Author Topic: Intervista a Mike Applebaum!!!  (Read 3228 times)

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Offline anrapa

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Intervista a Mike Applebaum!!!
« on: November 09, 2008, 07:29:53 PM »
Ciao ragazzi!

Sono molto felice di postare l'intervista che qualche tempo fa feci a Mike Applebaum. L'idea che questo patrimonio potesse andare inutilmente perso mi ha spinto a riproporvela qui. Sono felice che Mike abbia accettato questa proposta ritenendo il nostro gruppo particolarmente unito e piacevole.
Nei prossimi giorni pubblicherò anche quella di Mirko Rinaldi e le altre da me effettuate negli anni passati.

Buona lettura!!!

Prima domanda (è un piccolo rito, sembrerà stupida ma mi diverte e, forse, aiuta a rompere il ghiaccio...): qual'è la nota più alta che sai suonare?



Che so suonare o che riesco a suonare? "So" suonarle tutte. Riesco a suonarne molto meno! A parte gli scherzi, considero una nota come mia se riesco a riprodurla con ampiezza e potenza ogni volta che voglio, perciò devo dire che riesco a suonare un Do bisacuto con regolarità. Ma devo dire anche che il mio interesse in quel registro è scemato molto con il passare degli anni. Quelle note stanno lì e sì, le uso quando è appropriato, ma più passa il tempo più l'estensione sovracuta m'interessa marginalmente.



Quanti anni avevi quando hai incominciato a suonare? Come mai hai iniziato?




Avevo nove anni. Mio zio Irwin suonava la tromba, e lui ha stimolato molto i miei interessi musicali. Da giovane quindicenne lui aveva vinto in un concorso delle lezioni gratuite con William Vacchiano. Era il 1935, anno della prima stagione di Vacchiano con la N.Y. Philharmonic. Poi ha lavorato molto con Tito Puente (allora poco conosciuto) in vari gruppi di musica afro-cubana negli anni '40. Zio suona ancora all'età di 87 anni!! In più mio padre amava tanti tipi diversi di musica, e casa nostra era piena di LP, da Stravinsky a Dizzy ecc. ecc...


Com'è stato suonare tanti anni per la Corrida? (devi sapere che la cosa che faceva ridere di più mio papà quando guardava il programma era la tua faccia "viola" per le risate, te la devi essere proprio spassata!!!)



Sì, è stato divertentissimo.



Con chi hai studiato? Qual'è la tua impostazione? Credi più "nelle labbra o nell'aria"?



1) I miei maestri più importanti sono stati Armando Ghitalla, Dr. Donald S. Reinhardt, Adel Sanchez, Thomas Stevens e Mel Broiles. In certi casi ho avuto poche lezioni, ma molto determinanti.

2) Come impostazione io sono, secondo Doc Reinhardt, un Downstream Type IIIB. Anche di questo argomento ho scritto parecchio sul Forum, sperando di fare chiarezza sugli insegnamenti di Reinhardt. Spero solo di non aver creato più confusione!

3) All'inizio il principiante ha a che fare soprattutto con l'assestamento dell'impostazione, perciò la sede del bocchino sulle labbra ha la priorità. Man mano che l'allievo si sviluppa e raggiunge i livelli più avanzati o magari diventa addirittura un professionista, è l'uso corretto dell'aria che prende il sopravvento su tutto, ovviamente senza trascurare i molteplici aspetti tecnici e fisici del suonare.



Sta cambiando il tuo modo di suonare (impostazione, emissione etc) o sei rimasto praticamente lo stesso negli ultimi anni?



Sono cambiato tantissimo! Soprattutto per causa dei miei interessi musicali che hanno subito una costante trasformazione negli anni.
Come ho accennato prima, sono molto meno interessato a fare sempre la "screaming lead trumpet", e più stimolato da un recente sviluppo del solismo jazzistico che è accompagnato parallelamente dal maggiore tempo che dedico alla composizione e all'arrangiamento. 


Com'è stata la tua esperienza con Vizzutti? (domanda interessata: Vizzutti è un mio idolo...)



Allen è sempre stato una cosa pazzesca, fin da quando l'ho conosciuto alla Eastman School of Music negli anni '70. Quando sono arrivato lì l'ho sentito studiare, lui aveva 20 anni, io 18. Era già capace di fare più o meno tutto quello che fa oggi, e io mi sono spaventato! Pensavo che alla Eastman la norma era quello che sentivo uscire dalla sua tromba, e volevo scappare! Per fortuna ho scoperto che lì c'erano altri semplice mortali come me. Suonando con lui nella Eastman Jazz Ensemble e ascoltandolo in recitals incredibili e in sinfonica, per più di due anni non l'ho mai sentito, e dico mai, sbagliare una nota. Nessuno scrocco. Mai. Sembra che io inventi storie, ma invece è stato così. Poi, è un pezzo di pane come persona, umile e semplice. Era perfettamente consapevole del suo talento unico, ma non lo faceva mai pesare a nessuno.



E' stato "scoperto" qualcosa di nuovo nel mondo della didattica della tromba negli ultimi anni? Cosa?



Scoperte? Direi di no. Dopo Cichowicz, Jacobs, Thibaud, Reinhardt, Ghitalla, Vacchiano e tanti altri non credo ci siano stati degli sviluppi nuovi.
Ma negli ultimi anni (dagli anni '80 in poi) c'è stata una larga diffusione in Italia di informazioni didattiche e di contatti diretti con i grandi didatti ed esecutori degli ottoni in generale, ed è stato un gran bene. Ho visto crescere il livello degli ottonisti italiani fino a raggiungere e in molti casi superare il livello medio internazionale. Cito solo un caso (e voi altri grandi, non vi offendete!!): direi che un Marco Pierobon che viene preso molto ma molto seriamente dalla Chicago Symphony come prima tromba post-Herseth sia una bellissima dimostrazione di quello di cui sono capaci i trombettisti italiani. Ok ok, va bene, cito anche il caso di Tofa che va a suonare con Maynard. Niente male!!



Quali sono stati i tuoi problemi nello studio della tromba? Hai cambiato mai impostazione?



Sì, di problemi ne ho avuto tanti! Ho cominciato da bambino suonando sul rosso del labbro inferiore, difetto che ho corretto con molta sofferenza psicologica all'età di 17 anni. Poi in seguito ho dovuto imparare ad adoperare correttamente l'inarcamento della lingua per poter sviluppare una flessibilità decente, sotto la guida di Ghitalla e poi di Reinhardt. A 28 anni altra piccola correzione di rotta per l'impostazione.
Ma la sfida più grande è stata dover imparare a studiare con intelligenza e riflessione. Ce n'è voluto di tempo per questo!



E' possibile abbandonare lo studio della classica quando si diventa "jazz men" o bisogna comunque "tornare all'ovile" ogni tanto?



Io vedo lo studio dei parametri tecnici dello strumento come un approccio unico che si può applicare a qualsiasi stile musicale, e non si può certo abbandonare lo studio generale solo perchè si è scelto di seguire una particolare strada artistica. Il suonare della musica classica o di altri generi NON comporta l'applicazione di approcci basilari diversi, tecnicamente parlando. Si tratta di suonare con differenze stilistiche che vanno studiate a seconda del genere che si deve eseguire.



Come reputi il mondo della tromba in Italia confrontato con gli Stati Uniti da dove provieni? (economicamente, didatticamente, per le opportunità di fare esperienza)



Economicamente lo studio costa molto meno in Italia. Il conservatorio qui costa da € 400 a € 700 all'anno. La Eastman costava mi povero papà $3.000 all'anno negli anni '70!! Immagina oggi! Però ci sono anche scuole buone che costano meno negli USA. Per il lavoro, purtroppo, non c'è un solo sindacato in Italia che rappresenta tutta la categoria. Ci sono diversi, e a volte sono in competizione tra di loro per gli iscritti. Negli States c'è L'American Federation of Musicians (USA e Canada) che protegge e gestisce la categoria del musicista. Funziona piuttosto bene. I soldi che uno guadagna come musicista dipende molto dalla bravura e dalla fortuna, sia in Italia che negli USA.
Per la didattica devo umilmente premiare il mio paese come uno dei migliori per la didattica musicale, veramente eccezionale è stata la mia esperienza personale, dalla scuola elementare in su. Purtroppo ci sono stati molti tagli alla didattica musicale scolastica anche lì. Ma in Italia si stanno facendo grandi progressi, con l'insegnamento musicale nelle scuole pubbliche e con una riforma per i conservatori che porterà l'Italia al livello internazionale. Sì, è un processo molto travagliato, ma credo che si stia andando nella direzione giusta 
Come opportunità di fare esperienze? Non sono in grado di rispondere con chiarezza perchè manco dagli USA (come lavoratore) da 25 anni, ma credo che le cose stanno migliorando molto in Italia, nonostante le occasionali crisi. Secondo me il talento vero esce fuori, ovunque si trovi.



Come gestisci l'ansia da palcoscenico?



Wow! Che argomento difficile. Respirazione lenta, autosuggestione, un pò di filosofia applicata, tecniche di rilassamento. Devo dire che soffro questo fenomeno molto di più in sinfonica/classica che in ambienti jazzistici e simili dove rimango più rilassato e mi diverto di più. So benissimo che non dovrebbe essere così. Suonare una sinfonia di Mahler dovrebbe essere divertente quanto suonare "salsa y merengue", ma c'è sempre più tensione nella sinfonica/classica. E' anche caratteristico di quell'ambiente. Che peccato!! Alla fine è una buona respirazione profonda quello che mi calma e mi permette di eseguire senza che la mente faccia dei brutti scherzi alla mia esecuzione. Poi penso a divertirmi lo stesso, cerco di adoperare un atteggiamento quasi ma non proprio "me ne freghista". Aggiungo però che un pizzico di nervosismo può creare l'energia necessaria per tirar fuori una grande esecuzione.



Qual'è il genere più difficile da suonare?



Direi quello solistico, soprattutto dei concerti del novecento. Tomasi, Chaynes, Jolivet, Maxwell-Davies, ecc. Solo i più grandi possono far carriera suonando queste cose. 


Quali sono i più tipici errori di impostazione che hanno i trombettisti? Come li risolvi?



1) Labbra morbide, anche agli angoli. Rimedio: Buzzing, Caruso, Colin e una sensibilizzazione mentale verso il problema.

2) Colpo di lingua tra i denti. I rimedi sono tanti, fra i quali: ammorbidire il colpo di lingua da una "T" ad una "D", sensibilizzare l'allievo al problema con un'attenta auto-osservazione, spostare più in alto la zona colpita dalla lingua, temporaneamente far letteralmente chiudere i denti mentre si esegue i colpi di lingua, far eseguire note ripetute con la lingua che colpisce nel punto giusto, ed altri.

3) Le dita pigre, ovvero i movimenti lenti dei pistoni che creano micro glissandi tra tutte le note. Rimedio: applicazione della semplice tecnica di "slap down the valves", cioè schiacciare con forza i pistoni. Anche il movimento in alto dev'essere veloce. Questo è il difetto più comune dei trombettisti, allievi e professionisti.

4) Gola chiusa. Questo difetto è dovuto quasi sempre ad una tensione eccessiva nell'addome durante il soffio. La tensione può essere presente sia quando il diaframma è bloccato in giù che quando lo stesso è spinto in su ma con eccessiva forza. Rimedio: Un lavoro lungo e accurato sul rilassamento generale del corpo in tutte le sue zone tranne che agli angoli della bocca. Efficace a volte è l'immaginazione attiva, ad esempio l'immaginare di cantare "aaah" mentre si suona per rilassare i muscoli della gola e del collo. Ma quest'ultimo funziona soltanto se la zona dell'addome non è in preda ad una eccessiva tensione muscolare. 



Come gestisci le "giornate no"?



Sono felice di poter dire che con l'età (ho 53 anni) le giornate "no" sono quasi del tutto sparite, o forse è perchè me ne sbatto! A parte gli scherzi, anche se è vero che le giornate "no" caratterizzano di più il ciclo fisico dei bioritmi dei trombettisti giovani, è un fenomeno che dobbiamo affrontare tutti quanti. E devo dire che una volta ero un esperto nel gestire malissimo questo comune fenomeno.
Innanzitutto, non bisogna farsi prendere dal panico. A meno che non si siano fatti dei danni gravi alla muscolatura dell'impostazione, si può star tranquilli che passerà. Quando però arriva, e arriva per tutti, bisogna stare calmi e usare la testa. Bisogna ridurre le ore di studio, anche drasticamente. Se possibile un giorno di riposo andrebbe pure bene. In ogni caso come abitudine non si dovrebbe suonare più di 6 gg. alla settimana.

Ma prevenire è meglio! Inserire pause frequenti e non esagerare mai è la chiave. Conoscere i proprio limiti! Smettere di suonare prima che l'impostazione assomigli alla carne tritata di un ragù. Poi, alla fine di ogni giornata, pedali e contropedali per rilassare i muscoli.

Quali sono i tipici studi che fai giornalmente per il mantenimento?



1) Riscaldamente con flessibiltà facile, 2) Flessibilità impegnativa, 3) Tecnica per le dita, 4) Colpo di lingua, 5) Esercizio per la resistenza. Si possono usare i metodo conosciuti tipici o inventarsi gli esercizi. 


Quali esercizi (famosi) reputi dannosi?



Note lunghe statiche. Possono portare all'irrigidimento dell'impostazione o all'afflosciamento della stessa . Preferisco movimento, anche di facili intervalli. L'alternarsi tra la contrazione muscolare delle labbra e il relativo rilassamento allena ma mantiene anche l'elasticità dell'impostazione.
Invece le note lunghe con grandi crescendi e decrescendi lenti costituiscono un bell'esercizio di controllo dell'intonazione.



Studi tanto con il solo bocchino?



Raramente o mai. Riconosco i benefici e lo faccio fare spesso ai miei allievi come primissimo riscaldamento, ma non lo applico regolarmente a me stesso. I don't have time for everything!



Cosa pensi riguardo l'uso della lingua per variare l'altezza delle note?



E' di fondamentale importanza, una tecnica basilare. La lingua è il grande compressore della colonna d'aria, determina la sua velocità PRIMA che l'aria colpisca l'interno delle labbra. Così le labbra possono semplicemente reagire alla velocità dell'aria già stabilita. L'uso corretto della lingua migliora la centratura del suono, permette l'uso di meno pressione del bocchino sulle labbra, e permette lo sviluppo di una fluida flessibilità.



Hai bisogno di scaldarti prima di un concerto o sei alla James Morrison? Che tipo di riscaldamento fai?


Una volta fatto il riscaldamento durante la mattina non ho più bisogno di ripeterlo più tardi, ma ovviamente poco prima di un concerto farò qualche nota per tenere il motore in movimento e per capire come sto messo al livello fisico. Come riscaldamento adopero degli esercizi di Reinhardt, intervalli progressivamente più grande, mi riscalda molto rapidamente. 
A proposito, cosa fa James Morrison per il riscaldamento? (scusa la mia ignoranza)



Quante ore studi/suoni al giorno?


Non ho idea. Dipende dagli impegni, dai concerti, dal repertorio da preparare, dal tempo a disposizione, dalla voglia. Mi dispiace, non sono in grado di rispondere con esattezza. Comunque non sono tante ore. Ho imparato dopo tanti anni ad usare il tempo a disposizione molto efficientemente.



Collezioni strumenti? Quali?


Nuovo acquisto!: Yamaha Artist Model 9335NY. I'm in love! La migliore tromba in Bb che io abbia mai suonato. Yes!!

Do - B&S gold plated with heavy bell (campana appesantita).

Eb/D - Schilke E3L

Trombino Bb/A - Schilke P5.4

Flicorno - Couesnon anni '60. No Claudio (Corvini), non te lo venderò mai. Dovrò crepare prima!



Cambi spesso marca e modello di bocchino? Hai la Bocchinite™? Cambi il bocchino in base al genere che suoni?



No, non cambio spesso marca di bocchino. Quando trovo una cosa che mi funziona rimango con esso finchè trovi un prodotto superiore, e possono passare anche molti anni. Lasciamo perdere quella seconda domanda......
Sì, cambio il bocchino se suono musica salsa o la lead in big band o simile. Ho due bocchini grandi che mi piacciono, un Yamaha 17B4 e un Reeves 43.5D penna n. 3. Per far male alla povera gente uso un Reeves 43ES.



Quale strumento preferisci per suonare musica leggera? E per la classica?



A parte i lavori che richiedono l'uso della Do o le trombe piccole, uso sempre una sola tromba in Bb per tutto, anche se possiedo altre. Proprio per questo sono contentissimo della 9335NY. Va alla grande per tutto. Che belle cose che stanno facendo in Giappone ultimamente.

Fai modificare gli strumenti per le tue necessità o usi versioni normali da negozio?



Una volta, tanti anni fa, modificavo tutto. Cannelli qua, pompe là. Non più, da almeno 25 anni non modifico più niente.



Si può "imparare" ad avere un bel suono? Cos'è un bel suono?



Sì, una persona può crescere e sviluppare artisticamente e di consequenza può anche "imparare" a produrre un bel suono col tempo. 
Cos'è un bel suono? The $64.000 question! Un bel suono canta. E' centrato, discreto, dolce, potente ma mai volgare, eccitante, scintillante, imita una bella voce umana, fa piacere sentirlo, seduce, racconta, fa dormire i bambini, e soprattutto esprime l'amore.



Ci sono generi che non ti piace suonare? Perchè?



No. Mi piace tutta la musica buona, di tutti i generi, di tutto il nostro pianeta. C'è troppo da imparare. Non posso permettermi di escludere niente della gamma totale dell'espressione musicale umana. Ovviamente non vuol dire che suono tutte quelle musiche, ma solo che non c'è un genere che non mi piace.



Ci sono trombe che non ti piacciono proprio? Perchè?



Sì, ma non è una questione di marca. Non mi piacciono le trombe con canneggi esageratamente grandi, tipo XL .468. Fanno lavorare, cioè soffiare, molto di più, ma inutilmente. E rendono eccessivamente difficile il registro acuto. Mi trovo bene in genere col canneggio ML .459 per la Sib e il canneggio L .462 per la Do. Vorrei puntualizzare però che è un discorso molto soggettivo.



Cosa significa suonare "le note lunghe"?



Per me vuol dire esercitarsi con suoni lunghi durante i quali si eseguono marcati crescendi e decrescendi, da ppp a fff, molto gradualmente. E' evidente che ognuno le concepisce in modo diverso.

Usi aggeggi quali il Berp, lo spirometro, gli appesantitori, i visualizzatori etc?



Su me stesso no. L'unico aggeggio che uso ogni tanto sugli allievi è un bocchino di plexiglas trasparente. Lo adopero solo quando ho dei dubbi riguardo il tipo di impostazione dello studente.



Chi sono i tuoi idoli trombettistici? Con chi vorresti suonare?



Non mi è facile rispondere, perchè apprezzo così tanti trombettisti, jazzisti, classici, salseri, ecc. Sono troppi. Ma forse, se devo proprio nominare qualcuno che mi fa venire i brividi quando lo sento, sarebbe Adolph Herseth nelle registrazione della CSO dal '50 al '68. Sinceramente non so con chi vorrei suonare. Un piccolo sogno ce l'ho però: suonare coi Wiener Philharmoniker. My favorite orchestra...

Ascolti tanta musica? Soprattutto tromba o sei "di bocca buona"?



Ascolto di tutto. Letteralmente. Ascolto anche la tromba, sì, è ovvio, ma non è particolarmente, o necessariamente, una mia priorità.



Secondo te un bravo insegnante sa far suonare chiunque o bisogna essere portati per suonare la tromba?



Un bravo insegnante non sarà mai capace di fare suonare bene tutti quanti i suoi allievi, ma sarà capace di far suonare meglio tutti quanti. Ogni essere umano ha talento musicale, capacità di percepire una melodia e sentire il suo messaggio. Chiaro è che il talento per riprodurre musica non è uguale in tutti noi.



Suonare è per te "naturale" o devi "impostarti"?



Sento negli ultimi anni un rapporto molto più naturale e simbiotico con lo strumento, e posso riscaldarmi molto meno o quasi per niente se non mi va. Ma generalmente seguo la mia vecchia abitudine di "impostarmi", di ripercorrere attentamente tutti i parametri basilari tecnici/meccanici/musicali del suonare. Per la sicurezza. Da giovane non potevo fare a meno.


Hai girato il mondo suonando la tromba, ne è valsa la pena? Ti piace dover viaggiare tanto per lavoro? Sopporti di buon grado i sacrifici?



Adoro viaggiare, adoro vedere e conoscere tanti luoghi, paesi e popoli nuovi. Imparo così tanto del mondo, di me stesso e del mio piccolo umile ruolo come parte della famiglia umana. Sì, è valsa la pena, e non vedo i miei viaggi affatto come un sacrificio. Sono un dono, sono fortunatissimo.



Ti concedi spesso periodi di pausa dalla tromba? Ti crea problemi?



Sì, mi concedo questi periodi di pausa. Abbastanza frequentemente. E no, non mi creano dei problemi. Anzi, a volte mi fanno bene. E' un benificio dell'età. Basta che mi rimetto in forma con il dovuto anticipo, ma per fortuna non mi ci vuole tanto.

Il tuo punto forte? Quello debole?



Punto Forte? Ora mi metti in imbarazzo e in difficoltà! Non so, forse il carattere eclettico della mia carriera e dei miei interessi. Punto debole? Forse lo stesso carattere eclettico, che a volte mi impedisce di focalizzarmi su un solo progetto con tutte le mie forze.



Ci racconteresti un aneddoto divertente?



Sì, uno recente. Dopo il nostro primo concerto con Ennio in Cile 10 giorni fa, due belle (ma belle) cilene mi si sono avvicinate e contemporaneamente mi hanno piazzato dei baci sulle guance. Un brivido....Sarà stato per il fascino di noi trombettisti?

Qual'è il più grande consiglio che daresti ad un trombettista?



Vai a casa. Stai fermo con lo strumento per una settimana, e poi datti all'ippica!!

(I'm just joking of course....)



GRAZIE!



Grazie a te.
« Last Edit: November 10, 2008, 09:11:53 AM by anrapa »
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Offline gianpaoloAz

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #1 on: November 09, 2008, 07:53:26 PM »
 grazi



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Offline maxtro83

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #2 on: November 09, 2008, 08:12:26 PM »
gracias tony.
bell'intervista, mike è una persona che si ascolta (legge) con molto piacere!
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Offline rmonsu

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #3 on: November 10, 2008, 08:32:48 AM »

l'intervista che qualche tempo fa feci a Mike Applebaum. ....
....... e le altre da me effettuate negli anni passati.
.


bravo tony, ben detto.


Stupenda intervista pollices
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Offline Dizzy123

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #4 on: November 10, 2008, 08:56:59 AM »
Bella!Quanti ricordi!
Altro che "no pressing", se non ti "avviti" il bocchino alle labbra non suoni!!!

Offline Vincenzo

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #5 on: November 10, 2008, 10:13:24 AM »
Evvai!! grazi
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Offline genuzzu

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #6 on: November 10, 2008, 03:04:06 PM »
e Bravo tony! pollices

Offline Amarilly

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #7 on: November 10, 2008, 09:33:14 PM »
Come sempre BRAVO TONY! grazi

Offline anrapa

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #8 on: November 10, 2008, 09:39:00 PM »
Troppo buoni!!!
A breve ne arriveranno altre, appena ho un attimo per metterle online. Tra 20 minuti formatto il portatile e sarò senza per circa una settimana, la vedo nera....
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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #9 on: November 11, 2008, 10:22:43 AM »
Bell'intervista... grazi
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Offline erikflat

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #10 on: November 18, 2008, 07:54:37 PM »

Qual'è il più grande consiglio che daresti ad un trombettista?



Vai a casa. Stai fermo con lo strumento per una settimana, e poi datti all'ippica!!

(I'm just joking of course....)



Non immaginate quante volte ho pensato di seguire il consiglio..... irrid

Scherzi a parte (ma non tanto), ottimo lavoro Tony, come sempre! Per quanto mi riguarda si impara sempre qualcosa....!!!!
Quando pensi di aver raggiunto il fondo, non preoccuparti. C'è sempre qualcuno che ti bussa da sotto!!

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Offline anrapa

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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #11 on: November 18, 2008, 07:57:39 PM »
:-)
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Re: Intervista a Mike Applebaum!!!
« Reply #12 on: November 23, 2008, 10:58:32 AM »
Bellissima!
GRANDE MIKE   ovazion ovazion ovazion
L'INVIDIA E' UNA BRUTTA BESTIA!