Susana Santos Silva

[Norman]

Dire "non è musica", perdonami bicho, ma è una stupidaggine. Che ti faccia schifo (e neanche a me piace) è tutto un altro discorso, ma non si può dire che non sia musica o che non abbia una sua dignità.

Detto questo, è anche vero che è molto diverso dal Frank Zappa che suonava la bicicletta nel'63, e la differenza la fanno i 54 anni che sono passati nel frattempo. E' anche senz'altro vero però che indubbiamente nel '63 un sacco di gente avrà preso a pesci in faccia Frank Zappa perché suonava una bicicletta...

Bisogna evitare di essere inutilmente categorici, di affibbiare etichette, di banalizzare. A me non piace questo genere, non ne capisco il senso nel 21° secolo, ma lei evidentemente ha idee opposte alle mie, e comunque è lì che suona in giro la sua musica, io sono fortunato se vado a fare cover alla festa della birra...

Ribadisco che poi, secondo me, dai video più normali si vede una certa padronanza dello strumento, che messa insieme alla giovane età fa ben sperare.

[bicho]

Norman, io ho detto che "a parer mio" non è musica perché è lontana, troppo, dal concetto che ho io di musica... Così come per me non sono arte le tele taglate di Fontana o gli spaghetti ammuffiti di cui sopra.
Provo a spiegarmi meglio: se per primo propongo qualcosa di estremo, come può essere appunto una tela squarciata, dal punto di vista puramente concettuale ho inventato qualcosa. La seconda volta che faccio una tela tagliata è già un'idea vecchia, non può più apportare nulla a livello inventivo.
L'arte vera, per me, deve essere fruibile: uno squarcio o una cacca in barattolo potrebbero esserlo in quanto opere originali, non come ripetizioni di un'idea. L'orinatoio di Duchamp è stata un'idea geniale, ma qualsiasi artista venuto dopo che si fosse messo a firmare ceramiche da bagno sarebbe caduto nel banalmente ridicolo.
Lo stesso discorso lo puoi accostare alla musica "sperimentale"... Come ha scritto Eugenio, poteva avere senso 40 anni fa, ora è solo una ripetizione di qualcosa già detto. E resta il fatto che, per me, non è piacevole da ascoltare, quindi non è fruibile.

Edit: spero che il post sia un minimo comprensibile... sono al cellulare e con la bimba in braccio 

[Norman]

Norman, io ho detto che "a parer mio" non è musica perché è lontana, troppo, dal concetto che ho io di musica... Così come per me non sono arte le tele taglate di Fontana o gli spaghetti ammuffiti di cui sopra.
Provo a spiegarmi meglio: se per primo propongo qualcosa di estremo, come può essere appunto una tela squarciata, dal punto di vista puramente concettuale ho inventato qualcosa. La seconda volta che faccio una tela tagliata è già un'idea vecchia, non può più apportare nulla a livello inventivo.
L'arte vera, per me, deve essere fruibile: uno squarcio o una cacca in barattolo potrebbero esserlo in quanto opere originali, non come ripetizioni di un'idea. L'orinatoio di Duchamp è stata un'idea geniale, ma qualsiasi artista venuto dopo che si fosse messo a firmare ceramiche da bagno sarebbe caduto nel banalmente ridicolo.
Lo stesso discorso lo puoi accostare alla musica "sperimentale"... Come ha scritto Eugenio, poteva avere senso 40 anni fa, ora è solo una ripetizione di qualcosa già detto. E resta il fatto che, per me, non è piacevole da ascoltare, quindi non è fruibile.

Edit: spero che il post sia un minimo comprensibile... sono al cellulare e con la bimba in braccio 

Sul concetto sono assolutamente d'accordo con te, ma è una questione di termini: non sta a noi come singoli determinare cosa è o non è musica, perché è l'artista a decidere che cosa sia la musica. E' questo l'insegnamento di Duchamp, che è l'idea creativa dell'artista a trasformare un oggetto in un'opera d'arte, a prescindere che l'oggetto sia un dipinto elaboratissimo, una tela tagliata o un orinale, e la creatività dell'artista è assolutamente libera. E' per questo, per esempio, che una copia perfetta della Gioconda non è un'opera d'arte, anche se certamente è più difficile da realizzare dell'orinale di Duchamp, perché è priva di ogni elemento realmente creativo. Abbiamo invece tutto il diritto di esprimere un giudizio personale sulla qualità di quello che vediamo e sentiamo. Da una parte c'è la libertà dell'artista, dall'altra quella del pubblico, e sono due cose che è bene che restino separate, ed è bene, a mio modesto parere, farlo anche con la scelta delle parole giuste per esprimere il nostro giudizio.