Così, a naso, io la intenderei come l'aggiunta arbitraria di note di tensione agli accordi fondamentali di un brano per dargli un "colore" diverso, quando non vengano indicate nelle sigle.
Queste note comprendono none, undicesime e tredicesime (bemolli, aumentate o diminuite, a seconda dei casi) aggiunte o sostituite alle note degli accordi di 7a maggiore o di 7a di dominante, che rappresentano la maggioranza degli accordi che trovi nel jazz.
Esistono delle regole per armonizzare gli accordi, cosi come esistono armonizzazioni abbastanza standard, ad esempio suonare la 9a su un accordo minore 7 minore, la 9a su un semidiminuito o la b9 sugli accordi di 7a di dominante, giusto per fare qualche esempio. Però dipende molto anche dalla melodia.
Ovviamente l'armonizzazione di un brano effettuata dei pianisti e chitarristi, si riflette anche sull'improvvisazione, dando spunti per creare tensioni anche ai solisti.
Esistono anche riarmonizzazioni dei brani, dove diversi accordi di un brano vengono proprio sostituiti secondo l'estro e il gusto dell'arrangiatore, spesso risultando di non immediata comprensione per chi conosce il brano nella sua versione originale. In pratica il brano viene più o meno stravolto. Ma è un altro discorso.
Spero di non aver scritto troppe fesserie, l'argomento è abbastanza vasto e complesso per essere trattato qui e io non sono certamente la persona più adatta...