Author Topic: L'atteggiamento giusto a lezione  (Read 7065 times)

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Offline musicmanx

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #15 on: June 25, 2015, 01:52:41 PM »
Ti chiedevo,visto che ho un esperienza limitata di lezioni presso un maestro,oltre a quello che scrivi tu,un buon maestro dovrebbe pure capire se l'allievo è in grado di recepire e  in quali dosi in termini di quantità o qualità,quelle caratteristiche che elencavi prima?insomma in modo schietto ,un buon maestro,può già dalle prime lezioni capire se un allievo potrà implementare tali insegnamenti oppure sarebbe tempo sprecato?mi interessa la tua opinione grazie

Sicuramente un buon maestro capisce immediatamente se il ragazzo ha talento o no ma in ogni caso le cose non cambiano . Se non ha talento comunque studiando puo' arrivare a Buoni Livelli (per me e'  meglio essere un musicista mediocre che non esserlo affatto ) .Se invece ha talento non e' detto che abbia voglia di studiare .
Se non ha ne talento ne voglia di studiare ( come tanti giovani di oggi ) sono abbastanza propenso a fargli guadagnare i soldi della lezione andando a lavorare cosi' magari alla fine non e' propio tempo sprecato .
Rispendendo a Nuvola invece credo che  volenti o nolenti L'attegiamento che uno ha a lezione e' comunque sempre riconducibile al propio insegnante ed al suo modo di impostare gli studi infatti molto spesso cambiando insegnante si cambia il propio modo di studiare.
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline toro

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #16 on: June 25, 2015, 04:19:01 PM »
Quote
Musicmanx ha scritto:...Rispendendo a Nuvola invece credo che  volenti o nolenti L'attegiamento che uno ha a lezione e' comunque sempre riconducibile al propio insegnante ed al suo modo di impostare gli studi infatti molto spesso cambiando insegnante si cambia il propio modo di studiare.
Sono d'accordo con music....credo che il connubio maestro-allievo sia determinante sui risultati dell'allievo e sul suo atteggiamento.L'entrare in simbiosi con un maestro in particolare piuttosto che un altro, credo possa determinare quell'effetto  sinergico che porta ad atteggiamenti appropriati ed a risultati certi.
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....

Offline toro

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #17 on: June 25, 2015, 04:22:46 PM »
....ah per la cronaca ,e scusate l'OT,......1001 post...sono solista ,adesso so' caxxi vostri! smil
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....

Offline fac

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #18 on: June 25, 2015, 05:27:45 PM »
Stiamo spostando la discussione sul maestro, la sua competenza e la sua sensibilità. Diamo per scontato, per una volta, che il maestro possieda le qualità necessarie. Qual'è il nostro atteggiamento? Per quello che mi riguarda penso che il mio errore è quello di pensare nel momento della lezione che devo dare il massimo di me stesso, devo dimostrare, certo al maestro, ma anche a me stesso che la settimana di studio ha dato i suoi frutti e che non sono inutilmente ostinato :(. Credo che debbo cercare di affrontare la lezione con uno spirito diverso, pensare che quello è uno dei soliti momenti che imbraccio una tromba e cerco di suonare come suono di solito, senza un surplus d'impegno. Se ho fatto dei progressi verranno fuori, sennò pazienza.
Mi riallaccio qui, senza entrare nel discorso sulle qualità del maestro, secondo me le insoddisfazioni si generano per due motivi: uno, avere obbiettivi poco realistici, secondo me un conto è pensare "oggi devo suonare meglio" e un conto è pensare "oggi devo suonare meglio l'esercizio #tot a pag.tot" questo già mette in condizione di avere un obiettivo tangibile e quindi di avere meno possibilità di incorrere in insoddisfazioni, il secondo problema è mettere la tromba prima dell musica, errore che secondo me è il più comune, preoccuparsi delle note e non di portare avanti un qualche discorso musicale. Infine, si sa che "la gioia della vittoria non è mai grande quando il dolore per la sconfitta"...
Ovviamente, my 2 cents, da ultima tromba di fila :)

Offline TROMBAROLO

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #19 on: June 25, 2015, 06:31:29 PM »
secondo me quando si va a lezione bisognerebbe svuotarsi da tutte le ansie e pippe mentali(lo dico ma sono per carattere uno che se ne fa).a me come a tutti credo,capitano lezioni dove va tutto bene,esercizi che escono,bel suono,capacita di capire cosa e come correggere seguendo le indicazioni del docente oppure dove tutto va storto...anni fa credevo che le colpe erano da cercare nella tromba,invece ora sono consapevole del fatto che tutto sta nella nostra testa.altro punto,sempre secondo me sta nel arrivare preparati(nel senso di avere lavorato bene),e soprattutto di non entrare in una stanza per dimostrare,ma per apprendere...poco o tanto che sia,se siamo troppo presi a non sbagliare per non offendere il nostro ego(a me capita)difficilmente si avrà la lucidità mentale per rendere il tutto proficuo.questo è quello che penso,peccato che spesso non mi comporto nel modo giusto! doh

Offline Myskin

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #20 on: June 25, 2015, 08:47:10 PM »
per me, come penso per tanti altri amatoriali come me, la lezione é il momento durante la settimana dove faccio quello che più mi piace, con qualcuno che mi ascolta e mi guida. Raramente sono influenzato da quanto poco ho studiato. Certo, se ho studiato un po' di più mi piace anche riuscire a dimostrarlo. Un buon maestro sa quando dare il bastone e quando la carota. nel mio caso, sto messo tanto male che son quasi sempre solo carote da parte del maestro, che di bastonate già ne prendo parecchie.

Il problema del rendimento é legato a quanto sono stressato x il lavoro. Ieri ero stressato da morire e ho suonato di
mer…a dopo mezz'ora ero stanco morto e non usciva nulla. il maestro mi ha detto: "riposati quest'estate, studia la tromba e non pensare ad altro" che é esattamente ciò che vorrei anche io
"To me, happiness is knowledge. I am happy when I have learned something". Miles Davis

Offline nuvola

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #21 on: June 25, 2015, 10:20:28 PM »
Credo che debbo cercare di affrontare la lezione con uno spirito diverso, pensare che quello è uno dei soliti momenti che imbraccio una tromba e cerco di suonare come suono di solito, senza un surplus d'impegno. Se ho fatto dei progressi verranno fuori, sennò pazienza.
Mannaggia! Non ci sono riuscito :-\
Non sei proprio una schiappa! :D
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Offline anrapa

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #22 on: June 25, 2015, 10:34:41 PM »
Ahahahah, no, dai! :)
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Offline Mauro 58

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #23 on: June 26, 2015, 06:40:10 AM »
Ho seguito questo post interessantissimo fin dall’inizio e sono stato tentato di limitarmi alla lettura, ma poi i punti di riflessione esposti da voi tutti sono stati talmente tanti ed importanti da spingermi ad intervenire.
Quando ero studente, ho vissuto quel periodo come un tempo di grande passione e dedizione per la materia.
Ho iniziato a prendere lezioni di tromba nel 1973 all’età di circa 14 anni e ho avuto la fortuna di trovare un buon Maestro che, pur appartenendo alla “vecchia scuola” (quindi solo Gatti, Peretti, Kopprasch e Setticlavio), mi ha trasmesso soprattutto l’amore per la Musica e l’immenso desiderio di farla diventare parte integrante della mia vita.
Il mio atteggiamento a lezione, quindi, era quello di presentarmi ogni volta con i compiti fatti il meglio possibile; e non tanto per compiacere il Maestro, quanto per il desiderio di scoprire il contenuto della prossima lezione e i relativi esercizi da imparare per poter proseguire il cammino.
Inoltre, se la lezione era stata proficua, spesso il Maestro mi premiava con un duetto in cui ci alternavamo, col crescere della mia tecnica, nelle prime e seconde parti. E questi erano i momenti che forse mi sono piaciuti di più di tutto il periodo di apprendistato.
Certo, c'erano anche lezioni in cui il rendimento era scarso o nullo (studiavo anche per il liceo), ma in quelle occasioni il Maestro mi faceva studiare insieme a lui e così recuperavo un po'...
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Bb Pockets:       Holton T-650, CarolBrass 3000-GLS
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Offline fabiodb

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #24 on: June 26, 2015, 10:05:20 AM »
Mi riallaccio qui, senza entrare nel discorso sulle qualità del maestro, secondo me le insoddisfazioni si generano per due motivi: uno, avere obbiettivi poco realistici, secondo me un conto è pensare "oggi devo suonare meglio" e un conto è pensare "oggi devo suonare meglio l'esercizio #tot a pag.tot" questo già mette in condizione di avere un obiettivo tangibile e quindi di avere meno possibilità di incorrere in insoddisfazioni, il secondo problema è mettere la tromba prima dell musica, errore che secondo me è il più comune, preoccuparsi delle note e non di portare avanti un qualche discorso musicale. Infine, si sa che "la gioia della vittoria non è mai grande quando il dolore per la sconfitta"...
Ovviamente, my 2 cents, da ultima tromba di fila :)

è vero molte volte si perde l'obiettivo, che è quello di conoscere la musica, e non suonare la tromba, che ovviamente c'è ma arriva dopo, quanti musicisti ignoranti ci sono? tantissimi!!
finché ci poniamo delle domande abbiamo modo di imparare nuove cose, i problemi nascono quando le domande non ce le poniamo più, e succede quando pensiamo di sapere già tutto o perché abbiamo un foglio con scritto che sappiamo tutto.
l'insegnante è la struttura portante della casa dove noi abiteremo con la musica, ma dovremo stare attenti, se ci chiudiamo dentro avvizziremo con lei  fenomen

Offline fac

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #25 on: June 26, 2015, 12:56:29 PM »
Scusa ma non credo di aver capito, ho trovato il messaggio un pò criptico, magari se hai tempo e voglia puoi cercare di spiegarmelo con parole diverse!

Offline fabiodb

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #26 on: June 26, 2015, 01:22:06 PM »
Scusa ma non credo di aver capito, ho trovato il messaggio un pò criptico, magari se hai tempo e voglia puoi cercare di spiegarmelo con parole diverse!

il succo di quello che volevo dire è che l'obiettivo è la musica, la tromba il mezzo, l'insegnante e la volontà il carburante, e non ci sono diplomi per attestare come senti e fai la musica, ma soltanto la passione e la voglia costante di imparare che ti fa dire "oggi sono soddisfatto!". la stanza chiusa è la metafora di chi ha imparato qualcosa ma non lo condivide e non si apre ad altre esperienze che portano confronto con la possibilità di rimettersi in gioco.

Offline fac

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #27 on: June 26, 2015, 01:23:38 PM »
Ok ora ho capito, grazie!

Offline Norman

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #28 on: June 26, 2015, 04:08:05 PM »
Interessante il discorso sugli obiettivi non realistici. Io non credo che sia un male avere obiettivi anche non realistici. Più volte il mio insegnante mi ha detto che è invece importantissimo aspirare a diventare il trombettista dei nostri sogni, perché solo questo ci può spingere a dare il massimo ed a lavorare con la migliore dedizione e qualità possibili. Poi quello che diventeremo in realtà lo determineranno il talento innato, le contingenze della vita e via dicendo, ma a mio modesto parere è sbagliato pensare ad obiettivi "realistici".

Dove invece lo studente deve essere sempre ben ancorato alla realtà è sulla valutazione della sua condizione nel presente, e qui, soprattutto all'inizio, è fondamentale il lavoro dell'insegnante. Mi spiego meglio. Uno dei grandi problemi è che il principiante fatica a comprendere l'esatta misura della distanza tra quello che realmente fa e quello che vorrebbe fare. All'inizio il solo fatto di emettere dei suoni vagamente ascoltabili ci riempie di entusiasmo, ed è giusto così. Il problema è che questo può portare l'allievo a sopravvalutare quello che fa, facendo nascere il desiderio di bruciare le tappe. Invece il percorso non prevede scorciatoie, e bisogna avere la pazienza di percorrere una per una tutte le tappe necessarie. Prima bisogna imparare a produrre dei suoni correttamente, suoni belli da ascoltare. Già imparare a distinguere un suono corretto da uno non corretto è molto, molto meno scontato di quanto si pensi. Se questo lavoro iniziale non è fatto correttamente, tutto il resto sarà mediocre e traballante. Anche in questo caso deve essere bravo l'insegnante a far comprendere all'allievo la necessità di avere pazienza, ma se l'allievo è cocciuto finirà per mollare il colpo e si andrà a cercare insegnanti più "accomodanti", che magari transigono sulla tecnica di base e sono più propensi a dare l'illusione che esista un metodo più sbrigativo, che ci si possa accontentare di un livello "da dilettante". Beh, per chi ascolta non esistono il livello da dilettante e quello da professionista, esiste musica che è piacevole ascoltare e musica che fa schifo... Non importa chi sta suonando. Tutti noi suoniamo per fare musica bella e gradevole da sentire. Quindi è in questo ambito che non bisogna porsi obiettivi non realistici, nel non voler fare qui ed ora quello che il nostro livello tecnico non permette di fare con la necessaria qualità.

Ma quando invece una cosa la si sta facendo ed è alla nostra portata, o quando la si studia, bisogna sempre puntare a farla esattamente come la farebbe il nostro trombettista dei sogni.
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Offline Belfagor

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Re:L'atteggiamento giusto a lezione
« Reply #29 on: June 29, 2015, 01:59:36 PM »
Argomento interessantissimo. Quoto Norman: il mio maestro sa che mi piace Maurice Andre e mi dice sempre: immagina di essere lui quando suoni, fatti trasportare e coinvolgere dalla musica. Beh.............esce un altro suono, un suono migliore, rotondo; importante è anche dare la nostra interpretazione al brano, di come noi vogliamo raccontare quella storia.
Stefano
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