Tempo fa mi era venuto in mente che potesse essere interessante riuscire a mettere insieme un ciclo di interviste ai "grandi artigiani della tromba".
Per cui mi sono armato di santa pazienza ed ho stilato una lista di personaggi da intervistare. La scelta del primo grande artigiano da contattare e' caduta su Jason Harrelson, il fondatore della Harrelson Trumpets, trombe famose negli USA per la loro qualita' e particolarita'.
Ho contattato Jason, ci siamo scambiati un po' di e-mail, ed alla fine l'intervista e' saltata fuori. Qui di seguito la trovate gia' tradotta in italiano.
IGOR: Bene Jason, tu sei uno dei piu’ famosi “artigiani della tromba”, quindi… quando ti sei avvicinato la prima volta al mondo della tromba? Quando tutto e’ iniziato?
JASON: All’eta’ di 10 anni i miei genitori mi dissero che se volevo avrei potuto suonare il clarinetto, perche’ ne avevano uno (noi eravamo molto poveri). “Sfortunatamente” il clarinetto che avevano era in quel momento in New Mexico, e loro mi promisero di andarlo a prendere per Natale… ma eravamo in Settembre, per cui entrai nella banda della scuola, e loro mi chiesero: “Dov’e’ il tuo strumento?” ed io “in New Mexico”… l’insegnante mi disse “Noi avremmo bisogno di qualcuno che suoni la cornetta, e siccome sei povero, te ne possiamo prestare una”… era la prima settimana di scuola e fu cosi’ che il primo giorno andai a casa con un mio amico per esercitarmi… entrammo nella mia stanza, preparammo il leggio, inserii la spina della luce nella presa della corrente e… presi una incredibile scossa, avevo tutti i capelli rizzati… questa fu la mia vera prima esperienza con la tromba…
IGOR: Potresti dirci qualche cosa in merito al tuo background come costruttore di strumenti?
JASON: Mio padre era un idraulico, quando ero bambino mi mandava a riparare i tubi congelati sotto le case: dovevo tagliarli, asciugare l’acqua con una torcia, pulirli tagliare nuovi tubi e risaldarli. Cosi’ ho imparato come saldare. Mio padre era anche un meccanico, cosi’ imparai come usare i vari macchinari. Quando ero al college, dato che studiavo tromba, iniziai a smontarla e a ricostruirla.
IGOR: In un mondo in cui e’ molto difficile ottenere visibilita’ anche producendo strumenti di qualita’ come i tuoi, che cosa ti fece decidere di dedicarti a questa attivita’?
JASON: Iniziai a costruire trombe…. perche’ stavo suonando una vecchia bach del 1960 che mio padre mi aveva comprato per il college…era di cosi’ pessima qualita’ che desideravo uno strumento migliore. Un mio amico mi lascio’ provare la sua bach 37, lui provo’ la mia, e mi disse che la mia Bach era veramente dura da suonare…provai la tromba di un altro mio amico, una Monette, e me ne innamorai, per cui iniziai a smontare trombe per capire come poterle migliorare.
IGOR: Che tipo di musica preferisci suonare?
JASON: Mi piacciono sia la classic ache il Jazz, suono Jazz piu’ spesso. I miei stili vanno dal free all’hard bop.
IGOR: Ora parliamo un po’ dei tuoi strumenti:
Tutte le tue trombe ruotano attorno al concetto di “Standing Wave Efficiency” (SWE). L’idea di progettare trombe tenendo in considerazione la perdita di energia a cui vanno incontro le onde sonore, e’ molto affascinante. Quando iniziasti a sviluppare questo concetto? Puoi spiegare ai nostri lettori i punti salienti del tuo approccio? Perche’ secondo te le trombe tradizionali falliscono nel preservare l’energia delle onde sonore? Puoi farci qualche esempio pratico di tipiche debolezze delle trombe tradizionali?
JASON: Iniziai a sviluppare questo concetto quando ero al college. Stavo pensando ai supporti dei motori delle automobili, a come disegnarli in modo tale da impedire che le auto oscillassero quando il motore era in funzione…. E piu’ pensavo a questo e piu’ pensavo a come trapiantare questa idea sulle trombe. Pensavo che se questa idea funzionava nella progettazione delle auto, avrebbe potuto funzionare anche per le trombe. Il processo di produzione e’ il colpevole delle debolezze nelle trombe tradizionali. Infatti e’ praticamente uguale da 100 anni a questa parte, ed utilizza metodi che erano perfetti 100 anni fa, ma solo perche’ erano gli unici disponibili. Si usavano lastre sottili di ottone e il minimo numero indispensabile di braccetti, giusto per tenere assieme le parti e non farle piegare…. Quando questo processo fu sviluppato i trombettisti suonavano in piccole stanze con un pubblico limitato, ed erano abituati a pensare e sentire il suono della tromba da dietro la tromba stessa, e non dal davanti. Quando i compositori iniziarono a spremere la tromba verso i suoi limiti…lo strumento…inizio’ a stare indietro rispetto alle capacita’ del musicista ed alla musica stessa. Questo e’ il motivo per cui io penso che molte trombe siano inferiori. La natura dell’industria non ha consentito innovazioni significative. Per esempio, prova a suonare un Fa oltre il DO sopra il rigo… queste note sono sempre difficili da suonare, gli attacchi sono deboli, semplicemente perche’ c’e meno energia, persa dalle onde sonore sulle note alte; e c’e’ molta interferenza introdotta nelle onde sonore piu’ in alto si va, a causa degli antinodi (nota mia: gli antinodi sono i punti di una Standing Wave in cui la stessa ha massima ampiezza) che fanno andare i tubi in vibrazione ogni volta in cui le pareti non sono adeguatamente spesse o i braccetti non sono abbastanza solidi.
IGOR: Che vantaggi questo approccio da al musicista?
JASON: Dato che le trombe costruite in questo modo sono molto piu’ efficienti, tutto e’ piu’ facile. Io credo che lo strumento debba essere una estensione dei nostri pensieri. Detto in parole povere, ti consentono di raggiungere I tuoi obiettivi musicali con maggior facilita’.
IGOR: Quello che hai fatto, teoricamente parlando, e’ molto interessante. Hai adottato un approccio sistematico per sviluppare questa idea? Puoi farci qualche esempio?
JASON: si, per esempio... il RE oltre il sol sopra il pentagramma, puo’ essere migliorato aggiungendo un braccetto, o muovendo quello esistente piu’ vicino possible al bocchino, questo previene la creazione di vibrazioni estranee nella curva della campana causate dagli antinodi dell’onda sonora.
IGOR: All’inizio, quanto svorzo ti e’ costato in termini di tempo, fallimenti etc, realizzare il primo prototipo di qualita’?
JASON: …se ci penso onestamente, probabilmente 3 anni. Ad ogni modo, ebbi un immadiato successo in molte aree, cosa che mi incoraggio ad andare avanti.
IGOR: Ti sei avvalso del supporto di qualche trombettista professionale per progettare i tuoi strumenti?
JASON: si, me stesso.
IGOR: Le tue trombe sembrano essere molto customizzabili. Per esempio e’ possible montare differenti leadpipes, o, se mi ricordo bene, possono essere fornite con un meccanismo che consente di avere leadpipes intercambiabili. Che caratteristiche hanno le diverse leadpipes?
JASON: Noi facciamo leadpipes che possono andare bene per ogni tipo di stile, che consentono di avere un suono che va dal chiaro allo scuro, e che possono fornire piu’ o meno resistenza.Abbiamo veramente qualche cosa per ogni esigenza.
IGOR: Campane: le tue trombe possono essere fornite con campane diverse, ci puoi dire qualche cosa in merito?
JASON: Campane… alcune sono estreme, ad esempio la #7 , che ha un diametro di 5.5", disegnata per suonare come una martin committee vintage, con una migliore intonazione ed efficienza, ma in generale anche in questo caso posso costruire campane per qualsiasi tipo di esigenza.
IGOR: Normalmente le campane posso essere fatte o monopezzo o a due pezzi. Secondo la tua esperienza quail vantaggi e svantaggi distinguono le due tecniche costruttive?
JASON: gli unici vantaggi e svantaggi sono nei processi costruttivi. Il taper delle campane e’ molto piu’ importante per definire l’intonazione ed il tono di una campana.
IGOR: Nouveau, Bravura, Spectrum, 909, Summit… Cosa le distingue?
JASON: le trombe piu’ pesanti sono piu’ efficienti, quelle piu’ leggere danno piu’ feedback al trombettista. Per il resto tutte le mie trombe possono essere settate per fornire un suono chiaro e scuro, con piu’ o meno resistenza.
IGOR: Cosa distingue una tromba professionale da una tromba “normale”?
JASON: la domanda piu’ importante da chiedere e’ come distinguere una tromba pro da una custom. Molti produttori dicono di produrre trombe professionali. Una tromba custom e’ una tromba appositamente disegnata per venire incontro alle tue esigenze.
IGOR: tu sei stato famoso anche per le tue incredibili customizzazioni sulla base di trombe tradizionali. Onestamente quanto delle tua tecnica SWE puo’ essere applicata a trombe tradizionali?
JASON: e’ molto che non faccio modifiche su trombe tradizionali. Ogni tanto ne facciamo ancora qualcuna. Molti dei concetti SWE possono essere applicati alle trombe normali. Questo e’ il motivo per cui offriamo i nostri trim kit. Stiamo anche pianificando di offrire un sistema modulare di leadpipes che puo’ essere usato per rimpiazzare quello di trombe standard, e che dara’ al musicista la possibilita’ di avere una infinita serie di variazioni a disposizione.
IGOR: Quale e’ stata la tromba che hai customizzato che ha raggiunto, in termini di SWE, gli standard piu’ alti?
JASON: la Satellite e’ la piu’ efficiente.
IGOR: Bach 37, Schilke S32, Yamaha 8310Z. Prova ad immaginare di applicare i tuoi concetti di ottimizzazione su di loro. Cosa cambieresti?
JASON: non le modificherei, inizierei con il mio modello Bravura, che gia’ in partenza e’ piu’ intonato ed efficiente di questi modelli e quindi inizierei a scegliere campana e leadpipe che piu’ si addicono alle mie necessita’.
IGOR: Cornette: ho cercato ovunque su Internet, ma non sono riuscito a trovare nulla in merito ad una eventuale Cornetta Harrelson. Ne hai mai fatta una?
JASON: al momento non abbiamo in mente di costruire cornette, negli USA non sono molto popolari come strumenti. Ma a breve, prima di Natale, introdurremo il nostro Flicorno ed il nostro trombino.
IGOR: Concludendo, il mondo dei produttori di ottoni, e’ molto conservativo. Negli ultimo 20 anni ci sono state pochissime innovazioni. Secondo la tua esperienza, quale sara’ la svida dei prossimi anni?
JASON: la prossima sfida sara’ la sopravvivenza. A causa della produzione di massa e della introduzione di strumenti cinesi ed indiani…la sfida sara’ riuscire a sopravvivere. I clienti dovrebbero sempre chiedere la piu’ alta qualita’ possible, solo cosi’ questo tipo di artigianato potra’ sopravvivere.
E cosi' si conclude l'intervista. Ho creato un account per Jason Harrelson sul forum, di modo che, se ne ha voglia, possa vedere quali sono i vostri commenti... quindi non fatevi problemi a commentare, chiedere etc. al limite poi li tradurro' io per lui
Igor