Non penso che dipenda da quale metodo usi, ma dall'approccio che hai. Per rendere uniforme il suono in tutti i registri devi... suonare uniforme in tutti i registri!
Sembra un paradosso, ma è così. Il primo passo è trovare la qualità ottimale su una nota "facile", che possa fungere da punto di partenza. A quel punto tutto fa brodo, il Clarke o il Concone suggeriti da Enzo, i flow studies di Cichowicz, scale... purché si tratti di cantabili e l'attenzione massima sia dedicata al fatto che tutte le note siano suonate con lo stesso approccio e cercando di ottenere lo stesso suono. Magari eviterei gli esercizi di flessibilità, almeno inizialmente, perché è meglio iniziare lavorando su intervalli limitati ed andare piano piano ad ampliarli. Tendenzialmente poi lavorerei su tempi lenti.
Secondo me è molto importante non dare mai per veramente scontata la nota di partenza, anche se è "facile", perché maggiore sarà la qualità di quella nota, più facile sarà portarsi in giro quella qualità nel resto del registro.