Author Topic: improvvisare  (Read 1427 times)

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Offline fabiodb

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improvvisare
« on: February 03, 2016, 01:41:23 PM »
ciao a tutti!
stavo riflettendo sul concetto di improvvisazione e mi sono posto queste domande: improvvisare è pensiero o azione?  istinto o ragione?  è una struttura che parte dallo studio o dall'imitazione? può sembrare ovvia (Marzulliana)ma penso che ci sono molte considerazioni da fare e molti modi di intendere. io già  cercato di rispondermi,  ma mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero.

Offline Gio77

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Re:improvvisare
« Reply #1 on: February 03, 2016, 02:26:02 PM »
Non credo che ci sia una risposta alle tue domande che raggruppi più persone, ognuno ha il suo approccio, in base alle proprie conoscenze/esperienza, al proprio gusto, alle proprie emozioni, alla propria tranquillità e attitudine a stare sul sul ritmo, alla propria conoscenza armonica, alle proprie reazioni emotive ect…
L’unica cosa che posso aggiungere (generalizzando un po’, ma è solo la mia visione) è che più esperienza hai, più suoni su un palco e più ti confronti e ascolti gli altri, meno penserai,  perché sarà sempre più assimilato e razionalizzato e lascerai spazio sempre di più alla creatività.
Poi chissà….
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Offline Carlo

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Re:improvvisare
« Reply #2 on: February 03, 2016, 06:34:20 PM »
Io penso che l'improvvisazione debba essere messa in relazione con la capacità di suonare a orecchio. E con la capacità di tradurre immediatamente in note la musica che passa per la testa.
Come per la parola. Uno pensa ad una cosa e viene naturale ed immediato riportarla agli altri con delle parole e frasi. C'è chi è più o meno loquace, ma tutti riescono ad esprimersi senza dover prima prepararsi una bozza scritta. 
Con la tromba è molto più difficile. Mentre suono possono anche venirmi in mente delle variazioni o nuove melodie, ma se non le so tradurre subito in note e posizioni dei tasti, hai voglia ad improvvisare.....


Offline pentothal

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Re:improvvisare
« Reply #3 on: February 03, 2016, 07:19:06 PM »
Io penso che l'improvvisazione debba essere messa in relazione con la capacità di suonare a orecchio. E con la capacità di tradurre immediatamente in note la musica che passa per la testa.
Come per la parola. Uno pensa ad una cosa e viene naturale ed immediato riportarla agli altri con delle parole e frasi. C'è chi è più o meno loquace, ma tutti riescono ad esprimersi senza dover prima prepararsi una bozza scritta. 
Con la tromba è molto più difficile. Mentre suono possono anche venirmi in mente delle variazioni o nuove melodie, ma se non le so tradurre subito in note e posizioni dei tasti, hai voglia ad improvvisare.....

Giustissimo! ovazion
Tromba Kanstul 991 "mariachi"

Offline Fabione

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Re:improvvisare
« Reply #4 on: February 04, 2016, 09:52:34 AM »
Io sono un discreto improvvisatore con la chitarra e da due anni suonicchio la tromba.

Mi riesce meglio improvvisare con la tromba che fare uno studio del Peretti...

Credo che la quantità di musica ascoltata, le esperienze in gruppo e una propensione innata diano molto peso ad un improvvisatore.

Offline fabiodb

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Re:improvvisare
« Reply #5 on: February 05, 2016, 06:29:22 PM »
condivido tutto quello scritto, e credo che esperienza sul campo e studio vanno di pari passo e che se manca uno dei due non si va molto lontano! mi rendo conto con il tempo e la progressione dello studio che più conosci  scale e arpeggi  e meno hai bisogno di pensare a quello che stai facendo mentre suoni, lo fai e basta.

Offline Michtrumpet89

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Re:improvvisare
« Reply #6 on: February 05, 2016, 07:50:48 PM »
Tutti quelli che conosco e che improvvisano bene hanno una conoscenza dell'armonia Jazz (armonia funzionale) che è spaventosa. Sanno a menadito tutte le scale in ogni grado e i vari modi e tutte le varie combinazioni. Hanno un pensiero velocissimo, io ho un amico insegnante di sassofono a Vicenza, ha una velocità di pensiero incredibile.  Sia nel trasporto che nelle triade e le quadriadi, in qualsiasi grado e di ogni scala, maggiore, minore. Infatti lui diceva spesso ai ragazzi perché fa improvvisazione allo strumento, e diceva che l'abc bisogna saperlo, senza  conoscere scale minori (armonica, melodica e naturale) e maggiori, le relative, triadi e quadriadi, senza delle basi, è tutto più difficile. In genere i bravi improvvisatori Pensano così velocemente che dopo tanta pratica gli basta guardare un siglato per capire esattamente dove sono e quindi usare una delle loro possibilità che già sanno usare. Semplicemente tirano fuori dal cilindro possibilità che sanno già fare, nessuno improvvisa nel vuoto, c'è sempre un idea dietro.
La mia idea è, che musicalità, orecchio, buon gusto, idea musicale, tecnica e conoscenza dell'armonia si fonde dando vita a ciò che chiamiamo improvvisazione.
 L'improvvisazione per le persone "normali" si basa su una base di studio, per poter appunto in concerto improvvisare.
Ovvio che imitazione, conoscenza, tecnica, orecchio, bel gusto sono tutti aspetti che aiutano e influiscono. Anche io improvviso senza osare troppo. Ma c'è una cosa che diversifica un trombettista che improvvisa ma suona musica classica, opera ed etc da un jazzista, ed è spesso l'improvvisazione che parte dal levare e ovviamente pronuncia e fraseggio. Per un trombettista classico è meno "naturale" improvvisare partendo da un levare, o usarlo spesso. I trombettisti che conosco io hanno studiato e dopo essersi diplomati dal percorso classico, facendo quindi la scelta del jazz successivamente. Comunque quello che ho scritto è il mio personale punto di vista e non ha la pretesa di un bel niente. E' solo quello che penso.
« Last Edit: February 05, 2016, 08:09:30 PM by Michtrumpet89 »

Offline fabiodb

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Re:improvvisare
« Reply #7 on: February 05, 2016, 08:54:03 PM »
 è proprio quello il punto, conoscenza totale di tutte le combinazioni possibili,poi viene tutto da se, certo che se ti manca il senso del ritmo puoi sapere tutto e non servire a niente!  nonconvint   

Offline Michtrumpet89

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Re:improvvisare
« Reply #8 on: February 05, 2016, 09:16:42 PM »
Ovvio, se hai tutte quelle cose li il senso del ritmo è la prima cosa che c'è. Una buona musicalità ti fa accorgere se sei totalmente fuori, anche un ascolto costante di musica se si è predisposti porta verso una buona direzione. E teoricamente se si è terminati un percorso classico che sia triennio o vecchio ordinamento, si ipotizza che il senso del ritmo ci sia. Una persona musicale è anche una persona intelligente, se sa di avere problemi ritmici usa il metronomo, o fa più solfeggio di tutti i tipi, con suddivisione, senza suddivisione, cantato. Insomma ognuno si trova la sua strada per ovviare al problema. Anche se personalmente da addetti ai lavori, l'uso del metronomo in studio dai jazzisti dipende dalle persone, in tanti mi hanno detto che non lo fanno usare perché il senso del ritmo come tu dicevi deve essere nella mente e pensano al metronomo come un limite del musicista. Un qualcosa che mette dei freni. Io invece in studio lo uso sempre ancor prima di suonare. Sono abitudini e modi diversi
« Last Edit: February 05, 2016, 09:22:13 PM by Michtrumpet89 »

Offline Carlo

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Re:improvvisare
« Reply #9 on: February 05, 2016, 09:49:39 PM »
Tutti quelli che conosco e che improvvisano bene hanno una conoscenza dell'armonia Jazz (armonia funzionale) che è spaventosa. Sanno a menadito tutte le scale in ogni grado e i vari modi e tutte le varie combinazioni.

senza  conoscere scale minori (armonica, melodica e naturale) e maggiori, le relative, triadi e quadriadi, senza delle basi, è tutto più difficile.
Non sapendo neanche lontanamente improvvisare, non entro nel merito.
Però sto leggendo Funny Valentine - la vita di Chet Baker. Chet non ha mai suonato con uno spartito, neanche nella banda militare.
Non sapeva dire su che armonici stava suonando, però su questi suonava e improvvisava alla grande.
Si dice che questo è per pochi. Però chi lo sa fare può sprigionare una libertà musicale incredibile, raggiungendo livelli artistici altissimi.

Offline Michtrumpet89

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Re:improvvisare
« Reply #10 on: February 05, 2016, 10:06:11 PM »
Ragazzi Chet Baker, Dizzy Gillespy che ha appreso nel riformatorio, tutti i grandi sono mosche bianche, sono unici. Chet è Chet, Dizzy idem con patate, se riuscite a fare quello che hanno fatto loro dal mio punto di vista siete l'eccezione che conferma la regola. Io più che guardare alle mosche bianche direi di concentrarci sulle scuole di musica jazz, scuole di musica che ce ne sono tantissime, negli allievi "normali" che a 7-8 anni iniziano a suonare. Se vi è capitato di insegnare arrivate a dire " cavolo ma siamo molti di più gli esseri mortali che studiano e si costruiscono che i mostri sacri". 

Offline Carlo

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Re:improvvisare
« Reply #11 on: February 08, 2016, 03:43:14 PM »
Su questo hai ragione. Ma ho sbagliato a citare Chet Baker come esempio di chi improvvisava senza conoscere la musica e sapere il nome degli accordi sui quali suonava.
Lasciamo stare i mostri sacri e parliamo di improvvisazione in sè, a qualunque livello.
E c'è chi lo sa fare senza conoscere la musica, magari in modo semplicissimo e su pochi accordi, ma intanto lo sa fare.
E io, con tutta la musica che ho studiato, non ne sono capace.
Un esempio: gli zingari che ho visto suonare al festival di Guca con trombe ammaccate. D'accordo, era una musica ripetitiva, però improvvisavano alla grande.

Offline Michtrumpet89

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Re:improvvisare
« Reply #12 on: February 08, 2016, 08:40:53 PM »
Hai ragione, capisco cosa vuoi dire. A me è capitato un paio di anni fa in una banda in Emilia Romagna (non faccio il nome della precisa località), c'era un ragazzo di colore che veniva dall'Africa, nell'improvvisazione era una bomba, lui non conosceva la musica e suonava ad orecchio ma  nell'improvvisazione era fantastico, ritmicamente perfetto e sentiva una nota e poi la riproduceva esattamente e così anche frasi più complesse.  Bel gusto, pronuncia, improvvisava benissimo e nessuno gli aveva spiegato niente. 
Io penso che se riesce una cosa del genere ok, bene. Ma da un percorso didattico tipo i nuovi trienni Jazz, tutto quello che ho scritto sopra te lo fanno fare, si fa teoria musicale, armonia funzionale, un anno di armonia complementare, storia della musica, pianoforte, musica di insieme (dipartimento jazz), inglese, informatica, possibilità di erasmus e confrontarti con altri ambienti musicale. ed etc. sicuramente avere un istruzione ed essere completi anche dal punto di vista teorico, male non fa. E' un mio pensiero.. c'è un mercato del lavoro anche nel jazz, sopratutto nel settore non classico molto esigente. Le male lingue sono sempre dappertutto e più una persona è completa e meno la gente ha da dire. Ci sono tantissimi gruppi e musicisti e la differenza la fai con una qualità che chi ti ingaggia e  la gente che ti ascolta veramente la senta. Il livello musicale ormai per poter lavorare con la tromba e dire "è il mio primo lavoro, lo faccio come primo lavoro", è davvero molto alto. Tanti ripiegano nell'insegnamento proprio per questo Gap, anche se ci sono altrettante storie di persone fortunate. Comunque.. Se improvvisi e fai musica per lavoro, nei locali, in giro, può capitare anche di dover scrivere qualche arrangiamento per altri fiati, per te o di doverti arrangiare a proporre delle modifiche. Dipende dal tipo di formazione. Di essere chiamato a insonorizzare per una festa di paese o una mostra, e ti chiamano un giorno prima, che fai rinunci al lavoro perché non hai niente di pronto ? Può capitare davvero di tutto quindi secondo me è importante sapersi correlare con gli altri musicisti. Infatti quel ragazzo di cui ti parlavo era molto invidiato e allo stesso tempo criticato per il fatto di non conoscere la musica (lettura, teoria ed etc). E anche le trombe del circo, sempre qualcuno può dire ok, per il circo lo spettacolo è molto bello, difficile, divertente, fai cose incredibili, però adesso mezzo tono sotto o due toni sopra, fammi la stessa cosa. Oppure fammi un concertino dell'ex quarto anno (che lo si fa presto insomma non è niente di impossibile per uno che suona virgin della Macarena). Eppure.. BHe.. a quel punto o veramente la natura gli ha donato un grande dono e fanno tutto con la parte inconsapevole del cervello o non ne saltano fuori.  Il talento aiuta ma talento e giusto studio, uno studio intelligente, impegno e tanti sacrifici secondo me ti portano di gran lunga più lontano. Credo che esistano i geni, i talenti e le persone normali. Fino ai talenti, una persona normale studiando nella maniera corretta e tanto, può superare le persone talentuose.  Basta solo capire come studiare. Ma.. Rimane un mio pensiero 
« Last Edit: February 08, 2016, 10:22:56 PM by Michtrumpet89 »

Offline Pasquale

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Re:improvvisare
« Reply #13 on: February 09, 2016, 03:51:27 PM »
Ciao,
senza voler entrare nel dettaglio sulla mia bravura ad improvvisare...  :-X

Suggerirei la lettura di questo blog, trovato per caso.
Sebbene si tratti di opinioni personali, supportate però da una discreta esperienza sul campo, le trovo in buona sostanza condivisibili. Evito pertanto di riscrivere (sicuramente peggio) quello che troverete scritto qui.
https://www.iwasdoingallright.com/jazz-improvisation/learn-jazz-introduction/

Io l'ho trovato molto interessante ed inoltre un sito con parecchi spunti e risorse. Un ottimo e abbastanza monumentale lavoro.

Buona lettura
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