Rispolvero questo argomento, e sorrido rileggendo il mio ultimo messaggio... L'in ear monitor giace inutilizzato nel cassetto...
Confermo che è di gran lunga la soluzione migliore, ma il suo unico limite, la necessità di un fonico collaborativo (ed i un impianto adeguato) si è rivelato essere pressoché insormontabile nelle situazioni in cui normalmente mi trovo a suonare, e paradossalmente quando ti trovi a suonare con service buoni non ne hai bisogno.
Sto invece usando con una certa soddisfazione il SelfieSound, che effettivamente funziona, e non richiede alcuna collaborazione.
L'altra cosa che ho notato è che conta moltissimo abituare l'orecchio a non focalizzarsi troppo sul proprio suono. Recentemente ho notato che se invece mi concentro, per esempio, sul mio compagno di sezione, questo mi aiuta a suonare istintivamente più piano, più intonato e facendo meno fatica, e paradossalmente mi sento anche meglio! Se invece l'orecchio si sforza a "cercare" il mio suono nel casino, è peggio. E' strano, ma è così.
La mia conclusione è che alla fine più che un problema di equipaggiamento è una questione di tecnica individuale e di abitudine a suonare in ensemble con l'orecchio concentrato sull'insieme più che su sé stessi. In poche parole: è questione di studio...