Ci sono varie fasi nella produzione di un bocchino fatto a mano, te le elenco giusto per darti un'idea dell'intero processo:
1) taglio della barra (quasi) a misura
2) sfacciatura per avere una superficie di riferimento
3) foratura (in genere si fa metà da un lato, metà dall'altro, per minimizzare il problema che un foro non sarà mai perfettamente concentrico)
4) alesatura della penna (questa può essere fatta anche alla fine della lavorazione in un tornio "a revolver" usando un tampone per tenere il pezzo finito)
5) lavorazione lato penna con prima sgrossatura e finitura del cono della penna
6) lavorazione della parte superiore: questa può essere eseguita tramite attrezzi sagomati o a mano libera. Per la produzione in serie chiaramente si usano attrezzi sagomati
7) si gira il bocchino e si porta la "gola" a misura con un alesatore cilindrico
sgrossatura dell'interno della tazza e del bordo (a mano libera o con attrezzo sagomato)
9) rifinitura a mano, se necessaria
C'è un famosissimo video di Taylor dove si vedono tutte queste fasi, Greg Black lavora nel medesimo modo (compresa la sgrossatura dei pezzi da zero: gli sbozzi se li fa fare per i modelli da fare in grande tiratura) e la parte che richiede la maggior capacità manuale è quella di rifinitura a mano.
La maggior parte dei clienti di artigiani come Taylor, Greg Black, Karl Hammond e tanti altri, sono musicisti che vogliono un servizio personalizzato, spesso frutto di mille micro aggiustamenti fatti sul momento. Questi presuppongono un rapporto diretto con lunghissimi (ed estenuanti, fatemelo dire) test che poco a poco devono/dovrebbero portare ad un risultato finale soddisfacente.
Io, personalmente, credo poco in questo approccio (e meno male, visto che non sono molto bravo in certe operazioni manuali), perché non sono neanche lontanamente ripetibili.
Un paio di settimane fa abbiamo fatto una lunga serie di test con Glenn Van Looy, uno dei 3 più bravi suonatori di Euphonium al mondo insieme a Steven Mead e David Childs.
Il mio lavoro si svolge in massima parte al computer: disegno varie versioni di un bocchino con parametri finemente graduati. Ascolto insieme al cliente cosa cambia e, con un bel po' di esperienza, propongo modifiche per risolvere problemi o esaltare caratteristiche di suono e suonabilità.
In genere ci metto relativamente poco a centrare il bersaglio perché l'esperienza aiuta e perché parto da una base già ben collaudata.
Pensare di fare la stessa cosa a mano mi risulta inconcepibile: ci vorrebbero giorni e giorni di lavoro solo per creare degli sbozzi da modificare, queste modifiche sarebbero "a sentimento" e non sarebbero mai riproducibili in modo perfetto.
E sapendo quanto poco basti per cambiare radicalmente la risposta di un bocchino non mi imbarcherei mai in un'impresa del genere.
Con i miei sistemi, invece, ogni test richiede una media di 2 minuti al computer e 3 minuti al tornio, più un paio per la lucidatura. E' praticamente "in tempo reale"...
Ma dal lato del musicista comprendo invece quanto sia bello, romantico e, per certi versi, pratico, poter vedere e toccare con mano questi micro aggiustamenti.
La maggior parte dei bocchini che sono passati alla storia sono il frutto di un lavoro del genere, quindi la sua validità è assolutamente fuori discussione.
Oggi come oggi, però, penso sia anacronistica.
Ho risposto?