Ricordo una discussione tempo fa con un amico,nella quale,lui mi criticava perche' non avevo la mente abbastanza aperta verso certe musica di avanguardia tipo quella proposta in questo topic.A volte mi sono anche chiesto,se la mi mente avesse dei limiti o inviasse segnali oltre i quali dava mandato alle mie orecchie di non ascoltare piu'.Eppure gli chiesi che volevo cominciare ad ascoltare musica lontana dai miei canoni,perche' non riuscivo a spiegarmi come uno come lui,che era della stessa mia generazione amasse profondamente tutto quanto veniva di nuovo proposto e riusciva a farne una critica a volte tanto piena di enfasi che lo stavo ad ascoltare quasi incantato.Mi disse:"ti do questo di Wadada Leo Smith,e' buon inizio,studiatelo e poi dimmi".
Lo ascoltai per decine di volte(e il soggetto e', secondo me,in confronto a Stephen Haynes come un chierichetto che canta l'Ave Maria)e ne uscii come Foreman quando incontro' Mohammed Ali'.
Penso che Nostro Signore abbia creato uomini predisposti alle novita',che hanno soglie di sopportazione alte e al disagio,e altri come me che faticano in modo disumano ad accettare cambiamenti che turbano l'equilibrio mentale.
Avrei voluto potere anch'io disquisire con il mio amico di musica d'avanguardia ma i miei neuroni si sono rifiutati,e in fondo non e' tutta colpa della mia volonta'.......io e lui siamo amicissimi,discutiamo di musica spesso,gli ho ridato il suo disco.....gli ho detto di non farmi piu' del male.