diciamola tutta, a tratti era stonata come una campana!
Magari ci capisco poco di questo genere di musica, ma l'occhio, pardon, l'orecchio vuole la sua parte!
MON! sono d'accordo ma non dimentichiamo che stiamo parlando di personaggi da sanremo.
nella fattispecie l'intonazione un po' naïf di patti pravo è sempre stata parte del suo stile.
chi la conosce sicuramente nota un'intonazione claudicante ma sa anche darle il giusto peso.
jackie mclean era un sassofonista parkeriano completamente calante dalla prima all'ultima nota, dal primo all'ultimo disco che ha fatto. sto esagerando ovviamente ma ciò che dico è documentato sui dischi (ovviamente li ho tutti, perché prima di farmi un'idea chiara ed esprimere un giudizio devo sapere e conoscere la materia di cui si tratta... è un principio che ho imparato dalle suore del Cristo Re a suon di schiaffoni;-))).
bene, in risposta all'amico tony: riesci a immaginare, amico mio, quale delitto per la storia del jazz sarebbe stato sovraincidere i soli di jackie, correggerne il pitch (a meno che non si ricorra a esso nelle operazioni di restauro sonoro come per Bix) o addirittura cancellare qualsiasi traccia di un suo documento inciso? immagini quanti altosassofonisti oggi non esisterebbero?
c'è il feeling che è elemento, almeno secondo me, ben più importante della tecnica. perché è l'elemento senza il quale la comunicazione (che è uno dei fini dell'artista) faticherebbe a crearsi o addirittura senza il quale non esisterebbe.
ecco, proprio questo intendevo quando parlavo di classe quando per trasposizione analogica avevo in mente tanti e tanti esempi di jazzisti "stonati" che hanno fatto la storia e che grazie a D*o sono molto chiari nella mia mente proprio perché nessuno ha mai provato a cancellarne i contenuti in nome di un perbenista pudore musicale.
e se mi dicesse: lei era al festival di sanremo, il festival della canzone italiana e DEVE essere intonata.
rispondo: jackie suonava ad harlem coi neri, con gente che spaccava in due il diapason tanto era inesorabilmente precisa (sonny stitt, dexter, ecc.), non era del tutto nero e suonava la musica dei neri, di quelli incazzati e rabbiosi. nessuno gli ha mai detto: se non sei intonato non suoni, vergognati e vai a casa;-)
ora non so se la comunicativa di patti pravo sia altrettanto efficace, francamente non lo so, non mi interessa e se devo essere sincero quella musica mi fa pure cacare, però una porticina gliela lascio aperta...
don tonino