Author Topic: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini  (Read 6356 times)

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Offline Zosimo

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Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
« Reply #30 on: April 01, 2022, 09:45:34 AM »
Questo post di 8 anni fa, all'epoca lo saltai.
MI è venuto in mente perchè mio cognato
si lamenta che con la schilke non fa i fischioni
e io come specialista della materia, gli ho detto:
Amico mio, non dico di suonare un 10, ma almeno dall'1e1/4
passa ad un 3, magari con una tazza d, ma sicuro 'sta fogna non ti aiuta.
Quindi sono d'accordo con Lindemann.
Io misure tipo 1, 1emezzo, 1eunquarto o 12 e seguire non le ho mai capite
a meno che uno non abbia una rara conformazione labbristica.
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline fcoltrane

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Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
« Reply #31 on: April 01, 2022, 10:35:31 AM »
molto dipende dall'idea che hai del suono ed anche del procedimento per ottenerlo .
io ad esempio pur essendo una schiappa non riesco a trarre soddisfazione da un bocchino con foro piccolo e tazza altrettanto.
per me il punto è tutto qui considerato che il suonare deve essere in primo luogo un fatto di piacere personale e non di sofferenza.
il secondo aspetto che rileva è l'abitudine, pur avendo una limitatissima esperienza mi sono reso conto che se studi con un bocchino (sempre con lo stesso) ti abitui ad un certo tipo di emissione e se impari i principi fondamentali ed un po di flessibilità mentale puoi cambiare con una certa facilità.

in pratica il principio è sempre lo stesso non è il bocchino che fa la differenza ma il musiciista, chi sa suonare lo sa fare a prescindere dal bocchino.
ed il corollario è impietoso: chi non sa suonare non riuscirà a prescindere dal bocchino e dalla tromba.
poi c'è il corollario del corollario : se non sai suonare una attrezzatura migliore ti aiuta più di una peggiore.

a proposito di Lindemann ecco qui una bella masterclass e sentite cosa propone al minuto 13 :00 . a proposito di principi base fondamentali.
una bella nota lunga tenuta  https://www.youtube.com/watch?v=dmSOaY0JpnA



Offline Zosimo

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Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
« Reply #32 on: April 01, 2022, 10:57:27 AM »
Non sono d'accordo, al di là che se facciamo sempre l'esempio di Marsalis,
Nakariakov ecc ecc non ne usciamo più. questo è un forum
per la maggior parte di amatori e non professionisti, parliamo di noi.
Detto questo per me tazze estreme hanno poco senso.
con un po' di tecnica e allenamento ( parlo di chi suona spesso, non quelli che prendono la tromba una volta al mese)
si possono gestire bocchini tranquillamente da una fascia dal 3 al 7 fino alle tazze
E. il suono cambia, come l'articolazione e le note acute e la spinta.
Ovvio sono da usare in contesti diversi. se dobbiamo suonare a casa
è inutile cambiare in un'ora 3 bocchelli.
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Offline fcoltrane

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Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
« Reply #33 on: April 01, 2022, 11:31:03 AM »
dici che non sei d'accordo però poi diciamo per gran parte del discorso lo stesso concetto.
anche io la penso come te se uso un bocchino bach 3 o un bocchino 7 il suono nel mio caso cambia, e succede lo stesso se uso un bocchiino monette prana b2 o un ar Heavy.
la differenza è che io il 7c già lo considero un bocchino estremo in una direzione come il il b1 prana (nell'altra direzione).
ed una altra differenza è che un bocchino con foro piccolo mi risulta difficile da gestire, il 3 c per me  è più difficile da suonare intonato rispetto ad un Ar mc o ad un monette b6 prana .

ma la vera differenza è che tu riesci a suonare con soddisfazione un un bac 3 c o un 7 c io invece non ci riesco . (un po perchè non ci sono abituato , un po perchè il suono che ho in testa è molto più distante da questo tipo di bocchini rispetto a quelli con foro largo.)

è anche vero che se sapessi suonare probabilmente riuscirei anche con un bocchino standard .
oggi ho saputo che sarà organizzato un seminario di tromba classica a Randazzo a luglio e non vedo l'ora perché a distanza di un anno potrò sentire se è cambiato qualcosa . ho la possibiità di confrontarmi con tantissimi musicisti che ho conosciuto lo scorso anno e che hanno una idea di suono molto precisa (un suono classico per la maggior parte) e potrò verificare se oggi sono in grado di gestire il mio suono in maniera un po diversa .