Par condicio... Ecco quanto ho scritto su FT:
«Premetto che conosco (e comprendo...) pochissimo a riguardo delle antiche ruggini che - a quanto pare - ci sono tra le persone che hanno scritto finora.
Ciononostante, mi permetto di dire la mia.
Suono Taylor con grandi soddisfazioni da ormai tre anni, e a scuola (medie e liceo musicale) faccio lezione - con altrettante grandi soddisfazioni - con una Yamaha 1335.
Non voglio fare il Kissinger de noantri, in questa vexata quaestio, ma gli spunti che traggo dalle mie esperienze di performer (con Taylor), didatta (con Yamaha) ed essere umano (con o senza tromba) sono i seguenti:
1 - i problemi non vanno cercati negli strumenti, ma nel corpo/mente/spirito di coloro che li maneggiano. In altre povere: durante i concerti ho bisogno di certe cose che trovo con facilità nella Taylor; quando invece insegno ho bisogno di altre cose, che trovo con altrettanta facilità nella Yamaha. E garantisco che l'evento didattico può rivelarsi molto più impegnativo di molti concerti in cui mi trovo a cimentarmi. Un pubblico vuole essere coinvolto, e ormai credo di aver maturato esperienza a sufficienza per poterlo fare agevolmente. Un ragazzino di 11 anni, invece vuole delle risposte chiare e semplici, e se non riesci a dargliele sono volatili per diabetici (cit. Lino Banfi).
Risultato: è colpa mia se ho spirito critico ed apertura mentale a sufficienza per trovare le cose buone (anzi meglio, utili per me...) sia in uno che nell'altro strumento?
2 - lo strumento è - e deve rimanere - uno strumento: ciò che conta veramente è quanto colui che lo suona ha da esprimere con lo strumento stesso. E francamente, trovandomi dinanzi a discussioni sul sesso degli angeli che poi sfociano addirittura (e in maniera assurda) nel "muro contro muro", mi viene spontaneamente da pensare che chi antepone lo strumento alla Musica abbia ben poco da esprimere.
3 - solo un Sith vive di assoluti (citazione da Star Wars Episode III): questo per dire che, a dividere il mondo in "bianchi" e "neri" basandosi solo sul pregiudizio o - peggio ancora - su idee veicolate da altri, si perdono tutti gli altri colori, che sono il bello della vita.
4 - più nello specifico del topic... Affidare la promozione e la diffusione di un marchio a personaggi famosi è un'antica e diffusissima strategia di marketing. Nel mercato musicale questa tecnica prende il nome di "endorsement", ma sempre di marketing si tratta.
Arrivare al litigio telematico per causa di una strategia di marketing mi pare decisamente assurdo, anche qualora usassi una tromba il cui endorser fosse Gesù Cristo.
E che la notte porti consiglio...
GLB.»