Siamo nella rubrica "grandi trombettisti del passato e del presente", ma forse un post su Boris Vian non dovrebbe stare qui. È stato un trombettista sì, magari non un grande trombettista. È stato un grande appassionato di jazz, uno che ha vissuto la sua passione (o meglio le sue passioni) con gioia. Per un certo periodo ha infiammato con la sua vitalità le notti di St Germain con la sua tromba, o cornetta, o trompinette. Era un ingegnere, ma nella vita ha fatto un po' di tutto: ha scritto canzoni, articoli sugli spettacoli delle notti parigine, ha scritto romanzi, ed è stato una delle persone di riferimento per i grandi jazzisti americani quando andavano a Parigi. È morto nel 1959, a soli 39 anni, seduto in un cinema, mentre proiettavano la prima di un film tratto da un suo romanzo.
Per questo caldo mese di agosto vi consiglio una lettura rinfrescante, per il cuore e per la mente: "La schiuma dei giorni". È un libro assolutamente geniale e stravagante, così come geniale e stravagante era Boris Vian. "Allucinazioni stese sopra un letto di poesia". Consigliato solo a chi piace farsi sorprendere da qualcosa di assolutamente unico e inaspettato