Author Topic: ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!  (Read 21164 times)

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Offline anrapa

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #60 on: June 09, 2016, 03:11:43 PM »
Terza puntata!

Il giorno dopo siamo finalmente riusciti a montare tutto sul tavolo Resonance™©® (non si sa mai...), avevo decisamente più cose rispetto all'anno scorso, tanto che non sono riuscito a mostrare tutto, ma non quanto mi sarebbe piaciuto portare. Se tutto va come spero (GROSSE novità in arrivo nei prossimi mesi...) o prendo 3/4 tavoli o prendo direttamente un salone solo per me, devo solo vedere il budget a disposizione.

E' stato bellissimo avere il tavolo alla sinistra di Smith and Watkins, amici di Taylor; Jager Brass, mio amico, l'anno scorso eravamo letteralmente schiena contro schiena, questa volta faccia a faccia; alla destra di Ken Larson, che già conoscevo da 3 anni e Michael Thomas delle trombe Burbank.
Insieme a Ken Larson c'era Roy Poper! Quello del metodo che spiega lo Stamp!!! E inoltre c'era anche la tromba degli Empire Brass, il collega del compianto Rolf Smedvig! Una settimana al loro fianco, già quello ti riempie il cuore, non potete immaginare quanto abbia sentito le registrazioni degli Empire e quanto abbia studiato il libro di Roy Poper!
Al tavolo di Smith and Watkins c'era anche Mike Lovatt, il trombettista che ha preso il posto di Derek Watkins, potete immaginare che mostro sia!

Tutti quanti sono stati estremamente cortesi e disponibili, il clima che si respirava era particolarmente sereno ma parlerò di questo in una prossima puntata.

Fra le persone che sono passate in zona posso citarvi Rashawn Ross, Chris Tedesco, Gianni Marinucci, Andrea Giuffredi, Nick Mondello, Mark Schwartz, Chuck Findley, Arturo Sandoval, Jens Lindemann, Wayne Bergeron, Alex Sipiagin e tantissimi altri che ora non riesco a ricordare. Oltre ovviamente a tutti i produttori che giravano tranquillamente fra i vari tavoli facendo chiacchiere con tutti.

La cosa che mi ha stupito una volta di più è il livello medio dei trombettisti: sebbene ci fossero parecchi... "amatori", mediamente il livello dei musicisti era straordinariamente alto, soprattutto fra i jazzisti, in particolare i ragazzini erano stupefacenti. Saranno pure stati "la crema" ma le cose che riescono a suonare a 14-15 anni erano semplicemente incredibili, il paragone con l'Italia purtroppo è impossibile farlo, sono avanti anni luce.
Questo significa da una parte che siamo messi male ma dall'altra conferma la mia idea che per suonare jazz lo studio fa più della predisposizione. Diciamo che magari non diventerai Marsalis se "non ce l'hai" ma sicuramente puoi aspirare ad un livello che qui da noi penso ben pochi, anche fra i professionisti, abbiano.

Mi piacerebbe potervi fare una lunga recensione su TUTTI gli strumenti ed i bocchini esposti ma sinceramente non ho quasi mai potuto lasciare la stanza, Paolo mi ha aiutato tantissimo ma oggettivamente sarebbero servite almeno 4 o 5 persone per star dietro a tutti. Immaginate la fatica di cercare di "catturare" i passanti mentre stai già parlando con un altro trombettista, ci sono 10.000 decibel di acuti che rimbombano nella stanza e tu vorresti stare su una spiaggia alle Maldive col cocktail in mano...
Insomma, sono potuto scappare per pochissimi minuti forse una decina di volte, la maggior parte delle quali non mi sono spostato di più di una o due stanze dalla mia. Solo una volta sono riuscito ad andare nell'altra torre dell'albergo. Insomma, mi sono mangiato le mani!!!

Questa è la breve lista di quello che ho provato:

lDel Quadro, lui è un bravissimo ragazzo, molto alla mano, umile e competente. I suoi strumenti sembrano pesanti ma in realtà non lo sono. Predilige il rame ma i suoni non sono scuri, le trombe sono facili da suonare, direi che si meritano un bel voto!

Raw Brass Trumpets: sta facendo diversi passi in avanti, alcuni nomi cominciano a suonare i suoi strumenti, non sono male come timbro e abbastanza facili. Hanno ancora però l'aspetto di trombe vecchie alle quali hanno aggiunto delle piastre, anche se non è più così: ora comprano i pezzi da varie ditte e le assemblano aggiungendo qualche motivo decorativo. Pure per lui un bel voto!

Getzen/Edwards: l'unico nuovo prodotto che hanno presentato, la serie X, è oggettivamente strabiliante! La X13, ARGENTATA, è una tromba VERAMENTE notevole. Il layout è parecchio corto, la pompa d'intonazione è molto vicina alla campana, la meccanica è nuova e non la offrono per l'acquisto ad altri produttori.
Ho avuto l'impressione, che poi mi hanno confermato/confidato, che il grosso del miglioramento sia dovuto proprio alla meccanica. L'emissione è parecchio uniforme così come l'intonazione, DECISAMENTE migliore rispetto al resto della loro produzione. Hanno anche una piccola vite che si può aggiungere vicino alla pompa d'intonazione, che dovrebbe cambiare in meglio il feeling (secondo me peggiora).
L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è che di tre strumenti che avevano due erano laccati e non valevano quella argentata neanche lontanamente. Il ragazzo che lavora da loro mi ha detto che l'argentata è il primo prototipo, le altre sono di produzione. Io avrei comprato l'argentata ad occhi chiusi, non avrei comprato le laccate.

Adams: anche loro stanno migliorando la qualità con gli anni, la maggior parte degli strumenti è salita di uno step eccetto la A8 (quella col bocchino che sembra integrato nel cannello) che secondo me non è uno strumento azzeccato.
Non ho provato le copie di Connstellation e Martin mentre la A4 sembra molto più uniforme rispetto all'anno scorso. Trent mi diceva che hanno avuto molte critiche dai clienti e sono corsi ai ripari: è bello quando un'azienda sa ascoltare la propria clientela.
Apro una parentesi riguardo Trent: è un trombettista STRAORDINARIO!!!! L'avevo sentito nelle registrazioni ma non ho mai colto il suo vero valore fino a quando non ha suonato alla prima Jam Session. Una cosa dell'altro mondo, non solo per il livello tecnico ma soprattutto per le sue doti improvvisative. Sta anni avanti a vere e proprie leggende del Jazz! Difficilmente suona in modo scontato, ha una facilità nel variare il ritmo impressionante, fa frasi complesse, lunghe e che filano a meraviglia. Difficilmente hai l'impressione di sentire lick triti e ritriti!

Van Laar: non sono riuscito a fare una prova come si deve ma qualche suo cliente è passato al mio tavolo e ho colto l'occasione per farmi prestare lo strumento qualche secondo. Già conoscevo la qualità delle sue trombe e confermo il giudizio.

Yamaha: ho provato le nuove Chicago e New York. Sarò strano io ma a me sembrano sempre le solite trombe, non riesco a cogliere differenze sostanziali (in meglio o in peggio) rispetto alle vecchie 6335, 4335 o 8335. Mettendole a confronto fra loro si riesce a sentire qualcosa ma se poco poco provi la serie X della Edwards o la Burbank 3X Plus immediatamente cogli un suono, uno stile ed una suonabilità DECISAMENTE diverse. Meglio o peggio che siano, sia chiaro!

Best Brass: mamma mia che belle!!! Confermo quello che dico da anni, insieme ad altri due o tre marchi fanno categoria a parte. Sebbene il creatore di queste trombe sia un famosissimo designer della Yamaha che si è staccato 10-15 anni fa, non c'è nulla in questi strumenti che le possa ricordare. Il timbro è in generale chiaro, maledettamente facili da suonare, pronte ed uniformi. Il figlio continua a chiedermi di distribuire il marchio e lo farei immediatamente se non costassero un occhio della testa e non avessi già Taylor.
Anche i bocchini non sono male, devono aver cambiato qualcosa ultimamente perché li sento parecchio diversi dai primi che avevo provato alcuni anni fa.

Bob Reeves: ho fatto un salto alla veloce più che altro per cercare di capire il livello tecnico delle lavorazioni, perché il genere di bocchino non incontra il mio gusto. La scelta di poter cambiare il bordo e non l'intera tazza, come faccio io, mi lascia perplesso: se monti un bordo che non sia quello che hanno lavorato insieme al bocchino si vede una grossa riga nella giunzione e in alcuni modelli le curve non combaciano. Sono rimasto molto perplesso anche perché non lucidano l'interno e non ha un bell'aspetto. Qualcuno di voi li suona? Mi può confermare che anche i vecchi modelli sono così?

Frate: ci siamo finalmente conosciuti e siamo andati un po' in giro insieme, i bocchini seguono un po' l'impostazione "classica", ho trovato dei modelli che mi piacevano come timbro e feeling, altri un po' meno. Interessante il fatto che offra un trattamento criogenico dell'ottone prima della lavorazione. Curiosamente preferisco di gran lungo l'ottone non trattato e mi sembra che lo stesso valga anche per lui ma non sono sicuro.

Gard e Protec: marchi molto validi entrambi, ritengo però che la maggiore qualità del design e dei materiali della Gard non possa competere con la maggiore robustezza e protezione che offre la Protec.
Purtroppo non ho potuto guardare tutto ma mi fido a prescindere di entrambi, ormai sono una sicurezza.

Krinner: i suoi strumenti sono semplicemente MERAVIGLIOSI come aspetto, purtroppo non li ho potuti suonare :(

Stomvi: era nella stanza con Mike Thompson, non ho potuto provare nulla, ho solo dato un'occhiata ai bocchini per la curiosità di vedere il livello della lavorazione. Spero stiano mantenendo l'alto livello che ho riscontrato un anno e mezzo fa in Portogallo.

Ultra Pure: ho comprato qualche boccetta, quando mi arriva la spedizione dagli USA vi faccio sapere. Ultimamente sto avendo problemi con Hetman e cerco un'alternativa.

Warburton: il padrino! Mi sta aiutando TANTISSIMO! Gli voglio troppo bene! Ciononostante non ho avuto l'occasione di provare neanche UN bocchino... cose da non credere!!!

Will Spencer: ho provato tre trombe, una mi è piaciuta abbastanza. Lui rimane fedele allo stile Bach/Yamaha, nulla di stravolgente, ben assemblate. Mi dovrebbe venire a trovare a Luglio, se mi porta qualcosa vi faccio una recensione più avanti.

Torpedo: ho visto il prototipo della Volpe Velox (o come si chiama), incredibilmente minuscola e leggera ma particolarmente rigida. Devo vedere se effettivamente protegge come i ben più ingombranti "tubi", che però mi piacciono da morire!

Fine terza puntata!
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Offline anxurtrumpet

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #61 on: June 09, 2016, 03:26:49 PM »
Che bello!!!!!
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Offline CONFUSION51

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ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #62 on: June 09, 2016, 03:30:32 PM »
Grazie di condividere tutto ciò con noi! 👍


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e quindi, Boh? La verità stà da un'altra parte!

Offline PatMikeMeth

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #63 on: June 09, 2016, 05:18:01 PM »
 ovazion ovazion ovazion ovazion
La cosa più sbagliata è aspettarsi che lo strumento faccia qualcosa che non sappiamo fare.......lo strumento va dominato !! (CF)

Offline Locutus2k

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #64 on: June 09, 2016, 05:30:01 PM »
Lettura stimolante. Morirei per provare la Edwards X13, la sto adocchiando da tempo e "sulla carta" sembra qualcosa che mi piacerebbe da impazzire.
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Offline anrapa

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #65 on: June 11, 2016, 05:22:34 PM »
Quarta puntata:

E' dedicata al mood dell'intera settimana: mi aspettavo un'esperienza piacevole e diverse conferme, conosco tanti "big" sia tra i produttori che tra i musicisti, fortunatamente mi ritengo abbastanza stimato nell'ambiente anche perché cerco di comportarmi con gli altri così come vorrei che gli altri si comportassero con me.
Sono però rimasto stupito da una serie di fattori che vorrei brevemente elencarvi: tante, tantissime persone sono venute da me "a colpo sicuro", mi cercavano perché, immagino, mi hanno conosciuto tramite le mie foto su FB e tramite il passaparola dei clienti che ho in giro per il mondo. Come spero sia abbastanza evidente cerco di non pubblicizzarmi sul forum un po' perché voglio tenere le cose separate e un po' perché cerco di rivolgermi ad una platea internazionale visto che in Italia c'è una storica diffidenza verso le novità, siamo molto ancorati ad un passato (o a logiche commerciali) che altrove noto molto di meno.
E' stato bellissimo vedere così tanti trombettisti chiamarmi quello al quale Monette ha "preso in prestito" il nome, moltissimi trombettisti sono stati spinti a provare e a comprare per questo motivo, specie fra i clienti Monette. Sono piccole soddisfazioni, è chiaro, ma sono comunque soddisfazioni, soprattutto considerando che fra 2 mesi compio "due anni da quando ho deciso di cercare un tornio CNC usato in acquisto".

Mi ha fatto ancora più piacere vedere l'accoglienza che mi hanno tributato la quasi totalità dei produttori: non solo chi non mi conosceva ancora di persona sapeva tutto o quasi di me, addirittura si sono prodigati per darmi consigli, raccontarmi i loro "segreti", le storie di come hanno iniziato, quali errori evitare, quali fornitori chiamare per certi attrezzi specialistici...
Warburton è un amico un po' più stretto e quindi non mi stupisce più ma Trent Austin, Josh Landress, Best Brass (Hamanaga), Marcinkiewicz e Pickett in particolare si sono dimostrati straordinariamente disponibili e gentili. Il discorso che mi hanno fatto, soprattutto in riferimento all'argomento precedente, è che il mercato è grande, le possibilità ci sono per tutti, non ha senso farsi concorrenza, parlar male degli altri o cercar di offuscare il prodotto altrui. Vanno sempre a cena insieme, si divertono, si rispettano... che meraviglia!
Qui in Italia le cose funzionano, come sappiamo, in modo molto diverso: le difficoltà burocratiche sono notevoli, le ditte non ti rispondono neanche al telefono se non sopra un certo numero di pezzi da acquistare, le diffidenze sono notevoli... ti fanno passare la voglia di impegnarti!
Pensate che tutti quanti all'ITG si sono offerti di darmi una mano per la sgrossatura dei pezzi, una fase del lavoro decisamente poco edificante e che porta un guadagno minimo per chi la fa. Fortunatamente posso fare tutto in casa e quindi non mi avvarrò mai delle gentili offerte ma questo è il termometro di come funzionino le cose oltre oceano!
In pratica mi hanno detto: "la cosa ti gira bene? Figo, se vuoi posso darti una mano ad avere ancora più clienti senza dover impazzire per le operazioni lunghe e noiose". Cose dell'altro mondo... Letteralmente!

Un altro fattore molto positivo è che professori di università molto quotate o navigati professionisti giravano di tavolo in tavolo senza alcuna preclusione, spendendo volentieri anche mezz'ora per ascoltare quanto il produttore aveva da spiegare. Di puzza sotto al naso ne ho percepita davvero poca!!!
In particolare mi ha fatto molto piacere vendere diversi bocchini a Jason Carder (andate a cercarlo su Youtube o in generale su Google!), Hermun Mehari (vincitore del Carmine Caruso dell'anno scorso, secondo ad un altro premio due anni fa, vincitore dell'ITG in Australia nel 2008, una vera promessa del Jazz) e Alex Sipiagin (lui manco ve lo descrivo, vero fuoriclasse!!!). Tanti i ragazzini delle scuole che hanno provato, hanno chiesto consiglio all'insegnante, e hanno comprato nonostante non fosse un Bach...

Insomma, ragionano in modo diverso da quelle parti, non vogliono sapere che marca è, il prezzo, se è un bocchino "da jazz o da classica" o altro, provano e decidono.

In quel clima ti senti di combattere ad armi pari: ognuno propone le sue idee, ognuno ha le stesse opportunità, non devi andare a chiedere il favore al mammasantissima, non devi sentirti chiedere bocchini gratis in cambio.
Scusate lo sfogo ma è stata una ventata di allegria passare una settimana con quelle persone!

Altra cosa bellissima: so per esperienza che molti musicisti qui da noi non vanno a sentire i concerti dei propri "concorrenti". Non è così all'ITG! Tutti composti, tutti presenti, tutti attenti. Alle Jam Session serali pezzi da novanta che si sfidano insieme ai ragazzini di 14 anni, totali amatori che si infilano in mezzo con risultati raccapriccianti senza però che alcuno dei big si lasci scappare una risata o un'espressione di sprezzo.
Sandoval che si mette al pianoforte mentre un ragazzino suona l'assolo della vita, Till Bronner che si mette a fare bop e invita gli altri grandi a salire sul palco...

Ragazzi, DOVETE partecipare ad un evento del genere almeno una volta nella vita! Se siete veri appassionati della tromba, bravi o no con lo strumento, DOVETE assistere a queste scene, dovete capire come vivono la musica queste persone!

Trombettisti di altissimo livello che si svegliano presto al mattino per studiare nella camera d'albergo perché non possono stare una settimana senza esercitarsi. Poi li vedi passare presso tutti gli stand ad informarsi delle ultime novità, si fermano a parlare delle ore al bar con dei perfetti sconosciuti.
Basta, mi fermo perché mi viene il magone!!!

Insomma, l'anno prossimo vogliamo fare un gruppo?
Ho visto almeno una ventina di paesi rappresentati da puri amatori che non si perdono neanche un'edizione, gruppi di amici arrivati in gruppo dal Brasile, dall'Inghilterra, dall'Australia, dalla Spagna, dalla Germania...
Io ci andrò di sicuro insieme ad Adam quindi almeno in due siamo... Forza!!!!

Fine quarta puntata!
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Offline valconn

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #66 on: June 11, 2016, 08:22:26 PM »
Meraviglioso!!.....Ben volentieri farei parte del gruppo!!!...se organizziamo io ci sono...verificando anche i costi!!..per evitare di trovarmi in mezzo a una strada al mio ritorno...!!!! sbellicars  sbellicars

Valter
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Offline anrapa

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ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #67 on: June 11, 2016, 08:45:47 PM »
Biglietto aereo 500 euro o anche meno, albergo 50-100 euro al giorno, mangiare 30-40 euro al giorno. Il tutto dura 5-8 giorni in base a quanto prima e quanto dopo vuoi arrivare.
Se si affitta una macchina 200-500 euro da dividere in 4 persone o anche di più se si prende un mega macchinone ammmmmericano.


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Offline sandoval70

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #68 on: June 11, 2016, 08:48:35 PM »
Mentre leggevo le ultime due puntate sognavo ad occhi aperti 😊
  si Tony portami con te l'anno prossimo spero di convincere anche  qualche amico malato cronico   di trombatite  pollices

Offline DarioT

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #69 on: June 13, 2016, 01:12:57 PM »
bravo Tony, complimenti !!!
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Offline Zosimo

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #70 on: June 13, 2016, 04:10:31 PM »
Uè uè, è tornato dario t, con i suoi commenti effervescenti ;D
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline DarioT

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Re:ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #71 on: June 14, 2016, 10:53:53 AM »
eh, che rompicoglioni....  :D
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Offline anrapa

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ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #72 on: June 14, 2016, 12:16:21 PM »
(Grazie a tutti!)

Ultima puntata!

I concerti: purtroppo ho potuto assistere solo a quelli tardo pomeridiani e serali, visto l'impegno col "bancariello". Ciononostante il biglietto d'ingresso della manifestazione (400 dollari) è ripagato ampiamente visto il livello stellare degli artisti che si avvicendano di sera in sera.
Quest'anno eravamo ben rappresentati da Andrea Giuffredi e Francesco Tamiati. Due concerti molto diversi ed estremamente godibili: Andrea è esuberante come al solito e ha strappato tantissimi applausi non solo per la musica ma anche per il modo in cui teneva il palco. Con Caruso, suonato con la Bach, ha tirato fuori il suo solito MEGA SUONO che oggettivamente solo lui ha, una meraviglia assoluta. Lo stesso vale per Tamiati che ho sentito in veste di solista per la prima volta proprio all'ITG (già sentito in sezione alla scala in passato).
Ha presentato un repertorio lungo e bellissimo durante il suo recital, col tema della musica e del suonare in stile italiano. I brani erano oggettivamente molto impegnativi e hanno richiesto l'uso di tanti strumenti (mi sembra Shires).
Il pubblico ha ascoltato con molto interesse e ha riscosso tanto successo: molto orgoglio per l'Italia!

Tra i tanti musicisti alcuni mi hanno colpito in modo particolare: Georgina Jackson, inglese, ha una potenza devastante, una sorta di Maynard Ferguson al femminile, dallo stile anni 30-50. Impressionante l'espressione facciale mentre ci sfondava i timpani: a malapena sembrava stesse soffiando!

Tanya Darby: altra donna che ha lasciato il segno! Persino più potente della Jackson, aggressivissima per il suono e nell'improvvisazione, senza paura, una vera potenza!

Eric Miyashiro: le aspettative erano tantissime ma alla fine, forse perché l'ho sentito un miliardo di volte nei dischi e su YouTube, sono rimasto poco impressionato. Potente, sicuro ma il suono non mi ha entusiasmato: è come quando ti riempiono la testa di "Herseth, Smith!!! Sono i migliori!", poi li confronti con Mirella, quella ragazza allieva di Schlueter che suona la Monette, e ti chiedi se nel frattempo non sia salito il livello in termini di suono, articolazione e tutto il resto ma si continui a dire Herseth perché è stato un iniziatore di un filone.
Per dire, preferisco di gran lunga Walter White su tutta la linea: suono, intonazione, articolazione, improvvisazione, dinamica...
Ovviamente darei un braccio e una gamba per suonare come Miyashiro ma mi aspettavo di più sentendolo dal vivo.

Walter White: già ho detto ma ribadisco, fantascientifico! Ha tutto quello che dovrebbe avere una prima tromba con l'aggiunta del saper suonare piano, intonato, sa improvvisare meravigliosamente... Mi chiedo come mai non sia l'uomo simbolo, il vero riferimento a livello mondiale di quel genere musicale.

Trent Austin: forse l'ho già scritto ma merita ripeterlo. Quell'omino lì è veramente fuori scala! Quasi tutti lo conoscono per essere Austin Custom Brass ma dietro il business c'è un musicista jazz esagerato che si può permettere di impensierire Sandoval sul palco di una Jam Session!
A dirla tutta Trent è decisamente più vario e interessante, ha un vocabolario molto più complesso, ritmicamente è una sorpresa continua, sposta gli accenti e cambia la divisione ritmica 3 o 4 volte in una frase. È a suo agio in almeno 4 ottave, non lo vedi mai in difficoltà sulla tecnica, non fa la signorina se non si è potuto scaldare, sale sul palco e mena fendenti su brani messi su a caso come se fosse un concerto preparato per mesi.
Di gran lunga la più grande rivelazione, per me, colpevole di non averlo mai sentito dal vivo. Quello che fa nei dischi o su YouTube non rende neanche lontanamente merito alle sue effettive capacità.

Harmon Mehari: vincitore di diversi premi importanti nell'ambito del jazz, tecnicamente preparatissimo, si vede che ha studiato la classica e lo strumento come si deve. Molto interessante perché non è una dei soliti "cloni" che spesso vengono fuori dalla Berkley. Estremamente vario, i lick che sceglie spesso spiazzano perché vanno in direzioni totalmente inaspettate. Gli piace fare salti molto ampi, anche di un'ottava e mezzo, all'interno delle sue frasi. Molto morbido e pulito, mi piacerebbe suonare come lui! (Mi piacerebbe suonare più come Trent ma il mio cervello a malapena riesce a star dietro a quello che fa, figurarsi a suonare in quel modo...)

Alex Sipiagin: da ieri è un "Artista Resonance" (che impressione che mi fa dirlo!), dopo aver testato per una settimana i bocchini che ha comprato!
Fine della parte pubblicitaria...
Lo conoscete in molti, ne sono sicuro, un musicista BRAVISSIMO sia tecnicamente che come improvvisatore. A New York suona nelle band più importanti, la Mingus, la Gil Evans, tanta roba, un suonone!!!

Malcolm McNab: sentito solo in una sezione di una Brass Orchestra ad un concerto in chiesa, purtroppo. Tutto quello che si dice di lui è vero, è qualcosa di irreale, la perfezione assoluta sotto tutti i punti di vista, suono, tempo, articolazione, intonazione, stile... Ha suonato l'intero concerto con la Mib ed il trombino, rispetto agli altri trombettisti della sezione si stagliava, che esperienza!!!
Vorrei poter scendere maggiormente in particolari ma la situazione mi ha permesso di cogliere solo in parte il suo valore.

Dan Fornero: la sua famiglia è di San Carlo Canavese, il mondo è piccolo... Comunque, una sicurezza anche lui, prima tromba quella sera, della Big Phat Band siccome mancava Bergeron. C'è poco da aggiungere: fa il suo lavoro alla perfezione, esce quando deve e guida ottimamente la sezione.

Willie Murillo: altro mostro sacro, decisamente più "aggressivo" come stile, più frizzante, simpaticissimo, non saprei cosa aggiungere: il più scarso della sezione della BPB è un fenomeno!!! Hollywood!

Sandoval: ha proposto il programma del suo tour che ho visto dal vivo al Blue Note a Milano. Causa problemi tecnici è stato decisamente poco piacevole, quel poco che si sentiva (male) era suonato con fastidio da Arturo per via di problemi col fonico, un vero spreco!!!

Menzione speciale: la fanfara di 350 trombettisti diretta da Doc Severinsen! Mi aspettavo un disastro totale sia per la difficoltà del brano che per il numero dei partecipanti ma in realtà è andata quasi bene!
Sentire centinaia di persona sparare il Re acuto finale è un'esperienza da brividi!!!!
Io ero esattamente dietro a Brian McDonald e Kevin Burns, prima e seconda tromba degli Airmen of Note!!! Goduria!
A fianco e dietro di me c'erano altri mega trombettisti fra i quali Steve Dillard!
Dovevate esserci!!!!

Ci sono mille altre cose che vi dovrei raccontare ma ora non mi vengono in mente, magari nei prossimi giorni!


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« Last Edit: June 14, 2016, 09:03:46 PM by Zosimo »
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« Reply #73 on: June 14, 2016, 12:42:08 PM »
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ITG 2016! Resonance e Paolo Trettel go to Hollywood!
« Reply #74 on: June 14, 2016, 02:40:47 PM »
Tony, vorrei essere te. 



Certo, con qualche compromesso per la parte estetica.

😄 😄 😄 😄  :)  ;)

Ste da Tapatalk

"Devi diventare il campione mondiale di mezza ottava"
cit.