Author Topic: Emissione e note contigue  (Read 723 times)

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Offline fcoltrane

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Emissione e note contigue
« on: July 02, 2020, 10:19:29 AM »
Una domanda tecnica : come fate per passare da una nota ad un altra quando le note si trovano a distanza di mezzo tono ....modificate l’emissione ?  La domanda potrebbe apparire stupida ma provo ad essere più specifico . State suonando una nota del registro centrale state sostenendo il suono con l’emissione se utilizzate la stessa emissione e vi spostate di mezzo tono o un basso o in alto premendo il relativo pistone riuscite a suonare una nota omogenea alla precedente?   Oppure pensate ad una emissione per singola nota. Io da sassofonista ho sempre studiato nella primo modo per avere nel tempo una unica emissione per tutte le note e poi quello che succede succede quasi senza la mia volontà a livello di lingua laringe ecc . In pratica considero l’emissione quella prodotta dall’apparato diaframmatico-polmomare. Questa specificazione è necessaria per comprendere i termini della domanda perché Il flusso dil aria che arriva sul bocchino è certamente diverso o per velocità o per direzione i per quantità ma l’emissione può essere costante. Cosa ne pensate

Offline Mar

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #1 on: July 02, 2020, 11:09:05 AM »
Può esserti utile pensare di dividere le tre ottave base di estensione in 4 registri: basso (sol-do) medio (do#-do), alto (do#-do), acuto (do#-sol). Per muoversi all'interno di ognuno di questi registri non è necessario modificare alcunché. Tu soffi, premi i pistoni spostandoti da un semitono a un altro, e le note cambiano. Mi raccomando le dinamiche: in crescendo quando sali e viceversa.
Nel passaggio tra un registro e un altro invece, sempre muovendosi semitono per semitono, trovi degli scalini che possono essere superati in molti modi diversi.
Io non ho fatto un percorso didattico normale quindi non ti do consigli specifici, se non di trovare il modo più comodo per te per superare questi scalini senza che nessuno possa sentire che li stai affrontando, senza sentire differenze tra la nota prima e la nota dopo
Io all'inizio questi scalini li affrontano forzando un po' l'emissione, poi non ci ho più fatto caso e non so dirti come faccio adesso a non sentirli più.
Sull'uso della lingua ci sono molte scuole di pensiero. Io mi sono trovato bene con l'idea linea di posizionarla con AW sul registro basso, EW sul registro medio, EE sul registro alto e SS sul registro acuto.
Anche qui, prima ci pensavo per farlo, ora credo di farlo senza pensarci

Offline fcoltrane

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #2 on: July 02, 2020, 01:05:41 PM »
Ottimo . Avevo letto qualcosa del genere dei tre registri ma per ora mi interessava soprattutto il principio che si applica su due note contigue . L’argomento lingua per me è sconosciuto anche col sax nel senso che è proprio la lingua che controlla la velocità dell’aria ma per capire come si fa ho sempre studiato considerando il risultato il suono mantenendo una emissione costante e lingua e labbro si adeguavano a questa. un po’ come ho visto fare a Pierobon si parte dal centro e ci si sposta di mezzo tono mantenendo lo stesso suono ed il suono l’indice migliore

Offline Mar

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #3 on: July 02, 2020, 01:29:21 PM »
Ti ho fatto il discorso dei 4 registri per dirti che all'interno di uno stesso registro devi suonare come se fosse la stessa nota lunga. Nel passaggio da un registro all'altro ci sono delle piccole difficoltà da compensare con l'emissione. Se prendi il clarke tecnical studies primo studio come esempio, l'esercizio 1 da sol# a do non comporta nessun problema particolare, mentre nell'esercizio 2 da sol a do# troverai una prima difficoltà tra do e do#. Una seconda difficoltà, quello che chiamavo 'scalino' la troverai andando avanti ancora tra do e do#, esercizio 14. Tutto qui. Questo è il motivo per cui ti ho raccontato la storia dei registri, la mia era esattamente una risposta sulle note contigue

Offline fcoltrane

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #4 on: July 02, 2020, 01:39:33 PM »
 pollices.  Si avevo capito ed era di conforto ciò che avevi scritto. Il passaggio di registro effettivamente è un po’ un casino all’inizio perché devo coordinare 4 dita ma dal punto di vista della emissione provo ad affrontarlo alla stessa maniera ossia l’emissione del do è la stessa di quella del do diesis

Offline Norman

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #5 on: July 09, 2020, 11:11:36 AM »
Posto che tutti i consigli di Mar li condivido, il discorso dei registri diversi, che tutti chi più chi meno abbiamo sperimentato, va a mio parere precisato.

A mio parere non si tratta di qualcosa di “fisso” o immutabile, ma è il frutto di inefficienze che tutti abbiamo quando iniziamo, ma che vanno superate. Gli scalini a mio parere sono il frutto di una certa “dose” di overblowing. L’uso della lingua ed altri accorgimenti aiutano a gestire il problema, ma quello che veramente fa sparire i gradini e permette di suonare tutte le note uniformemente e con la minima necessità di aggiustamenti è il progressivo miglioramento della qualità della vibrazione, a partire dal registro più basso.

Non mi stancherò mai di dire che il lavoro di miglioramento della qualità delle note “facili” viene troppo spesso trascurato, mentre invece costituisce le fondamenta su cui si costruisce tutto il resto. Lavorare su questa tecnica di base crea quel “margine” di agio che poi permette di suonare un do acuto con la stessa energia di un do basso e di fare salti di ottava con la stessa fluidità di un intervallo di seconda. Se la qualità della nota bassa del salto non è ottimale puoi usare tutta la lingua che vuoi, ma il gradino ci sarà comunque. L’uso della lingua è importante ed aiuta a togliere pressione dal labbro, ma il lavoro di affinamento del labbro a mio parere è più importante ed è quello che veramente fa fare il salto di qualità, e la cosa più sorprendente è che è tanto più fruttuoso quanto più si lavora efficacemente sulla tecnica di base e sulle note che tutti riteniamo più facili, ma che proprio per questo diamo più facilmente per “acquisite”, molto spesso sbagliando, quando invece c’è ancora molto margine su cui lavorare. Quel margine è quello che poi fa la differenza negli altri registri.

Il grande problema è che difficilmente ci si rende conto di questo margine senza il confronto diretto con chi questo margine l’ha già coperto: questa è a mio parere la più grande problematica che incontrano gli autodidatti.

Il consiglio che do quindi è sempre lo stesso: non abbandonate mai lo studio della tecnica di base, non date mai per scontate le note “facili”, al contrario siate particolarmente esigenti proprio con queste, cercate la perfezione, la massima cura e la massima qualità nel suono, nell’articolazione (soprattutto senza lingua!) e la massima gamma dinamica (soprattutto sul pianissimo). Più si va a cercare la difficoltà su quello che è “facile”, più il lavoro sarà fruttuoso, molto più che non accanirsi sui famosi gradini, che al contrario gradualmente, uno ad uno, spariranno.
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Offline fcoltrane

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #6 on: July 09, 2020, 11:56:54 AM »
Mi consola questo che dici .. per me però non è un problema di scalini nel senso che più o meno le note della mia estensione sono tutte egualmente mancanti ...... con un incremento di mancanza via via che mi sposto dal centro dello strumento.  Poi quelle che per voi probabilmente sono le note facili per me non lo sono per niente. Il do basso ad esempio per me Non è facile per nulla e gli manca tutta una serie di armonici tanto da risultare afono questo fenomeno è ancora più evidente sul sol e sol bemolle basso . Posso dire poi che lo stesso mi capitava con il sax quando ho iniziato a studiarlo    Quali sono le note facili nella tromba?  Nel mio piccolo provo a replicare il suono dei musicisti che mi piacciono e quindi se suono scale metto la lezione 39 di  Pierobon se studio armonici Legati Giuffredi se intervalli di scala maggiore Bosso ecc   Così sono certo che i miei riferimenti sono solidi

Offline Norman

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #7 on: July 09, 2020, 03:38:09 PM »
La nota facile per eccellenza è il sol secondo rigo, anche se la maggior parte delle persone come prima nota la prima volta che prende in mano la tromba suona il Do basso. Ma una cosa è farle, altro è farle bene. Il fatto che tu già suonassi il sax può essere il motivo per cui per te la comfort zone sia più in alto.

I video sicuramente aiutano, ma è dal vivo che si sente la vera qualità del suono, e c’è una differenza abissale, anche con le registrazioni di miglior qualità. Sono sicuro che anche col sax è così. Comunque sia, potersi confrontare di persona con uno che sa suonare davvero anche solo una volta ogni tanto per me è fondamentale.
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Offline fcoltrane

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Re: Emissione e note contigue
« Reply #8 on: July 10, 2020, 07:22:01 AM »
e si lo immagino che il suono della tromba non è quello del file su yotube per quanto cerchi di amplificarlo al meglio.
E' anche vero che in questo momento riuscire ad avere un suono simile al file su youtube mi mette in condizione di avere un obbiettivo ed un riferimento.

Ieri suonavo con un amico alcuni brani io al sax e lui alla tromba e devo dire che tra il suono di Giuffredi su youtube e quello del mio amico dal vivo preferisco Giuffredi. ;D con tutti i limiti della registrazione.
Un po come se ascoltassi Seamus Blake su youtube e Chad Lefkowitz-Brown o Walter Blanding dal vivo sono tutti straordinari ma il suono del primo è proprio altra cosa da tutti gli altri

ps. vediamo se mi accettano a questo seminario di perfezionamento con Marco  Pierobon (ad ora risponde la segreteria telefonica)
così spero si  avere le idee più chiare in fatto di suono