Non voglio riaccendere nessuna polemica ma quello che cercavo di dire negli scorsi post era questo.
Trasportare al di la del meccanismo e del sistema usato, è un pensiero e come tale va allenato. Il primo trasporto avviene nel cervello, prima avviene nella mente. Più la mente è veloce in tale pensiero e procedimento e maggiore sarà la coordinazione lettura- schiacciare pistoni (con le note trasportate correttamente).
Se il cervello è lento a codificare il nome delle note e legarle alla ditegiattura perché non trasporta mai, non possiamo dare la colpa ad altre cose..
Non è che se con la tromba in sib pensi in chiave di violino e poi non trasporti mai, non fai esercizi di lettura sul Caffarelli per il trasporto, nessuna trasporto in nessuna tonalità vicina o lontana che sia.. non è che il trasporto ti viene facile o piove dal cielo. E questo prescinde dalla chiave di tenore o da quella di violino.
La propria mente deve avere una chiara idea del "fare" e cosa "fare". Chiaro che ci sono quelli più portati, persone più veloci e predisposte, altre che hanno più difficoltà.
A me per quanto l'esempio possa essere poco consono piace pensare alle lingue. Il francese, l'inglese, il tedesco. Per parlarle devi fare pratica, imparare i vocaboli comprendere il significato e far pratica, pratica e ancora pratica. Una conoscenza della grammatica per approfondire aiuta ma non è una scusa per non parlare con quella lingua.
Per il trasporto ogni tonalità è un linguaggio ci sono in chiave le alterazioni, i suoi parenti più stretti (le relative minori e maggiori). Insomma vanno praticate come quando si parla una lingua straniera.
Nei post io leggo e si evince un discorso molto accademico e teorico. Dal mio punto vista ogni persona può leggere e pensare come gli pare, pur che funzioni.
Anche perché si è vero che oggi il sistema più usato è quella della lettura con la chiave di violino, ma è anche vero che una moltitudine di allievi nei conservatori che legge in chiave di violino ha difficoltà nel trasporto.
La risposta a questo quesito è semplice. Perché nello studio fanno tutto tranne che trasporto. Vedrete che se ci mettono un ora al giorno di questa pratica, le difficoltà non le hanno a trasportare. Velocizzare il pensiero, puff, due toni sopra, due toni sotto, mezzo tono sopra, mezzo tono sotto. Come leggere un libro in un altra lingua, pian piano arriva ma se non mi sforzo e non trovo un metodo di studio che mi porti al risultato non arriverà mai.
Velocità di pensiero, metodo, qualità di questo metodo di studio.
Io giorni fa per la masterclass di Josè Chaffer avevo chiesto l'aiuto di un mio collega a farmi a prima vista tromba in do di un passo dell'Aida la seconda tromba mentre io leggevo la prima. Eravamo entrambi con la tromba in sib. Ragazzo già diplomato. Aveva bisogno di studiarselo per le posizioni e per il trasporto. Impostato in chiave di violino. Ho dovuto fare ascoltare il passo da solo.
Questo per dirvi che la teoria e il discorso accademico vi rende consapevoli di ciò che state facendo, ma poi bisogna saper studiare.
E' il mio pensiero. Saluti, Michele.