Author Topic: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva  (Read 896 times)

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Offline Norman

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #15 on: July 11, 2020, 06:12:56 PM »
Tu Norman un po' di storia del jazz la pure  conosci, ma stai sempre li con la storia delle scale e degli accordi.
Io parlo dei giganti che portavano sulle spalle intere sessioni ritmiche e noi qui sempre a MON il volume 1 dell'aebersold.
È che di giganti in giro ce ne sono pochissimi, è per quello che si pone il problema... Ed allora mi sembra importante che chi gigante non è si domandi come affrontare l’improvvisazione.

Oltretutto quello che dice Konitz scardina il mito romantico per cui improvvisare escluda ogni tipo di programmazione... Se su un certo pezzo una certa frase ti piace particolarmente, perché mai dovresti farti scrupoli a risuonarla il giorno dopo, solo perché l’hai già fatta il giorno prima? Alla fin fine, come ho detto, il senso più profondo dell’improvvisazione è creare quella particolare connessione con il pubblico in quel particolare posto ed in quel particolare momento, non necessariamente fare ogni volta tutto diverso. Che poi forse è molto più difficile fare tutto esattamente uguale due volte di fila...
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Offline Zosimo

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #16 on: July 11, 2020, 07:45:28 PM »
No, non mi hai capito. lui come ti ho detto le divide, sempre parlando dei giganti per tutto il resto
la sua opinione è: che senso ha replicare frasi già studiate che prima che ci arrivi il cervello , ci vanno le dita?
Però se non si capisce bene il filone Tristano_Konitz è inutile continuare, poi ti mando un vocale O0
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Offline Norman

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #17 on: July 11, 2020, 10:30:28 PM »
Secondo me se prima che ci arrivi il cervello ci arrivano le dita effettivamente non ha senso. Mi rifiuto però di credere che gente di quel livello suoni in quella maniera... Quella è gente che pensa musica, non diteggiature. Quando uno si sta facendo portare dalla tecnica te ne accorgi subito, perché al secondo chorus, una volta esaurito lo stupore per la tecnica, vorresti che smettesse.
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Offline Mar

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #18 on: July 12, 2020, 03:07:38 AM »
Secondo me stiamo parlando del niente, se non della mitizzazione dell'improvvisazione.
Vi è capitato nella vostra vita di essere bravi, veramente bravi a fare qualcosa? A me sì.  Non si trattava di musica o di tromba o di improvvisazione, ma non importa. Quello che importa è che quando facevo " quell'attività " mi ritrovavo completamente uptime, completamente coinvolto, lucido,  consapevole e presente. Potevo vedere ogni cosa intorno a me come scorrere al rallentatore, e io con la mia "velocità normale" ero in grado di selezionare il pensiero migliore, l'azione più efficace. Potevo permettermi il lusso di scartare alcuni pensieri e aspettarne altri migliori. Il mondo fuori scorreva lento e io avevo tutto il tempo di scegliere la cosa migliore da fare, senza alcun dubbio. Questo è lo stato in cui le cose succedono. Questo è lo stato in cui un musicista capace dovrebbe trovarsi quando si mette a improvvisare.
È una capacità che si può imparare (ma non ci sono garanzie) stimolandola ogni giorno, senza aspettare chissà quale conoscenza pregressa.
Il resto sono parole, e quelli bravi....quelli che fanno bene le cose ma che in realtà non sanno come fanno a farle bene... sono i maestri peggiori

Offline Zosimo

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #19 on: July 12, 2020, 09:14:34 AM »
Ma qui nessuno sta mitizzando nulla.
Il mio post era per parlare( siamo in un forum che
A volte è come un bar. se alcune chiacchiere sono inutili, pazienza
È per il piacere di stare insieme e parlare delle proprie passioni) della differenza della categorizzazione fatta da konitz e della differenza tra il modo Parker/gillespie/Coltrane e konitz/Tristano/Marsh, ma come sempre parliamo dell' 1 dell'aebersold. Basta me so scocciato. Al prossimo post annate a sona'.
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Offline fcoltrane

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #20 on: July 12, 2020, 11:04:23 AM »
Seguo con interesse i vostri punti di vista e provo ad esprimere il mio . Non credo che esista una classifica i giganti da una parte e i normali dall’altra . Per me superato un certo livello tecnico ciascun musicista si esprime come può o come vuole. Io avevo preso ad esempio tre sassofonisti proprio per evidenziare un aspetto ed uno spunto che aveva dato Zosimo . Provate ad ascoltare Nicola Caminiti nel brano Vartha con un trombettista dell’ultima generazione. Poi ascoltate Stefano Bedetti in una qualsiasi delle sue registrazioni . E poi Francesco Longo purtroppo di questo ultimo c’è poco in rete. Il discorso che faceva zosimo è in questi tre musicisti evidente ciascuno con la sua consapevolezza tecnica ed espressiva. Io che li ho ascoltati da poco e dal vivo a cappella posso dirvi che ciascuno è riuscito in pochi .minuti e con il solo sax a comunicare emozioni che è a mio parere lo scopo di ogni musicista..... i miei two centS

Offline Mar

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #21 on: July 12, 2020, 01:52:07 PM »
Quando dicevo che stiamo parlando del niente non intendevo dire che stavamo facendo una discussione inutile, anzi. Per me è una discussione importante. Credo che se si vuole parlare realmente di improvvisazione, lontano dai luoghi comuni, lontano dalle scale e dagli accordi, bisogna per forza discutere di quello che succede dentro al musicista, di quello spazio interno dove il musicista crea.
In questa discussione ho messo più cuore che parole, e sentire più volte più volte dire che parliamo dell'Aebersold 1 e poi che ti sei scocciato non è bello. Mi spiace se per colpa mia la discussione ha preso una piega diversa da quella che intendevi, ma il titolo del post è la traccia entro cui mi muovo: improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva. Io ho scritto di questo, mi sono sempre attenuto al tema. Ho parlato del "fiore dell'improvvisazione", che ognuno di noi dovrebbe coltivare senza paura e senza giudicarsi, perché può sbocciare da un momento all'altro sorprendendo tutti. E quando sboccia puoi trovarci dentro tutti i colori delle cose che hai studiato, che hai letto, che hai ascoltato.
Che tipo di improvvisazione sarà? Questa è la domanda che non ha senso. Sarà spontanea? Ragionata? Compositiva?
Sarà un flusso di emozioni senza nome. Si tratta di liberare la propria conoscenza, quel piccolo seme di genialità che ognuno porta dentro di sé.

Penso da sempre che la maggior parte dei limiti che abbiamo ce li siamo imposti da soli.
Il jazz, l'improvvisazione, è un modo pratico per provare ad andare oltre quei limiti.

Per concludere, caro Zo, mi auguro di riuscire a seguire il tuo consiglio di andare a suonare il prima possibile.
Quando mi leggerai meno saprai che ho ripreso a suonare, per ora prova a sopportarmi

Offline Zosimo

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Re: Improvvisazione spontanea, ragionata o compositiva
« Reply #22 on: July 12, 2020, 02:27:30 PM »
Caro mar, io accetto tutto , ma non
Fare il permaloso. Pure se non ti conosco
Ti voglio bene e i tuoi post sono sempre utilissimi.
Non dare peso a tutte le corbellerie che dico
Sono sempre rivolte a Norman a cui voglio
Ugualmente bene , ma gli invidio le donne. Pace fatta e daje tutta.
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