Il rapporto qualità/prezzo della Yamaha è imbattibile, su questo non ci sono dubbi. Quello che posso dire da felice possessore (da 5 anni) della Schilke B1 è che vale ogni singolo centesimo dei 2000 Euro che mi è costata.
Per Patrizio: non vorrei che pensassi che la questione incisioni significhi che la Schilke del 50° anniversario possa avere delle magagne! Tieni presente che la tecnologia di incisione è sicuramente diversa da quella che aveva in mente Renold Schilke 50 anni fa... Sempre che il buon Renold avesse ragione! ;-)
Rileggendo Schilke Loyalist mi è venuta in mente un'altra peculiarità molto discussa riguardo alle Schilke: il gap tra bocchino e ricevitore. Renold Schilke dichiarò più volte che secondo lui il gap doveva essere zero. La questione è molto dibattuta, perché l'opinione dominante è che un certo gap ci debba essere. Alcuni riferiscono che Schilke avrebbe cambiato opinione in tempi più recenti, ma altri sostengono che ancora oggi le Schilke sarebbero costruite per avere il gap a zero. Io non mi sono tanto preoccupato della questione e non mi sono mai messo a misurare il gap come si deve, ma la mia netta impressione è che il bocchino effettivamente vada a toccare contro l'inizio del leadpipe.
Molto interessante è anche la parte in cui Schilke racconta gli esperimenti fatti con le diverse finiture. Con l'aiuto di alcuni membri della Chicago Symphony ha testato tre trombe, prima tutte e tre in raw brass, in seguito una è stata argentata, un'altra laccata, la terza tenuta in raw brass. Schilke riferisce che le tre trombe in raw brass erano virtualmente indistinguibili, e che nella seconda fase quella argentata suonava esattamente come quella rimasta in raw brass, mentre quella laccata era diversa, in una maniera che non soddisfaceva Schilke, che ritenne che lo spessore superiore della laccatura rispetto all'argentatura fosse la causa, mentre lo spessore dell'argentatura era virtualmente irrilevante. E' per questo che gli strumenti Schilke sono, salvo rarissimi casi, argentati.