come sapete il II V I rappresentano gli accordi e fondamenta per improvvisare sugli standards jazz e gran parte della musica .
spesso mi sono chiesto cosa suonano i grandi su questa progressione di accordi e se diano prevalenza al II o al V
a volte alcuni musicisti mi hanno risposto......
l'idea che ho oggi è che più varietà hai meglio è ma se devi partire dalle basi per improvvisare è utile prima padroneggiare un accordo e poi l'altro , prima suonare diatonicamente e poi alterare .
oggi leggevo una trascrizione del grande Chet Baker che tra i musicisti che adoro è quello che riesce a suonare in maniera semplice e chiara.
la trascrizione è questa
https://www.youtube.com/watch?v=vrZvIlgJ5Ecla battuta incriminata è la 18 (la seconda della b) in quella battuta il II V è C#- F#7 che va sul B maggiore
Chet suona diatonicamente ed esattamente la scala di C# - dorico . l'unica aggiunta è un cromatismo tipico di questa scala . per andare sulla terza minore il Mi inserisce il fa che non è ricompreso nella scala in questione.
Questo cromatismo è tipico del linguaggio jazz e molto utilizzato sulle scale minori doriche.
non vi è dubbio che in questo caso il musicista sta pensando al II .......
é chiaro che quando dico sta pensando non vuol dire che sta li a riflettere
. ma semplicemente che dal suo bagaglio di conoscenza improvvisativa sta scegliendo una ipotesi rispetto ad altra......
nel nostro caso è molto utile perché possiamo cominciare a formare il nostro bagaglio studiando tutte le scale doriche con quel cromatismo.
(tra l'altro questo modo di trattare il dorico lo ho già incontrato centinaia di volte con tantissimi musicisti diversi)
più tardi vi dico quando invece Chet pensa al V