Salve, inizio questo post per condividere il mio inizio all'apprroccio dello studio mnemonico ( sullo strumento e senza lettura) ) delle scale minori con un focus sulle scale minori modali.
Per quanto mi riguarda, mi sono accorto, col tempo, che per iniziare ad approcciare l'improvvisazione c'è necessità, comunque, di tenere sotto le dita (e consapevolmente con la testa ) le note e gli intervalli fra le note (anche non adiacenti), e questo obiettivo, mi sono accorto, che non sono riuscito a raggiungerlo eseguendo gli esercizi, su accordi e scale, e leggendoli dal pentagramma.
Mi riusciva di incamerare il suono dello svolgimento dell'esercizio, però mi trovavo sempre in difficoltà nel ripeterli senza leggerli.
Questo perchè non mi ero soffermato ad imparare gli intervalli presenti fra le note, e provando ad eseguirli ad orecchio, non avendo la sicurezza sull'intervallo da applicare, sbagliavo anche l'emissione con coseguente produzione di note calanti o crescenti ( a volte anche di mezzo tono), e alla fin fine , la nota da prendere non era neanche quella giusta, .... se a questo aggiungiamo il provare a progredire cromaticamente (con le relative alterazioni in chiave, la frittata era bella che fatta.
Ho letto molte interviste in cui spesso alcuni valenti insegnanti di musica evidenziavano, come molti allievi si presentassero loro per suonare subito jazz e mancassero invece dei fondamentali e delle basi per suonare lo strumento.
Con molta umiltà e fatica rispetto anche al poco tempo che ho avuto a disposizione, ho iniziato ad imparare a memoria, senza leggerle sul pentagramma, le triadi degli accordi minori ,( partendo dal FA# basso).(1 anno e mezzo )
Poi le triadi degli accordi maggiori (stesso tempo ).
Non ringrazierò mai abbastanza chi ha scritto su questo forum , che :" se si vogliono imparare i passaggi ostici, devi armarti di pazienza e suonarli molto lentamente e ripetutamente" . Mai parole furono più vere e sagge !
Questo suonare lentamente mi ha permesso di avere più tempo a disposizione fra una nota e l'altra, e questo mi ha consentito di :
1) di incamerare molto bene (nella testa) l'emissione d'aria corretta per eseguire la nota che stavo suonando e anche di prepararmi mentalmente alla corretta emissione d'aria per la nota successiva, ed inotre , ma sorpratutto, mi ha lasciato il tempo per pensare all'intervallo di nota che avrei dovuto applicare per prendere correttamente la successiva.
Una volta eseguita ed imparata così la scala/le scale , si potrà ripetere in maniera cromatica, sulla scala successiva, lo stesso sistema ad intervalli.
Piano piano, così facendo, si metabolizzeranno e si faranno propri, sempre di più, questi intervalli e questo tornerà utile anche per imparare quelle scale che presentano molte alterazioni inoltre il bello di questo approccio è che ti permetterà di inziare ragionare per intervalli, anche rispetto all'intervallo che c'è fra la nota fondamentale, la Tonica della scala , da cui siamo partiti, e quella che ci accingiamo a prendere e inizieremo pure a ragionare ed incamerare il suono riferito una 4^ , una 7^ , una 9^ , una 11^ e una 13^ .
A questo proposito vorrei presentare anche un'altra difficoltà, meno apparente e sotto sotto più scivolosa.
Ad es, Spesso si sente il suggerimento di suonare ad orecchio, per memorizzare le scale, però ho notato (almeno per me ) che fino a quando rimani sulle triadi , non ci sono tanti problemi nel salire cromaticamente con gli esercizi suonando a orecchio, ma quando inizi a spostarti dalla settima in sù, suonando su scale che non suoni abitualmente (anche in chiavi differenti da quelle che suoni abitualmente)( o magari sono scale nuove per te e non le hai ancora ben incamerate nelle orecchie), può verificarsi il problema di perdersi e non capire più dove stai (acusticamente parlando ) e dove andare e questo è un problema che non sembra ma spesso è proprio dietro l'angolo.
Il saper riconoscere la sonorità di una scala conosciuta, e poi pensare di trasporla su un'altra tonalità ( ci fa tendere a dare per scontato che tutto ciò sia meramente solo una trasposizione).
Questa cosa non sempre è così scontata, sopratutto quando la trasposizione viene eseguita nelle prime volte (sia nelle note, che nell'emissione, che nella sonorità che pensiamo erroneamente di avere già ben definita in testa).
Beh! adesso basta parole ! Ricordiamo che :
- Ogni scala Maggiore ha un sua scala relativa minore
- Le scale: minore, armonica e melodica hanno in chiave le alterazioni della scal maggiore di cui esse sono le relative:
Suggerimento : Per una maggiore e più facile comprensione Visualizzate questo post sullo schermo di un computer e non su quello del cellulare.
Sulla parte a sinistra ho evidenziato in grassetto le alterazioni relative alle varie scale e quelle da cui derivano.
Sulla parte a destra ho evidenziato in grassetto le alterazioni di tutte le scale minori modali qui illustrate rispetto alla scala minore naturale
In ultimo vi ho riportato anche gli accordi relativi al Ii° grado (Tonica) della scala, se possedete una tastiera provate ad eseguirli , io trovo che gli accordi min(maj7) siano veramente belli e particolari.
Con questo metodo conto di imparare, partendo da essa : la scala maggiore e le scale minori sotto riportate.
Ho scelto di partire dalla scala di DO perchè non ha alterazioni in chiave e così facendo partendo dalla sua relativa scala minore naturale dil LA, anch'essa senza alterazioni, sia più facile evidenziare le alterazioni introdotte dalle altre scale.
Avrei potuto introdurre gli intervalli fra una nota e l'altra ma si sarebbe appesantita l'immagine rischiando poi di farla apparire confusa.
(Inoltre trovo che così si venga costretti a fermarsi per ragionarci un attimo sopra sopra, e questo trovo che alla fine ci educhi di più nell'impratichirci al ragionare per intervalli, che sono comunque piccoli ed al massimo in qualche caso di un tono e mezzo).
Personalmente affronterò lo studio partendo dalla scala maggiore e poi partendo dalla sua relativa scala minore naturale alla quale di volta in volta applicherò le variazioni evidenziater in grassetto, successivamente passerò cromaticamente alla scala maggiore successiva e così via.
Spero possa tornare utile anche ad altri utilizzatori del Forum !
I° II° III° IV° V° VI° VII°
Ad es. La scala maggiore di DO: DO RE MI FA SOL LA SI DO
ha sua scala relativa minore:
I° II° III° IV° V° VI° VII°
la scala minore naturale di LA : LA SI DO RE MI FA SOL LA (Notate: è costruita sul VI° della scala maggiore)
( LAm7/9/11/b13)
la scala minore armonicadi LA : LA SI DO RE MI FA SOL# LA (Si dice ricordi una sonorità araba)
( LAm(maj7)/9/11/b13)
la scala minore melodica di La : LA SI DO RE MI FA# SOL# LA
( LAm(maj7)/9/11/13)
LA Dorico : LA SI DO RE MI FA# SOL LA
( LAm7/9/11/13)
( II° della scala maggiore di SOL )
I° II° III° IV° V° VI° VII°
(SOL LA SI DO RE MI FA# SOL)
LAm Frigio : LA SIb DO RE MI FA SOL LA (Si dice ricordi una sonorità spagnoleggiante)
( LAm7/(b9)/11/b13)
( III° della scala maggiore di FA )
I° II° III° IV° V° VI° VII°
(FA SOL LA SIb DO RE MI FA )
LAm Dorico#11 : LA SI DO RE# MI FA# SOL LA
( LAm7/9/#11/13)
( IV° della scala minore armonica di MI )
I° II° III° IV° V° VI° VII°
(MI FA# SOL LA SI DO RE# MI )
(la scala minore armonica di MI è la
relativa minore armonica
della scala maggiore di SOL
I° II° III° IV° V° VI° VII°
SOL LA SI DO RE MI FA# SOL
di cui prende le alterazioni in chiave)
LAm Doricob9 : LA SIb DO RE MI FA# SOL LA
( LAm7/b9/11/13)
( II° della scala minore melodica di SOL )
I° II° III° IV° V° VI° VII°
(SOL LA SIb DO RE MI FA# SOL)
(la scala minore melodica di SOL è la
relativa minore melodica
della scala maggiore di SIb
I° II° III° IV° V° VI° VII°
SIb DO RE MIb FA SOL LA SIb
di cui prende le alterazioni in chiave)
ACCORDI delle SCALE MODALI
W (whole=intero) = 1 Tono H (half = metà) = 1/2 Tono
nota : Le note indicate fra parentesi, alcuni scelgono di non utilizzarle/suonarle .
Sc. Maggiore I Ionio maj7 9(11)13 * W * II Dorico m7 9/11/13 * W * III Frigio m7(b9)/11/b13 * H * IV Lidio maj7 9/#11/13 * W * V Misolidio 7 9/11/13 * W * VI Eolio m7 9/11/b13 * W * VII Locrio m7/b5 b9/11/b13 * H *
Sc. Min. Nat. I Eolio m7 9/11/b13 * W * II Locrio m7/b5 b9/11/b13 * H * III Ionio maj7 9/(11)/13 * W * IV Dorico min7 9/11/13 * W * W * V Frigio m7 (b9)/11/b13 * H * VI Lidio maj7 9/#11/13 * W * VII Misolidio 7 9/11/13 * W *
Sc. Min. Arm. I Eolio(maj7) min(maj7) 9/11/b13 * W * II Locrio(bequadro13) m7/b5 b9/11/13 * H * III Ionio aug. + maj7 9/11/13 * W * IV Dorico#11 m7 9/#11/13 * w * V Frigio maggiore(Misolidio b9 b13) 7 b9/11/b13 * H * VI Lidio #9 maj7 #9/#11/13 * W+H * VII Superlocrio(dim7) °7 b9/b11/b13 * H *
Sc. Min. Mel. I Dorico maj7 (Ipoionio) m(maj7) 9/11/13 * W * II Dorico b9 m7 b9/11/13 * H * III Lidio aug. + (maj7) 9/#11/13 * W * IV Lidio dominant 7 9/#11/13 * W * V Misolidio b13 7 9/11/b13 * W * VI Locrio bequadro 9 (Semilocrio) m7/b5 9/11/b13 * W * VII Superlocrio m7/b5 b9/b11/b13 * H *
Nota: In alcuni libri il VI° della Sc Min. Mel. (Locrio bequadro 9 o Semilocrio) è chiamato Locrian#2