Author Topic: Trasposizione  (Read 13780 times)

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Offline Carlo

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Re:Trasposizione
« Reply #75 on: March 14, 2016, 06:14:49 PM »
Ma non è che mi metto a contare gli intervalli, neanche penso alle note, o meglio al loro nome, ma al loro suono, semplicemente mi canto la melodia in testa e la suono a partire dalla nota di partenza. Se mi metto a pensare alle note, non ci riesco, e mi sbaglio moolto più di frequente. 
Saperlo fare, è la cosa ideale!
In pratica suoni ad orecchio. Ti basta la prima nota, pensi alla melodia e le note escono, senza pensare a quali sono, a come si chiamano, e alla tonalità.
Come quando si canta: si pensa alla melodia e la si riproduce immediatamente con la voce (e questo lo sanno fare tutti).
I jazzisti e gli improvvisatori lo devono saper fare molto bene.
Io non ci arriverò mai. Chissà che dote bisogna avere per riuscire a farlo? (non ditemi che basta far bene le scale, che ci ho già provato).

Offline musicmanx

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Re:Trasposizione
« Reply #76 on: March 14, 2016, 06:34:24 PM »
Saperlo fare, è la cosa ideale!
In pratica suoni ad orecchio. Ti basta la prima nota, pensi alla melodia e le note escono, senza pensare a quali sono, a come si chiamano, e alla tonalità.
Come quando si canta: si pensa alla melodia e la si riproduce immediatamente con la voce (e questo lo sanno fare tutti).
I jazzisti e gli improvvisatori lo devono saper fare molto bene.
Io non ci arriverò mai. Chissà che dote bisogna avere per riuscire a farlo? (non ditemi che basta far bene le scale, che ci ho già provato).

se devi diventare ingegnere cosa devi fare ?? ( studiare tanto ) . se devi diventare musicista classico cosa devi fare  ( studiare tanto ) . se devi diventare jazzista ed improvvisatore che cosa devi fare ?? ( studiare tanto ) . dai in fondo non e' difficile e non e' un problema di dote , basta semplicemente ( studiare tanto ) . poi puoi diventare piu bravo o meno bravo . ma quessto in tutti i campi
  pollices
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline Mauro 58

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Re:Trasposizione
« Reply #77 on: March 14, 2016, 06:55:01 PM »
... se devi diventare jazzista ed improvvisatore che cosa devi fare ?? ( studiare tanto ) . dai in fondo non e' difficile e non e' un problema di dote , basta semplicemente ( studiare tanto ) . poi puoi diventare piu bravo o meno bravo . ma quessto in tutti i campi
  pollices

Magari...

Io negli anni '70 / '80 studiavo 6 ore al giorno e non ho mai imparato a improvvisare decentemente...
O meglio, mi arrangio, ma si sente che non è una cosa fluida.
Per queste cose, credo che ci voglia quel "quid" che molti chiamano "dote naturale", un po' come quei fortunati che hanno il cosiddetto "orecchio assoluto".

Per citare Carlo:
"Ci sono stati dei grandissimi trombettisti ai primordi del jazz che non sapevano leggere uno spartito, e suonavano solo ad orecchio."

Ripeto: magari!...
« Last Edit: March 14, 2016, 07:06:21 PM by Mauro 58 »
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Offline musicmanx

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Re:Trasposizione
« Reply #78 on: March 14, 2016, 07:12:48 PM »
Magari...

Io negli anni '70 / '80 studiavo 6 ore al giorno e non ho mai imparato a improvvisare decentemente...
O meglio, mi arrangio, ma si sente che non è una cosa fluida.
Per queste cose, credo che ci voglia quel "quid" che molti chiamano "dote naturale", un po' come quei fortunati che hanno il cosiddetto "orecchio assoluto".

Per citare Carlo:
"Ci sono stati dei grandissimi trombettisti ai primordi del jazz che non sapevano leggere uno spartito, e suonavano solo ad orecchio."

Ripeto: magari!...


Sicuramente ci sono persone piu' portate e persne meno portate per determinate cose. ma non credo sia solamente una questione di ore di studio. anche io quando ho iniziato a suonare la trombe " cercavo " di suonare studiare 3 ore al giorno , ma non miglioravo di una virgola. ora che studio mooolto meno vdo avanti in maniera molto piu' fluida. e' un problema di metodo .
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Offline Mauro 58

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Re:Trasposizione
« Reply #79 on: March 14, 2016, 07:30:08 PM »
Sicuramente ci sono persone piu' portate e persne meno portate per determinate cose. ma non credo sia solamente una questione di ore di studio. anche io quando ho iniziato a suonare la trombe " cercavo " di suonare studiare 3 ore al giorno , ma non miglioravo di una virgola. ora che studio mooolto meno vdo avanti in maniera molto piu' fluida. e' un problema di metodo .

Certo, sicuramente hai ragione.
Ma a quei tempi, come ho detto altre volte in altri post, i sistemi di studio erano diversi e non c'era tutta quella conoscenza tecnica che c'è oggi.
Durante gli studi, non ho mai sentito parlare di metodi Arban, Clarke, Caruso, Aebersold, ecc...
Ho iniziato con il Gatti, poi il Kopprasch e quando mi accostai alla musica leggera, il mio metodo di riferimento fu l'Harry James.
Il massimo che ricevevo dal maestro era il controllo dell'intonazione col diapason e la lezione per la prossima volta.
Quando imparai ad arrivare fino al Fa (Mib reale) acuto con 3 tagli in gola, mi sembrava di essere Ferguson, e invece ora ci sono sistemi, didattiche, bocchini e metodiche che ti permettono di arrivarci (ed oltrepassarlo) molto prima e con minore difficoltà...
Ma ora chiudo perché sto andando OT, e non mi sembra il caso.

Ciao!
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Offline Michtrumpet89

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Re:Trasposizione
« Reply #80 on: March 15, 2016, 08:48:37 AM »
Non voglio riaccendere nessuna polemica ma quello che cercavo di dire negli scorsi post era questo.
Trasportare al di la del meccanismo e del sistema usato, è un pensiero e come tale va allenato. Il primo trasporto avviene nel cervello, prima avviene nella mente. Più la mente è veloce in tale pensiero e procedimento e maggiore sarà la coordinazione lettura- schiacciare pistoni (con le note trasportate correttamente).
Se il cervello è lento a codificare il nome delle note e legarle alla ditegiattura perché non trasporta mai, non possiamo dare la colpa ad altre cose..
 Non è che se con la tromba in sib pensi in chiave di violino e poi non trasporti mai, non fai esercizi di lettura sul Caffarelli  per il trasporto, nessuna trasporto in nessuna tonalità vicina o lontana che sia.. non è che il trasporto ti viene facile o piove dal cielo. E questo prescinde dalla chiave di tenore o da quella di violino.
La propria mente deve avere una chiara idea del "fare" e cosa "fare". Chiaro che ci sono quelli più portati, persone più veloci e predisposte, altre che hanno più difficoltà.
A me per quanto l'esempio possa essere poco consono piace pensare alle lingue. Il francese, l'inglese, il tedesco. Per parlarle devi fare pratica, imparare i vocaboli comprendere il significato e far pratica, pratica e ancora pratica. Una conoscenza della grammatica per approfondire aiuta ma non è una scusa per non parlare con quella lingua.
 Per il trasporto ogni tonalità è un linguaggio ci sono in chiave le alterazioni, i suoi parenti più stretti (le relative minori e maggiori). Insomma vanno praticate come quando si parla una lingua straniera.

Nei post io leggo e si evince un discorso molto accademico e teorico. Dal mio punto vista ogni persona può leggere e pensare come gli pare, pur che funzioni.
Anche perché si è vero che oggi il sistema più usato è quella della lettura con la chiave di violino, ma è anche vero che una moltitudine di allievi nei conservatori che legge in chiave di violino ha difficoltà nel trasporto.
La risposta a questo quesito è semplice. Perché nello studio fanno tutto tranne che trasporto. Vedrete che se ci mettono un ora al giorno di questa pratica, le difficoltà non le hanno a trasportare. Velocizzare il pensiero, puff, due toni sopra, due toni sotto, mezzo tono sopra, mezzo tono sotto. Come leggere un libro in un altra lingua, pian piano arriva ma se non mi sforzo e non trovo un metodo di studio che mi porti al risultato non arriverà mai.
 Velocità di pensiero, metodo, qualità di questo metodo di studio.
Io giorni fa per la masterclass di Josè Chaffer avevo chiesto l'aiuto di un mio collega a farmi a prima vista tromba in do di un passo dell'Aida la seconda tromba mentre io leggevo la prima. Eravamo entrambi con la tromba in sib. Ragazzo già diplomato. Aveva bisogno di studiarselo per le posizioni e per il trasporto. Impostato in chiave di violino. Ho dovuto fare ascoltare il passo da solo.
Questo per dirvi che la teoria e il discorso accademico vi rende consapevoli di ciò che state facendo, ma poi bisogna saper studiare.
E' il mio pensiero. Saluti, Michele.
« Last Edit: March 15, 2016, 09:08:09 AM by Michtrumpet89 »

Offline Norman

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Re:Trasposizione
« Reply #81 on: March 15, 2016, 10:34:11 AM »
E' verissimo quello che dici. Io penso che la polemica sia nata perché si è fatto confusione tra due concetti: notazione e trasporto. Sull'utilità del trasporto non ci sono dubbi. Così come non ci sono dubbi su quale è la chiave di violino e quale la chiave di tenore. Se si legge la chiave di violino bisogna essere ben coscienti che si sta leggendo una parte trasportata, e che quello che esce dalla tromba è un tono sotto, è fondamentale perché se no se parli col tuo pianista quello ti prende per un demente. Allo stesso tempo, se la scelta è quella di leggere la chiave di violino come se fosse una chiave di tenore, bisogna essere ben coscienti che si sta facendo un trasporto. Il concetto è sempre lo stesso: leggi una parte scritta un tono sopra, e suoni giusto.

Purtroppo ancora una volta il problema è didattico, perché mi sembra chiaro che ci siano insegnanti (dell'una o dell'altra parrocchia) che evidentemente trascurano questo aspetto di consapevolezza, ed alimentano la confusione. Confusione che, lo ripeto, non ha ALCUNA ragione di essere, nel momento in cui si capisce la teoria di quello che si sta facendo.

Non condivido invece chi dice (non tu) che queste sono pippe mentali... Sono nozioni di teoria musicale importanti, che è bene conoscere. E non ha molto senso continuare con la storiella che ci sono stati grandissimi trombettisti che neanche leggevano la musica, perché quelli, appunto, erano grandi talenti, e quindi almeno che uno non sia convinto di essere il nuovo Louis Armstrong è bene che si metta a studiare la teoria, ed anche bene... Perché questo gli renderà la vita molto più semplice.
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Offline Mauro 58

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Re:Trasposizione
« Reply #82 on: March 15, 2016, 02:06:24 PM »
@ Norman

Parole sante...
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Offline Pasquale

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Re:Trasposizione
« Reply #83 on: March 15, 2016, 03:48:30 PM »
Sono d'accordo in tutto e per tutto con Norman.

Io leggo in chiave di tenore perché da sempre ho preferito (i miei maestri erano tutti jazzisti anche se con studi classici) leggere le note reali.
Venendo dal piano non mi feci problemi ad effettuare la scelta per me più comoda, tra le due opzioni che mi diede il mio primo maestro.
All'epoca ero poi preso così tanto dal fare uscire i suoni che il discorso della tromba che suonava in tono sotto nemmeno lo avevo approfondito

Per me era normale leggere in chiave di tenore gli spartiti in sib e in quella di violino quelli in DO.

Solo successivamente mi posi il problema e, proprio su un forum, posi la questione, generando un po' di battibecchi...

Ero convinto che si dovesse leggere in chiave di tenore e solo per qualche strano motivo storico o non so cosa, avevano lasciato la chiave di violino ad inizio rigo. E insistevo, non me ne facevo una ragione.

Poi ho capito il discorso teorico (il simbolo a inizio rigo aveva un preciso significato...) e anche quello pratico (mantenere le stesse posizioni su trombe diverse).

Adesso sono consapevole che quando leggo gli spartiti in SIb, la chiave di tenore esiste solo nella mia testa.

Gli esercizi di solfeggio in chiave di violino infatti non portano indicazione di strumento e il cambio di chiave, quando c'è, é esplicitato. E l'esame di solfeggio é uguale per tutti gli strumentisti, mi pare.
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Offline Mauro 58

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Re:Trasposizione
« Reply #84 on: March 15, 2016, 05:38:41 PM »
... E l'esame di solfeggio é uguale per tutti gli strumentisti, mi pare.

Purtroppo, col nuovo ordinamento didattico, è venuta meno proprio la licenza di Teoria e Solfeggio che, secondo me, era una cosa fondamentale anche per chi non frequenta la musica classica.

Il corso di studi era uguale per tutti gli strumentisti, aveva durata triennale e, cosa importantissima (sempre secondo me), tra le materie di esame (che, se non ricordo male, erano: Solfeggio difficile in chiave di Violino; Solfeggio di media difficoltà nel Setticlavio alternato; Solfeggio cantato; Trasporto in canto e solfeggio - non oltre un tono sopra o sotto - di un esercizio scritto al momento dalla Commissione esaminatrice, e la Teoria Musicale) prevedeva il Dettato Melodico, cioè il saper scrivere sotto dettatura una linea melodica di otto battute.
Proprio grazie al dettato imparai a trascrivere le melodie e, successivamente, mi aiutò tantissimo ad addentrarmi nel mondo dell'armonia.

Bei tempi...
« Last Edit: March 15, 2016, 05:48:26 PM by Mauro 58 »
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