Aggiungo i miei due centesimi sugli argomenti...
la AJNA è un vero e proprio cannone, sa suonare fortissimissimo senza sbragare ma riesce ad essere piacevole anche suonando molto piano.
confermo: ho provato la ANJA di Tony e anche suonando al massimo delle mie possiblità, il suono rimane bello e "cicciotto". Suonata da Tony, che suona 10 volte più forte di me, mantiene un suono bellissimo "con un volume che ti fa dolore" (cit.)
Provo a rispondere io. La compressione va creata a monte secondo me prima di tutto "caricandosi" bene d'aria, in modo tale da generare il sufficiente supporto della colonna d'aria senza doverla "spingere", poi gestendo la velocità dell'aria prima che entri nel bocchino. Perché questo funzioni è necessario che le labbra imparino a vibrare alla frequenza giusta con la minima "forza" d'aria possibile, in maniera efficiente. Più si fa affidamento sulla resistenza dello strumento per far vibrare le labbra, più saranno necessarie pressione interna dell'aria e pressione esterna del bocchino sulle labbra. Il risultato non può che essere inefficiente.
Questo concetto è molto importante e spesso chi suona non lo capisce. Sono passato da un bocchino Bach 1 1/2 C (con foro 27 se non sbaglio) a studiare con un Taylor ML - AR (che ha il foro 17??) e sto faticando molto ad adattarmi, soprattutto credo perchè prima trovavo la resistenza per un'adeguata compressione nel bocchino mentre ora la devo cercare altrove.
Spesso altri trombettisti mi dicono "come fai a suonare con quel foro li? Ci va troppa aria": la questione è esattamente opposta!
La quantità d'aria da far passare deve essere (circa) la stessa, con la stessa velocità dei fori "piccoli". La differenza sta proprio li, nel suonare comunque rilassati, "focused" (non mi viene una buona traduzione), e trovare l'adeguata compressione senza avere il freno da parte dello strumento.
Purtroppo sto suonando molto ma studiando poco, e ogni tanto rinuncio al Taylor che non padroneggio ancora per tornare al mio Bach...