No, dai, cerco di farla breve... (forse...)
Ho venduto 5 trombe in 10 giorni, una marea di bocchini, ho due rivenditori nuovi (uno è Josh Landress a New York), Marquis Hill è "Artista Resonance", le persone mi adorano, ho capelli lunghi e peso 75 chili.
Alcune cose che ho citato sono vere, altre sono balle.
Ah, volevate sapere dell'ITG e non di come è andata a me? Vabbè...
L'organizzazione è ottima come al solito ma ci sono state alcune lamentele perché la stanza principale con la maggior parte degli espositori era troppo grande e c'era un macello di quelli insopportabili, peccato!
Inoltre Hershey è nel mezzo del nulla e più che andare al parco giochi (
?) o alla fabbrica di cioccolato la migliore alternativa era aspettare la cometa di Halley.
L'anno prossimo è ad Austin, in Texas, almeno farà caldo!
Per il resto invece devo dire che l'offerta è stata decisamente ricca e di alto livello, ho potuto assistere solo ad alcuni concerti ma ne è valsa davvero la pena.
In particolare sono rimasto MOLTO contento e orgoglioso, perché italiani, per la performance dei Gomalan Brass, era da anni che non li sentivo dal vivo e hanno lasciato il segno, tecnicamente BRAVISSIMI, estremamente musicali, divertenti, simpatici, il pubblico li ha adorati!
Loro e Thomas Gansch da soli valevano il biglietto d'ingresso, Thomas ha suonato come un animale tutta la sera facendo cose che non pensavo facessero parte del suo repertorio. Durante i concerti degli Mnozil Brass ogni tanto si lascia andare a qualche improvvisazione ma nulla di lontanamente paragonabile a quello che ha fatto sentire all'ITG.
Il livello medio dei "professionisti-sconosciuti" è stellare, come al solito. Mi rendo conto che faccio la figura dell'esterofilo che non apprezza i talenti nostrani ma vi assicuro che il numero di "signor nessuno" che si mangiano a colazione la stragrande maggioranza delle nostre "punte di diamante" è allarmante.
Odio doverlo dire ma siamo ancora anni luce da quella cultura, per lo meno sul Jazz. Per quanto riguarda la classica penso invece che ci stiamo allineando bene o male con il resto del mondo e i nostri giovani hanno poco o niente da invidiare agli ammmmerricani.
Prendo ad esempio Tony Glausi, il ragazzo che ha vinto il concorso di jazz (suona il mio bocchino e fra poco anche la tromba... fine della pubblicità), 21 anni, ottimo pianista, arrangiatore e compositore, fenomenale trombettista ma soprattutto finissimo improvvisatore: la maturità delle frasi che suona, la sicurezza, la cura del timbro, le dinamiche sono merce più che rara anche fra i grandi della tromba. E suona così da almeno 5 anni a quanto dicono i suoi amici... Mi chiedo cosa farà fra 10 anni!
Sono rimasto meno impressionato dai classici, in un certo senso, perché sono troppo fossilizzati sui passi d'orchestra, direi quasi ossessionati. E' vero che la competizione è fortissima e i posti sono pochi ma ho sentito ben poca musica da parte di chi provava gli strumenti.
Adoro il clima che si vive fra gli espositori, l'ho detto già in passato ma mi piace ribadirlo, sono praticamente tutti estremamente gentili, aperti e disponibili. Pochi si comportano come se avessero segreti da nascondere, l'apertura è quasi totale. Ci si scambiano informazioni, non mancano i consigli da parte dei grandi verso i piccoli. Per dirne una, Jack Kanstul è passato da me a guardare gli strumenti, mi ha fatto tanti complimenti e poi mi ha dato una sorta di lezione di marketing mista alla storia della sua ditta per buoni venti minuti. Per me è oro colato!
Mi hanno raccontato che Warburton mi ha portato come esempio durante la sua conferenza, raccontando come sia stato felice di ospitarmi quasi due anni fa nella sua ditta mettendosi completamente a disposizione per insegnarmi alcuni trucchi del mestiere.
Sono cose che sinceramente non ti aspetti e fanno tanto piacere.
Fra le cose che mi hanno reso un po' triste c'è il fatto che Marcinkiewicz ha deciso di non produrre più trombe perché la competizione con i marchi che prendono pezzi taiwanese/cinesi e li assemblano spacciandoli per strumenti d'alta gamma è troppo forte.
La colpa è nostra perché non siamo in grado di cogliere le differenze fra artigianato e fabbrica. Io lo vivo direttamente con le mie trombe: quando vengono a dirti che 6000 euro è un prezzo alto e poi si comprano 4500 euro di (inserite voi i marchi) ti fai delle domande. Se sapessero quanto costano alla produzione certi strumenti, se sapessero come e dove vengono fatti e quale livello tecnologico esprimono forse ci penserebbero una volta in più prima di spendere i soldi in certi modi.
Purtroppo, o fortunatamente, però questi marchi sono quelli che rendono possibili queste manifestazioni quindi non ci si può lamentare più di tanto.
A questo proposito ho potuto provare almeno 3 o 4 strumenti di altissimo livello ma di scarsa/scarsissima diffusione: Del Quadro, Divitt, Eclipse (che ha fatto un salto in avanti esagerato, secondo me, tanta tanta stima!) e poi Best Brass...
Io sono parecchio orgoglioso di quello che faccio e ritengo di essere un maniaco della perfezione ma la tromba in Do della Best Brass è, a mio modesto parere, la migliore tromba in assoluto mai costruita. Non fra le trombe in Do, intendo in generale. Talmente perfetta da farmi arrabbiare (o morire d'invidia?).
Intonazione perfetta, esageratamente facile da suonare, bellissimo timbro... neanche riesci a percepire che è una tromba in Do. 9000 euro meravigliosamente spesi secondo me. Qualunque orchestrale al mondo dovrebbe possedere una tromba del genere.
Peccato solo che per stile i Giapponesi non siano caciaroni come gli italiani o gli americani altrimenti ne venderebbero a decine al mese.
Fine prima parte....