Ho scoperto che un tempo un autore poteva inserire tranquillamente in un’opera un’aria musicale (particolarmente bella) già utilizzata per un’altra opera, senza che nessuno avesse niente da ridire.
Mi chiedo, oggi sarebbe tollerata una cosa del genere?
Se i due brani fossero prodotti da case discografiche diverse, secondo me no.
Per chi fosse interessato, spiego come l’ho scoperto.
Ero a teatro a vedere “Il trionfo del Tempo e del Disinganno“ di Handel.
Mi ero appena lamentato che non avessero invece fatto il “Rinaldo” di Handel (autore antico, quasi mai rappresentato), dove c’era la famosissima aria “lascia ch’io pianga”.
Ed ecco invece che nel secondo atto parte l’aria “lascia la spina, cogli la rosa“ che, seppur con parole diverse, ha identica musica (non simile, identica) di "lascia ch’io pianga" (composta qualche anno dopo).
Riporto le due arie:
https://www.youtube.com/watch?v=A1Pbhc68YeMhttps://www.youtube.com/watch?v=HWD8d_YL30oPer gli amanti del bel canto, faccio notare che le due arie erano state scritte per castrati. Mentre ora vengono cantate da soprani o controtenori.
p.s.: suonata con la tromba non è niente male.