Beh! Provo a spiegare il mio approccio/esperienza .
Con il tempo (molto), ed il confronto con altri (musicisti/scuola jazz), ho visto che quello che mi attira del solo di un brano è l'effetto che si crea con l'armonia in essa utilizzata. Stanno diversi approcci. Un valente pianista jazz (Be Bop) ci diceva che a volte , quando hai già un bel bagaglio tecnico (formato/acquisito) devi seguire l'idea melodica che hai in testa, senza preoccuparti più di tanto nel centrare esattamente il punto in cui deve cadere la nota, tanto nel rapido flusso di note che tu suoni/metti, essa è sicuramente contenuta, e l'orecchio dell'ascoltatore, che segue/coglie l'idea che vuoi esprimere e la trova... e tutto quello che c'è intorno alla nota, può alla fine può essere percepito come un'acciaccatura/cromatismo ecc......
...Ma io non sono a questo livello...La cosa che ho visto essere più utile per me, di un brano che mi piace, è trovare, delle probabili molte versioni che esistono, quella che armonicamente segue il mio modo di sentire il brano.
Questo perché gli accordi di una versione, che stanno scritti sotto, possono, altrimenti, non essere coerenti con il mio modo di interpretarlo/sentirlo e quindi possono condizionare/far risultare stonato il solo se non adatti al solo che si ha in mente.
Ancor prima, devo conoscere il brano nella sua versione originale, per saper riconoscere successivamente la versione/interpretazione che più mi è affine.
Ho comprato dalla Feltrinelli un cofanetto di 5 CD di Monk, alla fine, di tutti questi, quello che sto' ascoltando nel breve tragitto casa/lavoro è sempre lo stesso, ma.... non tutti i mali vengono per nuocere... tenuto presente il modo di suonare di Monk, (accordi e melodie dissonanti) ciò è stato un toccasana, perchè mi ha permesso di memorizzare bene l'esposizione (di accordi) iniziale del brano e capire meglio/apprezzare/cogliere la sua interpretazione e le sfumature musicali che dopo tira giù nell'improvvisazione...(sia degli accordi che della melodia del brano ...( e anche quella delle persone che l'accompagnano ...che pure loro non sono da meno !...).
Tutto questo amplia il tuo bagaglio, quando trovi brani le cui interpretazioni sono coerenti al tuo modo di sentirli/percepirli.
Insomma per me, per il mio bagaglio tecnico, non è proprio facile trovare e scrivere degli accordi che siano belli e che siano coerenti con il mio modo di sentire il brano, ma... fortunatamente nei brani jazz c'è sempre qualcuno, abbastanza spesso, che li ha già trovati per sé/(per te).... ( Giusto, qualche volta, qualche limatina di accordi in qualche passaggio per conformarlo meglio al tuo modo di sentire il brano oppure perchè troppo ostico per il livello che possiedi...).
E' vero che bisognerebbe essere aperti di mente a esposizioni differenti dal tuo modo di vedere le cose, ma tutto questo potrebbe anche avere un prezzo, quello di disperdersi troppo e allontanarsi da ciò che si è e che ci rappresenta nella nostra identità musicale.