Quello che dici è vero; infatti a volte si sentono improvvisazioni piene di scale e patterns che pur essendo assoli molto belli non hanno però nessun riferimento al tema del brano. Secondo me una cosa molto importante è conoscere bene il tema (magari a memoria).
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Verissimo, anche perché le progressioni di accordi si ripetono molto, e se uno finisce per suonare tutti gli anatole nella stessa maniera il senso del brano muore. I jazzisti veramente bravi anche quando fanno le cose più complesse hanno sempre in testa il tema. Per chi grande jazzista non è a mio parere questa è una lezione importantissima: non bisognerebbe mai perdere "contatto" con il tema, e bisogna stare sempre molto attenti a non farsi prendere la mano dalla tecnica, perché è molto facile che la tecnica vada "al di là" della padronanza musicale. Spesso capita che ci si faccia portare dalla tecnica, e si facciano dei pattern imparati a memoria perché si sa che su quegli accordi suonerà "bene", ma se l'uso di quel pattern non è partito da quello che il pattern è dal punto di vista musicale, è molto probabile che ne esca un risultato sterile. E siccome seguire un'improvvisazione per il pubblico è difficile, se lo strumentista non sta attento a tenere "vivo" il discorso musicale il pubblico finisce per annoiarsi, così come si annoierebbe ascoltando un discorso grammaticalmente corretto, ma privo di contenuto.
Di questa cosa mi resi conto in maniera evidente con la chitarra, che più facilmente ti porta a suonare "con le mani" invece che con la testa, ma anche con gli strumenti a fiato può capitare questa cosa, quando impariamo degli automatismi tecnici e li utilizziamo in quanto tali. Ed è assolutamente normale che ci si "entusiasmi" per la tecnica quando si sta imparando, la voglia di far vedere quello che si è imparato è naturale, ma va tenuta a bada! Prima deve venire sempre la musica.