Author Topic: Timing, articolazione, intenzione e ... swing!  (Read 2910 times)

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Cesco

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Timing, articolazione, intenzione e ... swing!
« on: August 18, 2009, 01:41:50 PM »
Ciao a tutti,
vorrei dire la mia su una questione su cui ho lavorato sodo (e sodo ci lavoro anche oggi).
La domanda è: il fraseggio jazz è un dono naturale o è il risultato di uno studio duro e mirato?
Secondo il mio modesto parere: buona la seconda!
Timing, articolazione, intenzione e swing.
Ritengo che questi elementi siano alla base dell'improvvisazione jazzistica.
Ritengo pure che nessuno nasca con queste qualità innate (...se non, forse, per lo swing, di cui parlerò poi).
Solamente il lavoro duro può portare a possedere COSTANTEMENTE tutti questi elementi nell'impro jazz.

Il TIMING è la capacità di stare (VERAMENTE) sul tempo.
In particolare, per la tromba, la difficoltà è enorme, perché devi costantemente muovere all'unisono migliaia di muscoli ed attivare automatismi per articolare le note.
Ognuno ha il PROPRIO timing (Chet stava leggermente indietro, Woody stava esattamente sul beat, Art Farmer stava leggermente avanti).
Personalmente, amo quelli che stanno un po' indietro: paradossalmente, quando mi registro e mi riascolto, pur suonando con l'intenzione di stare downbeat, mi sento un po' .... avanti  doh
Ritengo che per il timing sia necessario lavorare duro, stando ORE sul metronomo in due e ed in quattro anche su tre note, sperimentando il downbeat (Harrell), il beat (Clifford) o l'up beat (Farmer).

Poi c'é l'ARTICOLAZIONE.
Nel jazz, suonando a ottave (eight notes), dovrai colpire la prima e la seconda, legare la terza, colpire la quarta, legare la successiva, ecc..
Questo in linea di massima, cercando di non essere monotoni e variare il più possibile lo staccato legato per dare varietà al fraseggio.
Il tutto il doodle tonguin.
Al riguardo, lascio parlare Randy Brecker ripreso in una clinic a NY (dal min.6:00 in poi); per chi non l'avesse già visto, è un PODCAST scaricabile gratuitamente da iTunes (yamaha brass podcast - Day of trumpets; ci sono clinic anche di Shew e Vizzuti...).
Anche l'articolazione non è naturale, ma necessita di un lavoro duro.
Rammento quando spiegai qusto tipo diarticolazione ad un amico, che non riusciva a "jazzare" nulla.
Stette una settimana con l'articolazione invertita (rispetto alla classica, che è sull'1 e sul 3). Quando si ripresentò al conservatorio, ricevette una "pappina" dal maestro, che gli impose di rimanere sull'1 e sul 3 per mesi, diffidandolo dall'utilizzare l'articolazione "sbagliata"...  irrid
Consiglio, per chi volesse approfondire MOLTO l'argomento, il metodo di john MacNeal (The Art of Jazz Trumpet, http://www.changingtones.com/trmpt00.html), dedicato esclusivamente all'articolazione jazz.
A me ha aiutato veramente molto...

L'INTENZIONE è l'ulteriore elemento.
E' come viene posta una nota, una frase nel corso dell'improvvisazione.
Inutile dire, che anche tale elemento andrà studiato DURO!
Come fare? Personalmente, consiglio di trascrivere le prime 12 battute (o 24, se si è volenterosi) del solo di Miles di Bag's Groove (Take 2) (per i più pigri, posso fornirlo a richiesta completo) e suonarci sopra con la stessa intenzione, articolazione e timing di Miles.
Ricordo di esserci stato ininterrottamente un mese intero (suonavo solo questo... Mia moglie, esasperata, quando si trovò anch'essa a fischiettare il solo di Miles per le scale, fu ad un passo dal chiedere la separazione... sbellicars).
Ogni tanto ci ritorno, quando mi sento "sfasato".
E' particolarmente indicato (ritengo) perché non c'é comping (Monk fu zittito, all'epoca), per cui la tromba emerge in tutta la sua bellezza e chiarezza (si sente addirittura Miles che scarica la condensa a metà del primo chorus...). 
Lo consiglio: personalmente, mi aiuta a rammentare cosa significhi, in jazz, andare a tempo con l'intenzione giusta...

Ultimo elemento, ma non ultimo, lo SWING.
Senti trombe che articolano perfettamente, hanno timing, ci mettono la giusta intenzione, ma ... non arrivano.
Manca lo swing.
Purtroppo, ritengo sia l'unica cosa che tu debba possedere naturalmente.
Ci puoi arrivare, ma se non ce l'hai dentro...
Ascoltate, ad esempio, Tom Harrell in uno splendido duetto con Terasson (Jeannine) (CD "Moon and Sand"), la cui trascrizione troverete in www.trumpetsolos.com. Se devo definire lo swing, beh, quello ne rappresenta l'essenza...

Dopo anni a cercare la nota giusta da mettere (ricerca fondamentale, bene inteso), ho scoperto che non è COSA si suona che richiede un duro lavoro, ma COME la si suona!
Negli USA non si parte dal COSA, ma dal COME.
E' questo che fa la differenza.
Se parti bene con il COME, il COSA si raggiungerà in breve tempo.
In buona sostanza, il COSA (su cui si perde alle volte molto tempo inutilmente) non è sufficiente se non si suona con il giusto timing, articolazione, intenzione e swing.
Alle volte non vi capita di vedere i grandi dal vivo (es Payton in "Diverse": http://www.youtube.com/watch?v=f0USgCRsQ4Y) e non credere alle vostre orecchie sull'esattezza di TUTTE le note quanto a timing, articolazione ed intenzione?
Motivo? Ci hanno lavorato sodo!!!
Hanno ascoltato jazz fin da bimbi; si sono fatte le ossa nelle sezioni di big band a swingare e suonare esattamenmte le stesse note per mesi (se non per anni!) insieme agli altri ottoni (stesso timing, stessa intenzione e articolazione, con swing...); hanno ascoltato se non suonato in jam con i grandi (che ascoltano sempre il COME, piuttosto che il COSA...).Ho letto un'intervista a Jeremy Pelt, il quale, dopo aver imparato a memoria tutto l'assolo di Birdlike di Hubbard, si rese conto di cosa significasse "jazzare" quando il suo maestro, invece di farglielo suonare a raffica avanti e indietro, si fermo su una battuta, tre note, e gliela fece ripetere per un mese intero, copiandone il timing, l'articolazione e l'intenzione...

Gran lavoro, quindi, sperendo, alla fine, di avere un po' swing con cui condire il tutto...!!!

Che ne pensate?

Ciaoo!!!

Offline DarioT

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Re: Timing, articolazione, intenzione e ... swing!
« Reply #1 on: August 18, 2009, 01:43:33 PM »
Ciao a tutti,
vorrei dire la mia su una questione su cui ho lavorato sodo (e sodo ci lavoro anche oggi).
La domanda è: il fraseggio jazz è un dono naturale o è il risultato di uno studio duro e mirato?.....

ah, vabbe'.....io quoto !  8)
it's time to play some "D"

Offline bubbermiley

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Re: Timing, articolazione, intenzione e ... swing!
« Reply #2 on: August 18, 2009, 05:09:17 PM »
Si lavora su TUTTO e soprattutto si ascolta...e tanto. Ascoltare un disco, magari con davanti gli accordi o il solo trascritto  vale più di mille caxxate!!!
Non smetterò mai di ripeterlo e tu ne hai dato la dimostrazione, citando e analizzando esempi che denotano conoscenza e ascolto.

non credo che tutti i musicisti dal 900 fino agli anni 60 siano nati con lo swing incorporato.
Se però si considera che il jazz era - esempio negli anni '20- l'equivalente del nostro Pop e che la gente non ascoltava quasi altro (dal disco alla sala da ballo.) ecco che ci si spiega da dove arrivi così tanta facilità nel capire il famoso colpo in levare.... ce l'hai talmente tanto nelle orecchie che ti viene naturale, come per un cubano suonare su ritmi che sembrano assurdi .

Per quanto riguarda l'articolazione è ovvio che anche lì ci deve essere molto studio. ma capire come articolare nel jazz arriva prima di tutto ancora una volta dall'ascolto, il resto è tecnica che va acquisita con metodo. Ripensiamo a Coltrane che rubava i metodi di pianoforte per studiare la tecnica e ci ricavava i pattern per i suoi soli........ era un mostro sempre affamato di esercizio.

Poi come giustamente dici ognuno aveva ed ha uno swing che lo caratterizza ("che cos'è lo swing? se me lo chiedi non lo saprai mai..." diceva louis...) ma chi non ce l'ha....lo senti lontano un km. E ce ne sono.....

Offline fcoltrane

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Re: Timing, articolazione, intenzione e ... swing!
« Reply #3 on: January 24, 2021, 03:01:04 PM »
invece di aprire un nuovo argomento riprendo questo e provo ad illustrare una tecnica che ho studiato con il sax per l'articolazione .
prendiamo due suoni ad esempio Sol La
e suoniamo a ripetezione | Sol La Sol La  Sol La Sol La  Sol La Sol La Sol La Sol La   | Sol pausa             |
il primo modo di suonare è questo
O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O^O
tutto legato
il secondo è questo  per semplicità inserisco solo le prime quattro note
-  -  -  - 
O O O O
tutto staccato

poi il legato staccato
–  – –  –
O O O O
poi la prima legata alla seconda  e la terza alla quarta
 ^    ^
O O O O

poi le prime tre legate e l'ultima staccata
 ^  ^
O O O O
poi la prima e la seconda staccata e le altre legate
     ^ ^
O O O O

poi le prime tre staccate e l'ultima legata
        ^
O O O O

ecc...
se poi le note aumentano le combinazioni aumentano quasi in maniera esponenziale .
chi di voi studia in questa maniera sistematica ?




Offline Mar

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Re: Timing, articolazione, intenzione e ... swing!
« Reply #4 on: January 24, 2021, 03:49:57 PM »
Io il Clarke 2
1) 2 note legate + 2 note legate e via così
2) 2 note legate + 2 note staccate e via così
3) 2 note staccate + 2 note legate e via così
4) 1 staccata + 2 legate + 1 staccata e via così
5) 1 staccata + 2 legate e poi continuo legate a due a due
6) 1 staccata + 3 legate e via cosi
7) 3 legate + 1 staccata e  la così
8) 4 legate + 4 legate
9) 4 staccate + 4 legate
10) 4 legate + 4 staccate
11) 8 legate + 8 legate
12) tutto staccato
13) tutto staccato legato
14) tutto doppio staccato

Offline fcoltrane

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Re: Timing, articolazione, intenzione e ... swing!
« Reply #5 on: January 24, 2021, 04:59:36 PM »
 pollices 
quando studiavo il sax per un periodo provavamo pure a combinarle le varie ipotesi su multipli di 4 , 
ma è uno studio spaccacervello soprattutto se applicato a tutte le tonalità a tutto il registro a anche solo alle scale maggiori minori e settima.