Io penso a quei poveri suonatori di trombe tedesche che sono costretti ad aprire fori con delle chiavi che i costruttori usano appositamente per migliorare l'intonazione di determinate note.
Oppure a quelli che suonano la tromba naturale con i fori...
Tutto incide su tutto ma i trombettisti hanno sempre bisogno di una scusa per giustificare i problemi che incontrano: non dubito che Raphael Mendez sentisse qualcosa che non andava sulla sua tromba e posso anche arrivare ad accettare che una (MINIMA) concausa fosse la tenuta dell'aria ma la realtà è che la geometria vince su tutto, poi l'asseblaggio, poi i materiali ed infine queste "cose minori" come l'allineamento dei pistoni, la tenuta dell'aria etc.
Ogni volta che qualcuno lamenta prestazioni scarse con la propria tromba faccio fare un test: la propria "vecchia ciabatta" con un bocchino "vecchia Romagna", poi una Monette con un bocchino Monette, poi la vecchia ciabatta con il bocchino Monette e poi la Monette col bocchino vecchia Romagna.
Manco a dirlo la vecchia ciabatta con il bocchino Monette vince contro la Monette col bocchino vecchia Romagna.
(e manco a dirlo la Monette col Monette manco la vede la vecchia ciabatta col la vecchia Romagna)
E' una questione di ordini di grandezza: la geometria di un bocchino incide (positivamente o negativamente) 100 volte rispetto ad un allineamento di pistoni o ad un trattamento criogenico o ad una pulizia agli ultrasuoni.
Queste cosa hanno il loro valore ma se non vedo la trave nell'occhio a poco mi serve controllare la compressione.
Ah, la capacità di suonare dove lo strumento vuole e non dove lo strumento non gradisce (che definirei uno stupro, visto che la tromba non è consenziente...) vince su tutto, un po' come la matta a sette e mezzo.