Secondo me la verità sta nel mezzo, è vero che suonare la tromba non è sport, ma è comunque un'attività fisica, e come tutte le attività fisiche riesce senz'altro meglio se il fisico è sano ed efficiente. Poi è vero che si può suonare benissimo anche se si ha il fisico di Sandoval o Bobby Shew... Però è sempre il solito discorso, è sbagliato prendere come esempio per queste cose musicisti che sono indubbiamente dotati di talento fuori dal comune.
Per me sport e tromba hanno in comune il fatto che in entrambi i casi bisogna sviluppare meccanismi fisici-tecnici che devono essere il più efficienti possibile: bisogna in entrambi i casi puntare ad ottenere il risultato ottimale con il minimo sforzo fisico o, se preferite, imparare ad usare la propria "forza" o "energia" nella maniera più efficiente possibile. Per fare questo è necessario tanto esercizio mirato al perfezionamento prima, all'interiorizzazione poi della tecnica, tanto nello sport quanto nella tromba.
Quanto al gradino, è vero quello che dice Carlo, nello sport come nella tromba ogni tanto si raggiungono dei punti "morti", in cui si incontra un'ostacolo, un momento in cui la crescita sembra fermarsi, ed è necessario un salto di qualità per ripartire. Ma il gradino di cui si parla in questo thread si riferisce ad un aspetto ben preciso e squisitamente tecnico. Non è un caso che questo genere di gradini si trovano bene o male sempre negli stessi punti: il passaggio dal sol centrale al la, che è il primo scoglio che quasi tutti abbiamo incontrato, e poi quello tra il mi bemolle/mi o tra mi/fa sopra il pentagramma. Sono portato a pensare che siano gradini legati alle caratteristiche fisiche dello strumento, che diventano gradini nel momento in cui la tecnica non è efficiente, o quantomeno non lo è ancora.