado di raggiungerlo.
per ora mi accontento di un percorso che mi ha aiutato sia nella comprensione e nell'ascolto di quello che fanno gli altri sia per costruire le basi per la mia improvvisazione.
in pratica se passi il tempo a suonare i modi della scala maggiore sul ii v I rischi di abituare l'orecchio non solo
alle note che suoni ma anche alla successione. ( e il peggio che ti può capitare è di suonare meccanicamente , suoni quello che ti capita non scegli nulla).
c'è una scuola di pensiero americana che prevede la costruzione della frase ancorando la stessa ai corners .
e pensando ad alcune note come obbiettivo da raggiungere.
Concordo su quello che dici; un sassofonista importante a livello italiano che conosco bene perché è stato mio insegnante in un corso di armonia jazz, diceva la stessa cosa. È interessante secondo me costruire le frasi puntando verso le note guida, come la terza e la settima dell'accordo.
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