La tromba e il fonico. Caspita, ci si potrebbe scrivere un libro.Il dialogo in genere è: - scusi ma non mi sento, può alzarmi?E dopo un po': - scusa ma continuo a non sentirmi, mi alzi?Per finire: -senti brutto pirla, mi alzi tu o devo venire ad alzarmi io?
Ci sono grosse incomprensioni fra le due categorie. Un bravo fonico sa perfettamente quali sono i problemi e, almeno in teoria, sa come risolverli.Una delle cose che manda in tilt un fonico non propriamente esperto che ha a che fare con i fiati ma soprattutto con le trombe, è la varietà dinamica che siamo in grado di produrre. Siamo capaci di suonare fortissimo ma anche pianissimo e sinceramente non ho nessuna voglia di adattare il mio modo di suonare o le necessità della partitura ai voleri di un fonico.Un'altra incomprensione nasce, specialmente in posti non troppo grandi, dal fatto che il suono che arriva al fonico non sarà mai quello da me percepito. La tromba, emettendo frontalmente , non permette altro al trombettista che ascoltare quello che gli torna rimbalzando nell'ambiente. Noi saremo sul palco a spettinare il fonico e lui sentendo che la tromba gli sta devastando le orecchie l'abbasserà.Succede spesso che al sound check si suoni in un modo mentre al concerto in tutt'altro. Appena il concerto comincia, si aprono i rubinetti e comincia la caccia al piccione. Il fonico si troverà a dover gestire un'altra dinamica rispetto a quella che aveva settato soltanto poche ore prima e cosa fa? Abbassa! Non vorrei entrare nel merito della tecnica di banco visto che non la conosco minimamente, però ho spesso notato come il fonico agisca sul guadagno. Abbassando il guadagno riduce l'amplificazione in platea ma la riduce anche sul palco, magari dopo che si era trovato un faticoso equilibrio.Tornando un attimo al suono riflesso del quale parlavo prima, necessario alla percezione di ciò che stiamo facendo mentre soffiamo in un tubo, vorrei consigliarvi di provare un accessorio in plexiglass da montare su di un'asta. E' una parabola con un buco nel mezzo per farci entrare il microfono e il risultato che otterrete sarà quello che la parabola rifletterà verso di voi il vostro suono. Mal che vada vi vedete Sky durante le pause!
Ora una seria riflessione: sappiamo tutti che molti fonici sono improvvisati o quasi, spesso incompetenti. Trovare qualcuno che sappia amplificare gli strumenti acustici non è facile. E' una questione di ignoranza, mancata conoscenza della teoria, delle problematiche, del suono acustico, reale degli strumenti. Mi è capitato di suonare in un concerto con una big band dove 'sto tizio aveva a disposizione 2 microfoni panoramici e un dinamico direzionale. Lo vedo e dico... cavolo, finalmente qualcuno ha capito come si amplifica una big band. Devo solo capire come ha fatto il direzionale a finire dentro la cassa della batteria. Evidentemente il tizio, abituato al rock, ha pensato che la cassa della batteria fosse la cosa più importante. Ma devo anche venire a noi musicisti e in particolare a noi trombettisti. Nella big band basterebbe seguire pochissime regole per risolvere il 90 percento dei problemi. La disposizione sul palco è fondamentale! E lo è anche il rispetto delle dinamiche. Ci vuole disciplina: è la prima tromba che stabilisce il forte e il piano e la sezione si deve adeguare. Spingere una seconda o una terza voce oltre all'impatto della prima, oltre a essere perfettamente inutile è dannoso e molesto.In sezione bisogna imparare ad ascoltare gli altri e se non riuscite a sentire la prima tromba sicuramente state suonando troppo forte. Oppure è svenuta ma questa è un'altra faccenda!L'intesa lead trumpet - batteria, stabilisce la dinamica di tutta l'orchestra e fatto questo potete presentarvi su qualsiasi palcoscenico con la certezza di essere nel giusto. Il fonico dovrà semplicemente riprendere l'insieme acustico e se sa piazzare due panoramici il concerto sarà un successo e voi, senza alcun monitor, vi sarete beati della bellezza del vostro suono.